Povera Siria — La policy analyst americana Rula Jebreal osserva che la lista dei paesi che finora hanno bombardato la Siria comprende: gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia, la Giordania, gli Emirati Arabi Uniti, il Qatar, l’Israele, l’Australia, il Bahrein, l’Arabia Saudita e la Russia. Dovrebbe esserci anche il Canada. È un miracolo che ci sia ancora un mattone sopra un altro.
I politici — È uscita la nuova biografia dello statista Henry Kissinger—sottotitolato 1923-1968: The Idealist—dello storico inglese Niall Ferguson. La sua idea del personaggio forse non combacia perfettamente con la mia esperienza dell’uomo, ma è molto piaciuta la caratteristica citazione: “Il novanta percento dei politici danno all’altro dieci percento una cattiva nomea”.
I bambini — È la Germania il paese meno fecondo della Terra. Negli ultimi cinque anni il tasso di natalità tedesco è sceso a sole 8,2 nascite per mille abitanti, inferiore perfino a quello del Giappone, 8,4 per mille. In Europa, Portogallo e Italia occupano il 3° e il 4° posto, con 9 e 9,3 nascite per mille rispettivamente, mentre Francia e Gran Bretagna pareggiano a 12,7 bambini per mille. In Africa, nel Niger, il tasso di natalità è di 50 per mille—il record positivo.
I discoli — Una ricerca della Johns Hopkins University ribalta la nozione che gli studenti che rompono troppo a scuola facciano poi una brutta fine dal punto di vista economico. Malgrado i tanti studi che dimostrerebbero il contrario, i ricercatori americani trovano che gli esiti reali nella vita dopo gli studi sono fortemente influenzati dall’esatta natura dei comportamenti giudicati antisociali dagli insegnanti. Utilizzando pagelle scolastiche inglesi risalenti al 1958, dimostrano che chi si comporta male a scuola perché ostile e introverso guadagna effettivamente meno nella vita lavorativa, mentre i teppistelli giudicati troppo aggressivi vanno invece piuttosto bene quando si inseriscono nella vita adulta.
Industria automobilistica — Sulla scia dell’affaire Volkswagen, un gruppo folto di industrie dell’auto —comprendente Volkswagen, General Motors, Daimler, BMW, Toyota, Renault, PSA Peugeot Citroën, Ford e Hyundai—avrebbe chiesto che sia aumentato del 70 percento il livello permesso degli ossidi di azoto emessi dalle loro auto. In cambio, sottoporranno i prodotti a prove “vere” su strada mediante l’utilizzo di attrezzi trasportabili. Gli osservatori del settore ritengono che i produttori così concedano ciò che molti già sospettavano: che le auto d’oggi—e non solo i modelli Volkswagen—sono in grado di raggiungere gli standard di legge per le emissioni unicamente nelle prove di laboratorio.
Lavoro nipponico — La presenza delle donne giapponesi nella forza di lavoro di quel Paese ha superato quella delle americane negli Stati Uniti. Forse è il caso di abbandonare l’immagine della donna nipponica remissiva, scioccamente ridente e tutta a servizio del marito che invece si ammazza di fatica. Adesso sono in due a rovinarsi la vita lavorando troppo.