Una decisione fatale. Devastante. Polizia sotto accusa dopo il massacro. “L’immediata risposta degli agenti” enfatizzata dal governatore del Texas Greg Abbott dopo che Salvador Ramos era entrato armato nella scuola elementare di Uvalde non c’è stata. Anzi, i poliziotti hanno aspettato più di un’ora prima di entrare nell’istituto, dando tutto il tempo al folle killer di uccidere 19 bambini e due insegnanti.
Questo mentre i genitori dei giovani studenti erano accorsi davanti alla scuola e venivano trattenuti da un cordone di agenti. Volevano entrare per riprendersi i figli, ma la polizia li ha respinti. Loro gridavano agli agenti di entrare, però i poliziotti non si muovevano. Anzi, avrebbero pure ammanettato i quelli che si sgolavano di più. “Gli agenti sarebbero potuti diventare loro il bersaglio”, ha detto ieri sera il portavoce dello sceriffo, il tenente Chris Olivarez, intervistato dalla CNN. Dichiarazioni esplosive che hanno messo sulla difensiva gli inquirenti che oggi, durante una drammatica conferenza stampa, hanno fatto marcia indietro ammettendo di aver fatto la decisione sbagliata.
Nel corso dell’incontro con i giornalisti Steven McCrow, portavoce della polizia dello Stato, ha detto che diciannove agenti erano entrati nella scuola e si erano piazzati vicino alla classe dove il killer si era barricato. I rangers però sono stati richiamati dal responsabile dell’operazione nonostante le numerose telefonate dei bambini che, prigionieri nella classe, chiedevano aiuto.
“La polizia stava fuori a guardare e trattenere i genitori mentre i bambini venivano uccisi?” ha chiesto un giornalista a Steven McCrow che, in evidente disagio davanti a un Paese che attonito segue le indagini su questa insana violenza, ha ammesso che era stata presa la decisione sbagliata. Le squadre speciali della Border Patrol Tactical Unit sono arrivate nella scuola un’ora dopo l’ingresso del killer e lo hanno ucciso. Nel frattempo 21 corpi giacevano in un bagno di sangue.
A criticare l’operato degli inquirenti anche il congressman repubblicano Tony Gonzales, il quale ha affermato questa mattina a Fox News che Salvador Ramos era stato arrestato quattro anni fa dopo aver detto che aveva intenzione di sparare in una scuola una volta che avrebbe compiuto 18 anni. Affermazioni smentite dai Rangers del Texas, che però hanno reso noto un altro pericoloso precedente: due anni fa altri due studenti di Uvalde avevano pianificato una strage nella scuola il giorno dell’anniversario della strage di Columbine, ma vennero arrestati e sono ancora in prigione.
Ieri poi in un’altra scuola, questa a Dallas, uno studente è stato arrestato per aver lasciato due fucili nella sua auto parcheggiata. La polizia ha ricevuto una chiamata alle 10.55 ora locale per avvertire che un giovane stava camminando con un fucile verso il Berkner Institute. Diversi agenti sono andati sul posto; il giovane era all’interno dell’istituto ma era disarmato, hanno detto gli agenti. Tuttavia, nel suo veicolo nel parcheggio della scuola sono stati trovati un fucile AK-47 e un AR-15. È stato arrestato per il reato di aver portato armi in una zona scolastica.
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In questo clima surriscaldato che ha rinnovato il dibattito sulla violenza armata nel Paese ha preso il via la convention della National Rifle Association (NRA). L’ex presidente Donald Trump, e con lui altri leader repubblicani, ha confermato il suo intervento. Altri invitati, come il cantante di American Pie Don McLean, hanno declinato l’invito affermando che “sarebbe irrispettoso” andare avanti con uno spettacolo dopo l’ultima sparatoria di massa nel Paese. A lui si sono associati altri due cantanti country Lee Greenwood e Larry Stewart.
Il vice governatore del Texas, Dan Patrick, ha deciso di partecipare ma non di tenere alcun discorso. Due parlamentari del Texas, il senatore John Cornyn e il Congressman Dan Crenshaw, hanno dato forfait, mentre il governatore del Texas Greg Abbott non prenderà parte alla Convention, ma farà un discorso preregistrato. Ci saranno invece il senatore repubblicano del Texas Ted Cruz, il governatore repubblicano del South Dakota Kristi Noem e Donald Trump, che ha detto che farà “un discorso importante per l’America”.
La portavoce della Casa Bianca, Karine Jean-Pierre, ha detto giovedì che i leader dell’NRA “stanno contribuendo al problema della violenza armata e non stanno cercando di risolverlo”. Li ha accusati di rappresentare gli interessi dei produttori di armi, “che stanno commercializzando armi da guerra per i giovani adulti”.
Fuori dal Convention Center dove la NRA tiene la sua riunione, centinaia di persone si sono radunate per contestare la lobby delle armi. Tra loro il democratico Beto O’Rourke, che sta sfidando Abbott nella corsa a governatore del Texas a novembre. Il sindaco di Houston Sylvester Turner, un democratico, ha affermato che la città è obbligata a ospitare l’evento NRA, che è sotto contratto da più di due anni.
Al Senato ci sarebbe un’apertura tra democratici e repubblicani per avviare dei colloqui. Ieri sera il leader della minoranza repubblicana Mitch McConnell ha detto alla CNN di aver delegato il senatore repubblicano John Cornyn a partecipare ai colloqui bipartisan. Molti repubblicani si oppongono alle richieste dei democratici per la riforma delle armi ma alcuni dem affermano che colleghi repubblicani stanno esprimendo interesse per cercare un possibile compromesso.
Infine la Casa Bianca ha confermato che il presidente andrà domenica a Uvalde per prendere parte al memorial che si terrà per ricordare le vittime di questa tragedia.
Il video del caos davanti alla scuola postato su twitter pubblicato dall’Indipendent:
*BREAKING* Robb Elementary School shooting. Uvalde Texas. This video shows the chaos outside of the school where parents were trying to find their children.#Uvalde #RobbElementary #SchoolShooting pic.twitter.com/yx97i6Bh9w
— TheFamily'sSoup TV (@FamilysSoupTV) May 25, 2022