L’ultimo fu quello del 2000 e i preparativi durarono cinque anni: si costruirono parcheggi, strade, stazioni metro, si abbellirono chiese e palazzi. Alla fine fu un evento che coinvolse tutti, dagli sportivi agli attori fino alle forze armate, con tanto di logo, inno, indulgenze semplificate: era sufficiente visitare una chiesa per rimettere i propri peccati. In fondo il Giubileo nasce per condonare i debiti morali e materiali; col tempo si è trasformato in una sorta di celebrazione a metà tra il sacro e il profano, tra impegno sociale e opportunità economica. Il Giubileo annunciato a sorpresa da Papa Francesco a metà marzo, pende già decisamente verso quest’ultimo aspetto. Sarà la (fine della?) crisi, ma finora del Giubileo che il Vaticano si appresta a convocare formalmente con la lettera d’indicazione del 12 aprile, si è considerato pochissimo l’aspetto spirituale e moltissimo quello turistico-economico; con relative e immancabili polemiche, promesse, scambi di accuse iniziative subito dopo il “pronunciamento” di Papa Francesco.
L’annuncio e le reazioni
Quel 13 marzo è stata una sorpresa per tutti: “Cari fratelli e sorelle – ha detto Francesco – ho pensato spesso a come la Chiesa possa rendere più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia. È un cammino che inizia con una conversione spirituale. Per questo ho deciso di indire un Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio”. Il Giubileo inizierà con l’apertura della Porta Santa l’8 dicembre e finirà a novembre 2016. Ma le polemiche sono iniziate subito.
Secondo una nota ufficiale del Codacons, “il Giubileo troverà una città impreparata con effetti disastrosi per i cittadini. D’altronde le criticità della capitale sono note a tutti, bastano due gocce di pioggia e la città collassa. Per non parlare dei trasporti pubblici, inefficienti e inadeguati, e dei tanti problemi connessi al traffico e allo stato disastroso delle strade”. Insomma secondo l’associazione dei consumatori e la classe politica di centrodestra all’opposizione, Roma non è in grado di ospitare eventi di portata mondiale, perché i disagi sarebbero eccessivi. “Prima devono essere risolti i tanti e gravi problemi della città, e solo successivamente si potrà pensare a giubilei ed eventi così importanti. E il tempo, purtroppo, è insufficiente”.
Di certo, il Giubileo rappresenta una sfida per una città che già fa fatica a garantire servizi nei giorni normali, figurarsi con milioni di turisti in più. E di sfida parlano i commercianti consapevoli che le potenzialità, in termini di business, sono altissime. “Ci auguriamo che la città si faccia trovare pronta”, è il commento finale del presidente della Confcommercio Roma e Lazio, Rosario Cerra, intervenuto a una conferenza stampa per presentare la posizione dei commercianti. “Veniamo da una situazione di forte decrescita – prosegue Cerra – I primi segnali di un'inversione di tendenza sono quelli dei saldi di quest'anno che hanno segnato un +4,9%. Immaginiamo che in una situazione del genere, anche a supporto dell'Expo che farà da traino al Giubileo, si possa avere una crescita intorno al 10-15% del PIL del settore del commercio”.
Intanto in previsione del Giubileo, 24.000 negozi capitolini adotteranno un bollino “anti-raggiro” per bloccare i rincari selvaggi e contrastare eventuali esercizi abusivi e garantire la qualità dei prodotti. Un’iniziativa che ha ricevuto il plauso di ADOC (Associazione per la Difesa e l'Orientamento dei Consumatori), che in un comunicato ha detto che “il Giubileo deve essere un’occasione per rilanciare l’immagine della Capitale”. Per l’associazione che tutela i diritti dei consumatori, “sarà previsto un limite al costo di un menu fisso a persona e ogni esercizio che inganni i clienti sarà subito denunciato”.
I preparativi
Intanto i preparativi per l’evento sono già iniziati. Già attive le organizzazioni del Vaticano, in primis l'Opera Romana Pellegrinaggi, ma anche Aeroporti di Roma è in fase operativa: si pensa che in aereo arriveranno un milione di passeggeri in più oltre a quelli previsti nel trend dell'anno. Senza considerare gli altri turisti che arriveranno con altri mezzi. I nodi principali della città, al momento, sono mobilità e decoro. Il sindaco Ignazio Marino lo sa, e ne ha già parlato con il nuovo prefetto, Franco Gabrielli, ex capo della protezione civile: le sfide per Roma sono terrorismo, immigrazione e integrazione e non da ultimo il Giubileo, ha detto Marino. “Non credo si debbano fare proclami – ha ribadito poi il sindaco in una nota ufficiale – ci vogliono condivisione e dialogo. I problemi sono tanti, vediamo le priorità. Bisogna lavorare insieme, ognuno nelle proprie funzioni e responsabilità. Così renderemo un servizio a questa città complicata. In questo senso dovremo essere sempre al loro servizio”.
Di certo, come dice l’ADOC in una nota stampa, quel che serve sono “nuove risorse per ripensare la città e i servizi che offre ai cittadini. Se non si coglie l’attimo, si rischia di finire nel baratro”.