I 58 poliziotti accorsi nella scuola in Texas dove Salvador Rolando Ramos il 24 maggio scorso ha ucciso diciannove studenti e due insegnanti e ha ferito altre diciassette persone alla Robb Elementary School, non intervenivano mentre il folle omicida compiva la strage.
Il video di sorveglianza della risposta delle forze dell’ordine durante il massacro nella scuola è stato pubblicato dal quotidiano Austin American Statesman. Un video che fornisce un resoconto più chiaro di come gli agenti abbiano aspettato fuori da un’aula per più di un’ora mentre Ramos continuava a sparare tra le urla e i pianti dei bambini. Fuori dall’aula del massacro, un agente guardava il telefonino e un altro si strofinava le mani con il gel antibatterico, riparati dietro un muro dopo che Ramos aveva cominiato a sparare contro di loro. Dopo più di un’ora – con il corridoio sempre più affollato di agenti della polizia locale, di contea e statale – la porta dell’aula è stata forzata dagli agenti federali di confine e Ramos è stato bersagliato dai proiettili.
Il rilascio del filmato ha preso in contropiede le famiglie delle vittime che erano a Washington per parlare con i loro parlamentari. Si aspettavano di vedere il filmato domenica, quando il Texas House Committee, che indaga sulla sparatoria, aveva pianificato di mostrarlo alle famiglie prima di renderlo pubblico.
“Siamo stati presi alla sprovvista da una fuga di notizie”, ha detto Angel Garza, la cui figlia di 10 anni, Amerie Jo, è stata uccisa. “Come si sono permessi di mettere un filmato del massacro dei nostri figli trasmettendo i loro ultimi momenti al mondo intero? Cosa fa pensare che una cosa simile vada bene?”

Il video, leggermente modificato dall’Austin American Statesman per offuscare l’identità di almeno un bambino e rimuovere le urla degli infanti terrorizzati, lascia ancora alcune domande senza risposta. In particolare, perché la risposta delle forze dell’ordine sia stata così tardiva.
“Semplicemente non hanno agito. Semplicemente non si sono mossi”, ha detto mercoledì lo sceriffo della contea di Uvalde Ronald Garza alla CNN. “Semplicemente non so cosa stesse passando per la mente di quei poliziotti quel tragico giorno, ma… non c’era proprio nessuna voglia di intervenire.”
“Il video – afferma il Senatore statale Roland Gutierrez alla CNN – evidenzia che non c’era nessun responsabile tra le forze dell’ordine che coordinava gli agenti, che per 77 minuti si ripararono in un corridoio senza che ci fosse nessuno a dare ordini. C’era un evidente vuoto nella catena di comando”.
Gutierrez ha criticato il Dipartimento di pubblica sicurezza del Texas per avere inviato una moltitudine di agenti sul posto ma nessuno a prendere il controllo della situazione. L’agenzia statale ha costantemente indicato Pedro “Pete” Arredondo, il capo della polizia del distretto scolastico di Uvalde, come comandante sul posto durante l’attacco. Arredondo è stato congedato come capo della polizia di Uvalde a giugno e non ha rilasciato dichiarazioni pubbliche sostanziali sul suo processo decisionale nonostante l’intensa pressione pubblica, anche se ha riferito al Texas Tribune che non si considerava il comandante delle forze dell’ordine quel giorno. Martedì il Consiglio comunale di Uvalde ha accettato le sue dimissioni dalla carica di consigliere comunale.

Le famiglie delle vittime hanno affermato di essere state disturbate dal filmato, dicendo che è solo un altro esempio in cui i loro desideri non sono stati presi in considerazione dagli inquirenti, i quali avevano programmato di mostrare il filmato alle famiglie questo fine settimana.
“Non c’è motivo ora di farlo guardare alle famiglie”, ha detto il sindaco di Uvalde Don McLaughlin. “Voglio dire, stavano per guardare il video, ma non avevano bisogno di vedere l’uomo armato entrare e sentire gli spari. Non hanno bisogno di rivivere quei tragici momenti”.
Il giornale difende la decisione di aver messo il video online. In un editoriale, il direttore Emanuel Garcia scrive “Dobbiamo testimoniare la storia e la trasparenza e riportare con tutti i particolari su ciò che è accaduto, è un modo per stimolare i cambiamenti”.
La cosa che non è chiara, comunque, è chi sia stato a passare il video al giornale di Austin. Sin dall’inizio di questa tragica vicenda, la polizia locale, lo sceriffo della contea e la polizia statale si sono ripetutamente accusati a vicenda di non essere stati all’altezza della situazione. E i 58 agenti fuori della porta di un’aula che hanno aspettato un’ora e un quarto prima di intervenire ne sono la prova.