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September 24, 2019
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I Democratici hanno deciso: impeachment per il Presidente Trump

La Speaker del Congresso Nancy Pelosi annuncia la decisione di far perseguire Trump per la telefonata "ricattatoria" al presidente dell'Ucraina

Andrea ArlettibyAndrea Arletti
Time: 3 mins read

Dopo una lunga settimana di speculazione, a seguito dello scoppio mediatico della vicenda Ucrainagate, i Democratici hanno preso la loro decisione: perseguiranno la via legale dell’impeachment per defenestrare Trump prima della scadenza naturale del suo mandato (Vedi video sopra con l’annuncio televisivo della Speaker Nancy Pelosi). L’accusa è quella di aver trattenuto fondi destinati al governo Ucraino per forzare la mano al Presidente Zelensky, cosi da poter ottenere informazioni danneggianti verso uno dei candidati frontrunner del Partito Democratico, Joe Biden. 

Lo scandalo Ucrainagate nasce da un cosiddetto “whistleblower”, un membro dell’amministrazione Trump che ha deciso di tradire il proprio Presidente e denunciarlo all’ispettore generale della comunità d’intelligence – John Atkinson – per aver fatto una promessa illecita al capo di governo di un’altro paese. Questo presunto capo di governo sarebbe appunto il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky, il quale ha finora evitato alcun tipo di commento sulla vicenda. 

L’amministrazione Trump invece non ha fatto altro che parlare in questi giorni, e forse ha parlato un po’ troppo. Il 19 Settembre, attraverso il suo mezzo di comunicazione preferito, Trump annuncia che la vicenda Ucrainagate è tutta una grande “fake news” e che era semplicemente l’ennesimo tentativo di “molestia Presidenziale”. Peccato che meno di 24 ore dopo i tweet deliranti di Donald, Rudy Giuliani, l’avvocato personale del Presidente, rilascia un’intervista contraddittoria sulla tanto odiata CNN in cui inizialmente dice di non aver mai chiesto all’Ucraina di investigare Joe Biden ma dopo pochi secondi ammette che in realtà lo ha fatto. Per non farsi mancare proprio nulla, il 24 Settembre Trump aggiunge ulteriore legna al fuoco già appiccato da Giuliani, ammettendo di aver parlato della situazione Biden con il Presidente Zelensky e di averlo provato a convincere ad investigare Hunter Biden, il figlio di Joe, sul suo ruolo losco nell’azienda energetica Ucraina, Burisma Holding. Tuttavia, Trump continua a sostenere che i 250 milioni di dollari trattenuti questa estate non hanno niente a che vedere con Biden. 

Nancy Pelosi nell’illustrazione di Antonella Martino

Ora, visti i continui respingimenti da parte di Joseph Macguire, direttore ad interim dell’intelligence nazionale Statunitense, nel consegnare tutta la documentazione dell’accusa del whistleblower nelle mani del Congresso, i Democratici hanno perso la pazienza e vogliono velocizzare lo stallo burocratico portando avanti i primi articoli di impeachment. Nella storia Americana, solo due Presidenti sono stati ufficialmente accusati di impeachment: Andrew Johnson nel 1868 e Bill Clinton nel 1998, ma in entrambi i casi i Presidenti se la sono cavata per via della mancanza di una super maggioranza di due terzi del Senato a favore. Al momento il partito Repubblicano tiene una maggioranza di 53 seggi al Senato, rispetto ai 47 del partito Democratico, e ai 2 indipendenti. Sulla carta Trump è salvo, ma l’impeachment è imprevedibile. Bisognerà stare a vedere.  

Nell’annuncio al popolo Americano, la speaker del Congresso Nancy Pelosi ha ricordato al Presidente degli Stati Uniti che “nessuno è al di sopra della legga, nemmeno lui”, ribadendo che la proposta illecita all’Ucraina è un gravissimo tradimento verso il giuramento d’ufficio, verso la sicurezza nazionale, e verso il regolare svolgimento delle elezioni. Come di consueto, Trump ha risposto su Twitter con un video di circa un minuto e mezzo in cui si susseguono tutte le facce dei suoi peggiori nemici che inveiscono contro la sua Presidenza e richiedono a gran voce un suo impeachment. Il video si conclude con uno spezzone di Trump a uno dei suoi celebri rally in cui comunica al suo popolo che l’unico modo in cui possono fermarlo è con l’impeachment.

Forse, su quest’ultimo punto, Donald ha proprio ragione.

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Andrea Arletti

Andrea Arletti

Andrea si è laureato alla New York University, sede di Abu Dhabi, con un B.A. in Scienze Politiche e Studi Legali. Ha un forte interesse per tutto ciò che concerne la politica statunitense e la comunicazione politica del ventunesimo secolo. Andrea is an Italian student pursuing a Bachelor degree in Political Science and Legal Studies at New York University Abu Dhabi. His interests revolve around U.S. politics and political communication in the 21st century.

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