“I miei genitori sono di Brooklyn e stanno insieme da 70 anni”, ha detto Doug Emhoff, il marito di Kamala Harris nel suo discorso dal palco della convention democratica di Chicago due settimane fa. Emhoff, che potrebbe diventare tra 64 giorni il primo First Gentleman nella storia degli Stati Uniti, è nato nel palazzo che vedete nella foto: al numero 1480 di Ocean Avenue, Midwood. Le famiglie di Barbara Kanzer e Michael Emhoff si trasferirono a Brooklyn per sfuggire alla persecuzione degli ebrei in Polonia alla fine dell’Ottocento. La zona era middle-class allora e continua ad esserlo, con gli affitti che – scrive Curbed, rubrica del New York Magazine – sono a 1600 dollari al mese per un bilocale. Era un’area prevalentemente ebrea negli anni Sessanta quando gli Emhoff si trasferirono qui; oggi è mista, con una consistente popolazione ultraortodossa.

“Mio padre lavorava a Manhattan in un’azienda di scarpe, poi spostò la famiglia in New Jersey quand’ero bambino”, ha continuato Emhoff, ricordando anche il Passover sui divani “rivestiti in plastica” a casa della nonna a Brooklyn. I suoi genitori, prima che nascesse, avevano abitato sulla East 15th Street a Flatbush. Il diciannovenne Bernie Sanders in quegli anni viveva undici isolati più a Sud, sulla East 26th Street; mentre Chuck Schumer, l’attuale leader dei democratici al Senato, che allora aveva nove anni, viveva sulla East 27th Street.

Emhoff ha iniziato il suo discorso con una battuta: sua madre “Barb”, che era seduta in tribuna alla Convention, è “l’unica persona al mondo che pensa che sia Kamala a essere stata fortunata a sposare me”. Invece, Harris ha raccontato in campagna elettorale il suo primo incontro con la suocera, riproducendone il forte accento di Brooklyn: le ha preso la faccia tra le mani esclamando: “Oh, guarda! Sei più carina che in tv!”, e poi ha chiamato anche il marito: “Mike, guardala!”.
Tra le migliaia di delegati nell’arena di Chicago, ce n’erano alcuni con la kippah che sollevavano il cartello: “First Mensch”. “Tutti sappiamo che Doug Emhoff è un “mensch” (che in yiddish vuol dire “un uomo con la U maiuscola, retto e coraggioso, d’integrità e d’onore”, ndr), ma che diventi il First Mensch sarebbe un onore incredibile per la comunità ebraica”, ha detto Charles Horowitz, delegato 21enne della Florida, al giornale online The Forward. “Non vedo l’ora di vederlo mentre accende le candele dello Shabbat alla Casa Bianca”, ha detto Veronica Lurvey, delegata di Long Island. Gli elettori democratici restano divisi sulla guerra di Israele a Gaza, mentre si insegue ancora un accordo sul cessate il fuoco a Gaza, il rilascio degli ostaggi israeliani e gli aiuti ai palestinesi. Ma per un momento c’è stata festa per Emhoff e per un momento storico per gli Stati Uniti, in cui ha una piccola parte anche Brooklyn.