Provate ad immaginare un mondo in cui Barack Obama e Hillary Clinton sono invischiati nel traffico illegale di bambini, in casi di rapimento e pedofilia. Un mondo dove i democratici fanno costantemente affari con la Russia ed il famigerato deep state è colpevole di innumerevoli crimini. Adesso provate a vedere Donald Trump con occhi diversi, come l’eroe della storia, l’unico in grado di prosciugare questa palude e salvare l’America: ed ecco a voi QAnon, la cospirazione del momento.
QAnon risale allo scorso Ottobre, quando un utente anonimo ha iniziato a postare strani messaggi su 4chan. L’utente, in una discussione chiamata Cbts (Calm before the storm, come una famosa frase di Trump dopo una cena con i militari ad Ottobre), si è firmato come “Q clearance patriot”, insinuando di possedere un alto livello di acceso alle informazioni top-secret del Dipartimento dell’Energia. In poco tempo, grazie ad una buona dose di trolling, Q è riuscito a convincere alcuni sostenitori di Trump di essere una persona vicina al Presidente e di avere accesso anche all’Air Force One, come “dimostrerebbe” una foto sfocata di alcune isole nel Mar Cinese viste dall’alto.
Stare al passo con la narrativa di questa pseudo-cospirazione non è semplice. Secondo Q, Trump starebbe combattendo contro i Democratici ed il deep state, entrambi responsabili di prostituzione minorile, pedofilia e rapporti con la Russia. Lo stesso Presidente si sarebbe finto amico di Putin per poter spingere l’establishment ad indagare su se stesso. Scacco matto Hillary!
Questa nuova storia rientra in una mitologia già consolidata con il caso Pizzagate del 2016, quando alcuni utenti di reddit e 4chan indicarono nelle email di John Podesta ed Hillary Clinton chiari messaggi in codice secondo i quali la candidata democratica avrebbe gestito un giro di prostituzione all’interno di una pizzeria di Washington di proprietà di un contatto di Podesta. Il fanatismo che ne scaturì portò un uomo armato di fucile d’assalto a far irruzione nella pizzeria in questione con l’intento di smascherare quella rete illegale. La vicenda si concluse senza feriti ma resta l’esempio lampante di come il trolling online possa creare estremisti.
Potremmo dire che ci risiamo. In occasione degli ultimi comizi di Donald Trump, alcuni supporters hanno indossato magliette in favore della teoria del complotto. Intanto, Q ha rivelato quanto 4chan sia stato compromesso dai servizi segreti ed ha deciso di trasferirsi su 8chan in attesa di nuove scottanti rivelazioni. Mentre alcuni oppositori come Wikileaks e Anonymous promettono di combattere contro questa pericolosa bufala, la star televisiva Roseanne Barr, già nota pro-Trump e famosa per un tweet razzista poi cancellato, si è espressa a favore della teoria.
La pericolosità di questa storia è duplice. Innanzitutto, come ogni teoria del complotto, le prove riportate da ipotetici whistleblowers sono talmente vaghe che potrebbero adattarsi ad ogni situazione, impedendo a chiunque di provare con certezza la falsità (ma anche la veridicità) del caso. I fanatici di QAnon si nutrirebbero di messaggi in codice, allusioni e tweet sospetti dei quali soltanto loro conoscono la chiave di volta. Per ultimo, questa teoria andrebbe a sfatare il mito cospirazionista secondo cui lo Stato sarebbe il classico nemico capace di insabbiare tutte le sue malefatte e depistare le indagini. In questo caso lo Stato è l’eroe in lotta contro le opposizioni (democratici, funzionari statali, repubblicani scettici), rappresentazione di poteri occulti e criminali.
QAnon è l’ennesima goccia nel grande vaso di violenze verbali e posizioni estreme che stanno caratterizzando la politica americana e non solo. Per adesso nessuno è rimasto scottato dal caso e resta la speranza che questa delirante moda passi senza causare danni. La teoria, comunque, conferma nuovamente la metamorfosi che il dibattito politico sta subendo attraverso l’uso della rete e dovrebbe far riflettere sull’importanza delle parola nell’era digitale. Da fake news a fake reality il passo è breve.