Quando il presidente messicano Andrés Manuel López Obrador si è seduto di fronte a Joe Biden, l’impulso di provocarlo sui prezzi elevati della benzina negli Stati Uniti è stato troppo forte.
“Mentre aspettate che il costo negli Stati Uniti scenda – gli ha detto il leader del Movimento Rigenerazione Nazionale – abbiamo permesso agli americani che vivono vicino al nostro confine di fare il pieno alle loro auto sul lato messicano, a un prezzo più basso”.
La benzina, in Messico, è infatti data attualmente a circa un dollaro in meno rispetto agli Usa, dove il prezzo medio si attesta intorno a 4,66 dollari al gallone. Ha inoltre sottolineato che “dall’inizio della crisi energetica, il Messico ha inviato il 72% delle sue esportazioni di greggio e olio combustibile alle raffinerie statunitensi”.

L’incontro tra i due capi di Stato arriva a un mese da quandoLópez Obrador ha fatto irritare Washington boicottando il vertice di Biden organizzato per mettere alla luce del sole come il clima tra le nazioni fosse disteso pur con le preoccupazioni per l’immigrazione, il commercio e il flusso di fentanyl attraverso il confine sud-occidentale degli Stati Uniti.
Nonostante le tensioni, però, López Obrador ha espresso ottimismo sulle relazioni tra i due Paesi, dicendo a Biden: “Ci fidiamo di lei perché rispetta la nostra sovranità. Conti sempre sul nostro sostegno e la nostra solidarietà”.
Il Messico è il secondo partner commerciale degli Stati Uniti e gli Stati, pur con tutte le loro contraddizioni, sono legati a doppio filo da una cultura in comune e una mappa che li vede vicini di casa.
Ma la frase di AMLO sul gas messicano non è di certo passata inosservata ed è stata “un chiaro tentativo di mostrare la divisione tra la politica energetica messicana e quella statunitense”, come racconta Jason Marczak, studioso di America Latina presso l’Atlantic Council.
#UltimaHora | Arriba el presidente de México, Andrés Manuel López Obrador a la Casa Blanca, en #EstadosUnidos, acompañado de Beatriz Gutiérrez Muller y el canciller Marcelo Ebrard. pic.twitter.com/jjuqJI11On
— Diario de Tabasco (@DiarioDeTabasco) July 12, 2022
López Obrador ha infatti dato priorità all’industria petrolifera di proprietà del governo, favorendo lo sviluppo dei combustibili fossili rispetto alle energie rinnovabili. Un approccio molto diverso rispetto alle politiche green di Biden.
Biden che, come Trump, ha fatto grande affidamento sul Messico per fare da cuscinetto all’ondata migratoria che ha attraversato l’emisfero, trovandosi ad affrontare forti pressioni con l’avvicinarsi delle elezioni di midterm programmate per novembre. Il governo di López Obrador si è adeguato, trattenendo quasi il doppio dei migranti nei primi quattro mesi del 2022 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Allo stesso tempo, però, gli Stati Uniti fanno ancora gola a molti messicani e per la prima volta dal 2019 il numero di immigrati è tornato a salire. I messicani costituiscono ora il gruppo più numeroso di persone bloccate al confine sud-occidentale degli Stati Uniti, con oltre 560.000 detenzioni nei primi otto mesi dell’anno: un aumento del 35% rispetto allo stesso periodo del 2021.