La mancata attuazione della parità di genere nella legge elettorale alla Camera? Un'occasione persa, ma non sufficiente per darsi per vinte. Il gruppo di parlamentari italiane, in missione a New York per partecipare alla 58ßÁâ Commissione Onu sullo stato delle donne, assicura che nonostante la bocciatura degli emendamenti all'Italicum non ha perso la determinazione. Lo afferma con decisione l'onorevole Valeria Valente, presidente del Comitato Pari Opportunità della Camera, nel corso di un incontro al Consolato Generale d'Italia, a Manhattan: "Si è persa un'occasione per fare un passo avanti, ed è stata scritta una brutta pagina della politica italiana, ma andremo avanti con determinazione", spiega. Certo – ammette – in Parlamento chi detiene il potere non vuole perderlo, ma dall'altra parte c'è una importante resistenza e, "se giochiamo bene le nostre carte, da una parziale sconfitta possiamo trarre più forza".
Inoltre, come sottolinea l'onorevole Pia Locatelli, membro della Commissione esteri della Camera, è stata l'occasione per "rafforzare la rete di alleanze trasversali" con le colleghe di partiti diversi. "Questo ha fatto capire anche agli elettori che sappiamo andare oltre la bandiera che rappresentiamo alle urne", aggiunge Paola Pelino, vice presidente della Commissione Industria, Commercio e Turismo del Senato. "Credo che sulla legge elettorale si possa ancora intervenire in Senato – aggiunge – noi chiediamo che nessuno dei due generi sia sotto-rappresentato del 40% tra i capilista". Su un punto, inoltre, non ha dubbi: "il mondo sta cambiando, e noi ci sentiamo protagoniste di questo cambiamento".
A promettere di proseguire nella battaglia con estrema determinazione è anche la vice presidente del Senato, Valeria Fedeli. Parlando ai membri della comunità italoamericana della Grande Mela, Fedeli chiede di non utilizzare il termine "quote rosa", perché a suo parere è improprio, "una mistificazione contro le donne". "La parola 'quote' indica una minoranza da proteggere, ma il punto è che c'è qualcun altro con il monopolio", afferma, precisando che il discorso della democrazia paritaria è quello di dare la stessa possibilità di accesso ai rappresentanti di entrambi i sessi.
Intanto però, nel nuovo governo Renzi è già stata attuato un passo importante: "la composizione paritaria dell'esecutivo, con otto ministri uomini e otto donne – conclude – è già una svolta effettiva".