Julian Assange era nel mirino degli 007 americani. Gli uomini della Cia prepararono un piano nel 2017 per rapirlo ed eventualmente eliminarlo. Lo scrive Yahoo News in un reportage pubblicato domenica ripreso da tutti i maggiori giornali del mondo.
L’intenzione della Cia era di sequestrare Assange, il giornalista e attivista australiano fondatore di Wikileaks, che si era rifugiato all’ambasciata dell’Ecuador a Londra nel 2012 chiedendo asilo politico. Su di lui in quel momento un mandato di cattura da parte del ministero della Giustizia svedese per due accuse di violenze sessuali. Accuse poi ritratte e annullate. Assange temeva che dalla Svezia potesse essere estradato negli Stati Uniti e quindi condannato a morte e per questo decise di rifugiarsi nell’ambasciata di Quito in Gran Bretagna. L’Ecuador prima gli concesse la cittadinanza, poi poco prima che gli agenti britannici lo prendessero in custodia glie l’ha revocata. Nel frattempo, gli Stati Uniti avevano chiesto la sua estradizione. Tanto accanimento dopo che con le sue clamorose rivelazioni Assange aveva messo a nudo gli intrighi e le macchinazioni della politica estera americana rendendo pubbliche pagine imbarazzanti delle guerre in Iraq e Afghanistan, incluse le uccisioni di civili compiute dai militari americani, nonché i giudizi poco lusinghieri espressi dai diplomatici di Washington sulle potenze alleate.

Il piano, fortemente voluto da Mike Pompeo, aveva preso una accelerazione nel 2017 dopo che incontrollate fonti avevano stabilito che i servizi segreti russi stavano pianificando l’evasione di Assange dall’ambasciata ecuadoriana a Londra.
L’inchiesta di Yahoo News, condotta interrogando oltre 30 ex funzionari dell’intelligence e della sicurezza degli Stati Uniti, mette in evidenza anche che erano stati richiesti ai massimi livelli “piani” e “opzioni” sul modo per eseguire il rapimento ed eventualmente l’omicidio. Il piano che si stava preparando prevedeva la “licenza di uccidere” da parte del direttore della Cia e del segretario di Stato che in quel momento era Mike Pompeo che fino a poco prima era stato anche il direttore della Cia. Un pressing diventato più forte dopo la fuga di dati che raccontavano come con “Vault 7” i servizi americani riuscissero a penetrare in tutte le comunicazioni elettroniche sia di posta che di voce in tutto il mondo, mettendo a nudo la repressione cinese della rivolta tibetana, la repressione dell’opposizione in Turchia, l’endemica corruzione nei Paesi arabi e le esecuzioni sommarie della polizia in Kenya.
Le clamorose rivelazioni davano inoltre una particolare attenzione al rilascio di dati e i retroscena sull’inchiesta delle email hackerate del Partito Democratico durante la campagna elettorale del 2016, rivelazioni che avevano favorito la vittoria di Donald Trump.
L’idea era quella di rapire Assange nella sede diplomatica ecuadoriana e portarlo negli Stati Uniti attraverso un paese amico. Un ex agente della Cia sentito da Yahoo News ha descritto il piano come “irrompere nell’ambasciata, trascinare fuori Assange e portarlo dove volevano”. L’ex presidente Donald Trump ha negato di aver mai preso in considerazione l’idea di uccidere il fondatore di Wikileaks: “È totalmente falso, non è mai successo”.
Attualmente Assange è recluso nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh vicino Londra nonostante che in Gran Bretagna non abbia commesso reati di particolare gravità. Nel gennaio 2021 il tribunale distrettuale britannico aveva negato la richiesta di estradizione degli Stati Uniti che hanno fatto appello e il caso sarà nuovamente discusso il 27 ottobre a Londra.