Nato nell’area suburbana di Des Plaines a Chicago, nell’Illinois, il 13 luglio 1942, oggi Harrison Ford, figlio di Nora Niedelman, di origine ebrea, e dell’attore irlandese Christopher Ford, compie 80 anni.
Analizzarne l’importanza cinematografica e la straordinaria carriera, significa soprattutto fare i conti con quello che era, e rimane ancora oggi, un’anomalia: un attore che ha stravolto il concetto cinematografico di eroe, unico nel suo genere perché distante da ogni possibile paragone o confronto. È diventato un’icona, un simbolo della settima arte intesa come intrattenimento popolare, andando oltre i generi, i personaggi, diventando punto di riferimento tanto unico quanto impossibile da replicare.
Harrison Ford è oggi uno degli attori più amati della storia del cinema, ma il successo lo ha in realtà raggiunto tardi, e quasi per caso!
Nel 1964, si trasferisce a Hollywood e viene assunto dalla Columbia Pictures tramite il programma “New Talent”: ottiene piccoli lavori in parti non accreditate o come comparsa, ma tutto ciò non gli permette di sostenere economicamente la sua famiglia, così inizia ad arrangiarsi con diversi lavori che non hanno nulla a che fare con il mondo della celluloide, tra cui quello di carpentiere, autodidatta.
Proprio la falegnameria, comunque, permette all’iconico attore di avvicinarsi al mondo dello spettacolo ancor prima della saga di Star Wars-Guerre Stellari (1977) e di rubare i cuori delle principesse di galassie molto lontane, nel ruolo di Ian Solo. Il fotografo Paul Ferrera aiuta infatti Harrison Ford a intraprendere la carriera di cameraman per il suo documentario sui Doors – Feast of Friends – dopo che l’attore aveva fatti alcuni lavori di falegnameria nella sua abitazione.
Secondo il fotografo, Ford seguì un corso intensivo di ripresa prima di iniziare il lavoro, nel maggio del 1968, a San Jose, al Northern Rock Festival della California settentrionale. L’attore ha poi simpaticamente sintetizzato così quell’esperienza: “Ho pensato che fosse bello, ho pensato che fosse alla moda, ma non potevo stare al passo con quei ragazzi… era troppo. Molte delle mie riprese erano sfuocate. Dopo quell’esperienza ero ad un passo dall’entrare in un monastero gesuita”.

Un giorno, mentre da apprezzato falegname stava aggiustando un cassetto della scrivania nello studio hollywoodiano di George Lucas (autore in ascesa dopo l’apprezzatissimo American Graffiti, 1973), il regista, che aveva dato a Ford il ruolo marginale di Bob Falfa in quel film, decise di assumerlo per leggere le battute di Ian Solo durante i provini degli altri protagonisti di Star Wars-Guerre Stellari: si rese però ben presto conto che nessun’altro attore sarebbe stato meglio di Ford nel ruolo della canaglia più affascinante della galassia.
E’ comunque un altro colpo di fortuna a lanciare definitivamente la sua carriera. Dopo Guerre Stellari, infatti recita in piccoli ruoli in Apocalypse Now (1979), nel seguito di American Graffiti (1979, regia di Bill Norton) poi The Frisco Kid-Scusi, Dov’è il West? (1979, regia di Robert Aldrich) oltre che naturalmente anche gli altri due episodi della saga di Lucas, ma la sua carriera sembra in fase discendente: finché non arriva nel 1981 la chiamata di Steven Spielberg per interpretare un archeologo decisamente sui generis. Com’è noto, Indiana Jones doveva avere il volto baffuto di Tom Selleck, che però dovette però rinunciare per la sovrapposizione con le riprese della popolare serie televisiva Magnum P.I.: risultato, l’indimenticabile sorriso ammiccante e gli incredibili occhi stralunati di Ford!
Il Professor Jones è ancora oggi a tutti gli effetti il più grande eroe del cinema di sempre (forse anche perché il pubblico più giovane si identificava con lui con grande facilità!). Guardando quel viso si scorgono profonda bontà e celata dolcezza dietro ad uno sguardo che, nel corso degli anni, è passato da spavaldo e smargiasso a burbero e sarcastico, rimanendo pur sempre ammaliante e tenero, rendendo palpabile ogni tipo di emozione nei suoi personaggi! Una caratteristica che lo ha reso non solo un sex symbol, ma anche un eroe giustizialista dal sapore classico, come lo fu Errol Flynn.

ANSA/UFFICIO STAMPA
La vita di Harrison Ford è sempre stata piena di emozioni ed impegni, non solo cinematografici.
Come dimenticare quel 14 settembre 2017, quando, mentre cerca di raggiungere “la White House di New York”, l’Hotel Carlyle, nell’Upper East Side di Manhattan, per un’intervista, un tamponamento nel vicino tunnel rende molto caotico il traffico in quella parte della Grande Mela: Harrison Ford, allora 75enne, scende dalla sua Limousine e con sapiente maestria, come solo un italico Alberto Sordi avrebbe saputo fare, destreggiandosi tra passanti curiosi e autisti imbranati, riesce con gesti decisi a risolvere la situazione e a permettere una normale viabilità.
Un video, girato da alcuni passanti e ora non più in circolazione, testimoniò l’accaduto, prima che, tranquillo, risalisse in macchina per raggiungere l’hotel. Per tanti anni New York è stata la casa dell’attore, dove ha vissuto con due delle sue tre mogli: Mary Marquardt, dalla quale ha avuto due figli, Benjamin e Willard (i loro nomi sono esattamente nome e cognome del protagonista di Apocalypse Now!); Melissa Mathison, sceneggiatrice di colossal come E.T.-L’extra-terrestre e Black Stallion: dalla loro unione sono nati Malcom e Georgia, e il loro divorzio, nel 2004, sarebbe ancora oggi uno dei più costosi di Hollywood!
Con l’attuale moglie, l’attrice Calista Flockhart, sposata nel 2010, l’attore vive ora lontano da Hollywood, al riparo dalla luce dello star system: abita infatti nel ranch che ha costruito lui stesso, nel Wyoming: una residenza super lussuosa, che ha intorno giardini e terreni estesi su circa 3,2 km quadrati nel cuore di Jackson Hole!
Tra le tante passioni e abilità di Harrison Ford c’è anche il volo: da 25 anni pilota piccoli aerei a elica ed elicotteri, ha migliaia di ore di volo sulle spalle m a anche qualche… problema con gli atterraggi, visto che nel 2015 si è schiantato -per fortuna senza gravi conseguenze – in un campo di golf a Venice, in California.
Detto tutto questo, risulta proprio incredibile non vedere il suo nome tra i vincitori di un Oscar, premio per cui ha avuto una nomination nel 1986, grazie al film Witness-Il testimone: una lacuna appena compensata dal Golden Globe alla carriera assegnatogli nel 2002!
Lo vedremo indossare di nuovo il cappello e la frusta di Indiana Jones nell’atteso quinto capitolo della saga, che uscirà nel 2023.
Tanti auguri e grazie, Harrison Ford, continua a farci sognare!