A Park Slope e dintorni, le famiglie mandano i figli a lezione di nuoto. Ed è un ottimo affare per le palestre. A un costo di 622 dollari per dodici lezioni, visto che una lezione dura mezz’ora, fa 1 dollaro e 72 centesimi a minuto. La piscina è divisa in 8-10 sezioni, in ciascuna delle quali un insegnante lavora con i suoi bambini. Alcuni ricevono lezioni singole, ma il costo di una lezione privata ovviamente aumenta e comunque nella stessa sezione ci due insegnanti privati che lavoravano contemporaneamente dai due lati.
La prima volta che ho portato mia figlia (sei anni), un sabato di dicembre, eravamo già pronti in attesa davanti alla porta da cui chiamano per nome i bambini, mentre dall’altra escono con grande efficienza quelli che hanno appena finito il loro turno, quando il manager ha annunciato che la lezione era cancellata, perché uno aveva vomitato in piscina. Le famiglie sono state dirette a registrarsi per ricevere un qualche tipo di credito, spendibile in futuro. Solo dopo qualche insistenza abbiamo potuto riprogrammare la lezione subito, unendoci alla classe del lunedì.
Quel lunedì c’era un insegnante per quattro bambini: tre nuotate ciascuno ed era già finita. Erano stati accoppiati per età, non per capacità: quindi qualcuno non sa nuotare affatto, qualcun altro è abilissimo. I genitori osservano da uno spazio esterno, attraverso finestroni di vetro. Qualcuno guarda, qualcuno lavora al computer. Dura mezz’ora quindi non vale nemmeno la pena di uscire. Un paio di papà, a una recente festa di Natale, raccontavano di aver cronometrato il tempo per arrivare al bar più vicino e farsi un whisky prima di tornare a prendere i bambini.