Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login
  • Register

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Economia
June 7, 2015
in
Economia
June 7, 2015
0

La fabbrica delle diseguaglianza raccontata da Marco Baliani, Jane Austen, Balzac e Piketty

Marco PontonibyMarco Pontoni
L'attore Marco Baliani durante il reading al Festival dell'Economia di Trento, con la musicista Olimpia Greco

L'attore Marco Baliani durante il reading al Festival dell'Economia di Trento, con la musicista Olimpia Greco

Time: 7 mins read

 

Nel XIX secolo, nonostante le speranze generate dalla Rivoluzione francese, la disuguaglianza sociale in Europa poggiava ancora su due solidi pilastri: una rendita – in genere fondiaria o derivante da titoli  del debito pubblico – e un buon matrimonio. Godere di una rendita o ereditare un patrimonio (magari entrambe le cose) spesso era determinante per far parte di quella fetta di società – circa l'1% del totale – che non lavorava e viveva bene, quella descritta nei libri di Jane Austen o di Balzac. 

Poi, ad un certo punto, a metà circa del XX secolo, le fortune ereditate sembrano scomparire dal "radar" degli economisti. Il mito è diventato quello americano, anche in Europa: fa perno sulla meritocrazia, sul farsi strada con le proprie forze e in virtù di una buona professione. L'idea della rendita rimanda ad una società ingessata, chiusa dentro rigide gabbie di classe, dominata da una borghesia parassitaria e da ciò che resta di un'aristocrazia ormai decadente. Tutto il contrario degli USA, dove i nuovi campioni del capitalismo sono self-made men, gente partita da zero e che si è arricchita in virtù del suo ingegno, della sua audacia, del suo coraggio. O della sua "fame".

E oggi? Oggi in verità l'importanza delle origini e dei patrimoni (specie nella forma "liquida" della ricchezza finanziaria) sembra essere tornata in auge, se mai era davvero tramontata. Lo prova ad esempio il criterio rigorosamente censitario per l'accesso alle migliori università statunitensi: a frequentare Harvard e altri atenei di questo tipo  sono  quasi esclusivamente i figli del 2%  della popolazione più ricco. 

Tutto questo lo scrive l'economista francese Thomas Piketty nel suo Il capitale del XXI secolo, pubblicato nel 2013 e già tradotto in oltre 30 paesi del mondo (in Italia  da Bombiani, in USA a cura di Harvard University Press). Ma a portarlo sul palcoscenico è in questi giorni l'attore Marco Baliani, in un viaggio appassionante fra storiografia, scienza economica e… letteratura.

Oggi, dunque, non parliamo solo di libri ma anche di uno spettacolo, anzi, per la precisione un reading, visto a Trento la scorsa settimana in occasione del Festival dell'Economia, una delle più importanti manifestazioni europee sul tema, che anche quest'anno ha richiamato all'ombra delle Dolomiti studiosi del calibro di Stiglitz, Atkinson e, appunto, Piketty, oltre a politici come il premier italiano Matteo Renzi e il suo omologo francese Manuel Valls. 

Ragione e sentimento

Una scena di Ragione e sentimento (Sense and Sensibility), film del 1995 diretto da Ang Lee, tratto dall’omonimo romanzo di Jane Austen

Attraverso più di due secoli di storia, seguendo le intuizioni di romanzieri che già agli inizi del XIX secolo mettevano in luce splendori e miserie di una società diseguale per definizione, il recital di Baliani, con la regia di Claudio Longhi, e le musiche della fisarmonicista Olimpia Greco, incrocia i dati economici estrapolati dalla monumentale opera di Piketty con i personaggi di Jane Austen e di Honoré de Balzac. Il ritratto è quello di una società il cui ordine si basa sull'esclusione e la bella vita è per pochi: case e palazzi lussuosi, carrozze e cavalli, servitù, viaggi e così via sono resi possibili da una rendita che vale almeno 20-30 volte il reddito medio di un cittadino, ma può arrivare fino a 500 volte quello di un operaio o di un contadino. Poi ci sono i borghesi di Balzac, che oggi chiameremmo "affluenti", che si lanciano in operazioni spericolate per incrementare il proprio patrimonio e avvicinarsi quindi alla vera aristocrazia, o le giovani della Austen, la cui prima e principale preoccupazione è quella di un buon matrimonio. 

Jane Austen

Ritratto della scrittrice inglese Jane Austen

Nei romanzi di  Jane Austen, forse la più attuale dei due autori oggi (specie per la popolarità arrivatale anche dal cinema), ci sono moltissime informazioni riguardanti le finanze dei personaggi, talvolta assai precise: una buona rendita viene indicata in 10-12.000 sterline annue, che tenendo conto del reddito medio di un operaio o di un contadino inglese dei primi dell'800, circa 20 sterline, e del costo della vita, valgono circa 4 milioni di euro attuali. Ma certo, se si punta ad uno scapolo piacente, ci si può accontentare di 3.000 sterline, e nei suoi libri ci sono famiglie "povere" che hanno iniziato la scalata sociale partendo da appena 500. 

Il lavoro comunque non basta ad assicurare un tenore di vita elevato. Lo spiega bene uno dei personaggio della Commedia umana di Balzac, l'ex galeotto Vautrin, che dà al giovane Eugene de Rastignac, studente di legge a Parigi, una impareggiabile lezione di vita: anche esercitando la professione di avvocato, una delle più ambite, perché propedeutica alla carriera politica, non potrà mai e poi mai sperare di intascare quanto potrebbe se sposasse una ricca ereditiera. A quell'epoca – ci informano gli storici – la ricchezza ereditata rappresenta circa il 20% dell'intero reddito annuale in Francia.

I romanzi che hanno fornito materia per La fabbrica delle disuguaglianze, e per il saggio di Piketty, sono diversi, vanno da Papà Goriot a  Ragione e sentimento a Mansfield Park. Marco Balliani dà voce magistralmente alle aspirazioni, alle paure e alle frustrazioni dei loro protagonisti, scegliendo i passaggi riguardanti la questione fondamentale del poter disporre di una rendita purchessia, ovvero di una ricchezza che non si consuma (la rendita per definizione non intacca il capitale) e che permette di vivere una vita conforme all'idea di decoro e agiatezza vigente nell'Inghilterra o nella Francia dell'800. 

Honor├® de Balzac

Un ritratto dello scrittore Honor├® de Balzac

È, in fondo, il sogno che coltivò lo stesso Balzac tutta la vita e che lo spinse persino ad imbarcarsi per la Sardegna alla ricerca di una speculazione mineraria rivelatasi poi una chimera. Mentre Austen, figlia di un curato, ebbe a soffrire essa stessa delle rigide barriere di classe della società inglese, dovendo rinunciare ad un matrimonio d'amore con Tom Lefroy perché la famiglia del promesso sposo la ritenne inadeguata socialmente. Va anche detto che i mondi di Austen e Balzac non sono perfettamente sovrapponibili: quello della prima è sostanzialmente il mondo dell'aristocrazia rurale, quello di Balzac è pieno di personaggi perfettamente "urbani" (imprenditori, giornalisti, artisti, medici), alcuni dei quali riescono in effetti a farsi strada con il proprio ingegno o la propria spregiudicatezza. Semmai la cosa che colpisce il lettore di oggi – ma nemmeno tanto – è che l'ascesa sociale, tolta la variabile matrimonio, riguardi quasi esclusivamente il sesso maschile.

Sia come sia, ad un certo punto le società "immobili" o restie al cambiamento fotografate in tanti romanzi dell'epoca sembrano destinate a scomparire: l'America, società meritocratica per eccellenza, può permettersi di guardare con malcelato disprezzo ad un'Europa dove le vecchie aristocrazie continuano a perpetuare i loro privilegi e le loro fortune. 

Nel Secondo dopoguerra, dopo il periodo buio delle dittature e dei nazionalismi, nella stessa Europa le esigenze poste dalla ricostruzione, assieme allo sviluppo di sistemi di protezione sociale molto più robusti che in passato, aprono le porte ad una nuova stagione di dinamismo e benessere diffuso. È questa la seconda età d'oro del capitalismo, perlomeno di un certo tipo di capitalismo, caratterizzata da alti tassi di occupazione, salari parimenti adeguati, crescita esponenziale dei consumi, patto capitale-lavoro (in qualche paese che sperimenta la via socialdemocratica). Tutto questo entra in crisi, come noto, negli anni '70, con la crisi dei petroli, la stagflazione, la crescita del debito pubblico. La risposta è la Reaganomics, la scuola di Chicago, il neoliberismo. Gli Stati lentamente arretrano, arretra il peso della mano pubblica sull'economia. E parimenti, si allenta la tensione redistributrice che aveva caratterizzato i decenni precedenti. L'idea di fondo, sintetizzata dalla famosa curva di Kuznets, è che non importa se il divario fra ricchi e poveri torna ad allargarsi, il benessere dei primi ricadrà comunque, "a cascata", anche sui secondi, prima o poi, e il gap si colmerà.

pikettySiamo arrivati al XXI secolo. Per Piketty, non c'è stato nessun apprezzabile "effetto cascata", nessun divario è stato colmato, anzi, la disuguaglianza, in America come in Europa, si accentua, anche per effetto della crisi economica internazionale. Se l'economia non cresce, infatti, i ricchi continuano comunque a stare bene (specie se i loro "risparmi" sono depositati alle Cayman), mentre il ceto medio si impoverisce e i poveri diventano ancora più poveri. Non solo: il peso della famiglia di origine, e del patrimonio che essa può trasmettere alle nuove generazioni, è tornato ad essere determinante. La base della ricchezza si è un po' allargata, questo sì, e l'1% di benestanti dell'Inghilterra di Jane Austen è diventato il 15% dell'America attuale (anche se la percentuale di veri super-ricchi, come abbiamo visto con l'esempio dell'iscrizione alle università più prestigiose, è molto più esigua). Tuttavia, il cammino verso una società più giusta e che assicuri a tutti le stesse opportunità è ancora lungo. Quali saranno gli scrittori che lo racconteranno? Staremo a vedere. 

 


Thomas Piketty, Il capitale del XXI secolo, Bompiani, 2014.

In America: Capital in the Twenty-First Century, (traduzione dal francese di Arthur Goldhammer),  Hardvard University Press, 2013.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Marco Pontoni

Marco Pontoni

Sono nato in Sudtirolo 50 anni fa, terra di confine, un po' italiana e un po' tedesca. Faccio il giornalista e ho sempre avuto un feeling per la narrazione. Ho realizzato video e reportages sulla cooperazione allo sviluppo in varie parti del mondo. Finalista al Premio Calvino, ho pubblicato il romanzo Music Box e, con lo pesudonimo di Henry J. Ginsberg, la raccolta di racconti Vengo via con te, tradotta negli USA dalla Lighthouse di NYC con il titolo Run Away With Me. Ho da sempre una sconfinata passione per gli autori americani, Lou Reed, l'Africa, la fotografia, i viaggi e camminare.

DELLO STESSO AUTORE

Il paradosso Salvini e dei suoi “squadristi patridioti”: un pericolo per la democrazia

Come siamo arrivati al politico Salvini uno di noi, il declino che ben ci rappresenta

byMarco Pontoni
We Shall Not Be Moved. Un libro e 4 CD per raccontare l’America che resiste

We Shall Not Be Moved. Un libro e 4 CD per raccontare l’America che resiste

byMarco Pontoni

A PROPOSITO DI...

Tags: diseguaglianzadisparità economicaHonoré de BalzacJane AustenletturelibrireadingThomas Piketty
Previous Post

Adriano Giannini: il montanaro di Roma centro

Next Post

Sbarchi in Sicilia/ La paura di Renzi: e se l’Europa non si prende più i migranti?

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Ritorno a Fascaray: un libro sull’identità, un affresco scozzese

Ritorno a Fascaray: un libro sull’identità, un affresco scozzese

byMarco Pontoni
Franco Battiato alla Highline Balloroom, New York. Foto: Tomas Fanutza

Quando Franco Battiato annunciò “L’era del Cinghiale Bianco” postmoderno

byMarco Pontoni

Latest News

Monstrous Mat of Sargassum Heading for Coasts: Can we Sink it?

Monstrous Mat of Sargassum Heading for Coasts: Can we Sink it?

byAmanda James
Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

Grande Sinner a Miami: batte il numero 1 del mondo Alcaraz e vola in finale

byLa Voce di New York

New York

New York si prepara all’arresto di Trump: Adams mobilita tutti i suoi agenti

New York si prepara all’arresto di Trump: Adams mobilita tutti i suoi agenti

byMassimo Jaus
Seventy Time Seven: la condanna a morte di Paula Cooper nel nuovo libro di Alex Mar

Seventy Time Seven: la condanna a morte di Paula Cooper nel nuovo libro di Alex Mar

byAlessandro D'Ercole

Italiany

La crisi dell’istruzione nel mondo: 2/3 dei bambini non capiscono cosa leggono

Master Fondazione Italia-Usa: altre 200 borse di studio “Next Generation”

byLa Voce di New York
World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

World Pasta Day: negli USA sempre più Made in Italy grazie all’ICE

byNicola Corradi
Next Post

Il Davide greco Tsipras contro le giganti e ottuse burocrazie dell’Unione europea

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Elezioni 2022
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Speciale Venezia
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password? Sign Up

Create New Account!

Fill the forms bellow to register

All fields are required. Log In
By clicking on "Create my account" or by registering, you accept the Term of Service and the Privacy Policy.

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?