Beto O’Rourke è sulla bocca di tutti. Il texano, classe ’72, la scorsa settimana ha annunciato la sua candidatura alle primarie Democratiche. La sua è una mezza sorpresa. Se da una parte, il “ragazzone” di El Paso, è stato più volte dipinto come il “nuovo Obama”, dall’altra, Beto esce da una sconfitta durante le midterm, battuto dal Senatore Ted Cruz malgrado una campagna di raccolta fonti da record.
Beto, nuova stella in ascesa nel firmamento democratico, ha dato il via alla sua corsa per la nomination con un video in cui spiega le ragioni che lo spingono a candidarsi. Tanto poco è bastato all’ex Congressman del Texas per ricevere una pioggia di critiche ed una massiccia esposizione dai media. Infatti, il messaggio di Beto è stato un mezzo fallimento. Lui, uomo bianco nel fiore degli anni, gesticola convulsamente mentre la moglie, Amy, lo ascolta, lo venera ma non dice nulla, rilegata ad un ruolo di mera comparsa. Il messaggio veicolato, poi, risulta abbastanza vuoto: più lavoro per tutti, più diritto alla salute e meno inquinamento. Il fulcro della campagna, ancora una volta, è la raccolta fondi dal basso per battere il record della corsa al Senato e superare addirittura Bernie Sanders.
La candidatura ha subito fatto scattare polemiche e ha gettato più ombre che luci sul passato di O’Rourke. Nonostante una storia personale costellata spesso da battaglie progressiste, come la sua campagna per strappare le droghe dal monopolio del traffico illegale, guardando al suo atteggiamento da Rappresentante del Texas, Beto ha più volte votato contro il suo partito proprio sulle materie su cui sta basando la sua corsa alla nomination: salute, lavoro, ambiente.
A influire sulla sua immagine, poi, vi è anche la denuncia da parte di una fetta del mondo femminile, contrariata dalla sovraesposizione mediatica che gli uomini stanno ricevendo, a discapito delle donne in corsa. Infatti, mai prima d’ora una gara per la nomination è stata combattuta da così tante candidate, regalando al popolo americano una varietà di programmi e volti fra cui scegliere. Eppure sono bastati cinque giorni di Beto a far dimenticare a tutti che Elizabeth Warren, Tulsi Gabbard e Kamala Harris stanno in trincea da mesi. Forse, anche per questo motivo, Beto, messo alle strette durante un comizio, ha rivelato vagamente che una donna potrebbe essere la sua prima scelta per la Vice Presidenza.
Malgrado tutto questo e nonostante le imitazioni e le prime reazioni negative, Beto O’Rourke ha già infranto il record di donazioni detenuto da Bernie Sanders. Promettendo la più grande raccolta fondi dal basso, senza l’aiuto delle grandi corporazioni, nelle prime 24 ore Beto ha già ricevuto $6.1 milioni contro i $5.9 milioni del candidato socialista. Una vittoria notevole, considerando che il giovane candidato texano ha aperto la sua campagna nel Midwest, andando a parlare proprio alle classi che più hanno influito nella vittoria di Donald Trump. Con dati del genere, però, Beto O’Rourke entra prepotentemente fra la lista di candidati da tenere d’occhio, piazzandosi al terzo posto nei sondaggi dopo Biden e Sanders.
E, mentre alcuni commentatori preferiscono analizzare i temi molto vaghi della campagna ed altri già intravedono una mezza possibilità per Beto, c’è chi crede che il Texano corra soltanto per la Vice Presidenza. Infatti, dall’Iowa, O’Rourke ha elogiato più volte Biden, dicendosi felice qualora questo decidesse di scendere in campo. I due, infatti, condividono una visione decisamente più moderata rispetto a Bernie Sanders ed Elizabeth Warren e non sarebbe impensabile una loro unione sotto la voce di Presidente e VP. Resta però molto probabile che, dopo la massiccia vittoria femminile alle midterm, una donna possa essere scelta come Vice (se non come Presidente), con buona pace di Beto che dovrà usare tutto il suo fascino per competere con Bernie Sanders, Kamala Harris ed – eventualmente – Joe Biden.