L’uccisione di otto persone nella metro di Atlanta, incluse sei donne di origine asiatica, è solo la più recente testimonianza di quanto l’intolleranza sia ancora una pistola spianata in una società globale.

Sui social media impazza l’hashtag #StopAsianHate. Negli Stati Uniti, come in tutto il mondo, l’odio razziale evidenzia quanto la gente associ lo stereotipo della violenza alla deumanizzazione. Purtroppo questo include non solo le aggressioni verbali o gli abusi fisici subiti dai migranti, ma anche sulle minoranze razziali, etniche e religiose, che sono ancora percepiti come gli “stranieri eterni”, che, magari da generazioni, abitano un Paese da quando le loro famiglie, secoli fa, si sono trasferite qui per trovare lavoro.
New York è la multietnicità per eccellenza e, per fortuna, ci sono ancora azioni di inclusione che meritano di essere raccontate, come quella dell’associazione “Send Chinatown Love” (SCL), associazione sanitaria no profit, che supporta i commercianti di questo quartiere di Manhattan nel periodo di pandemia.
Attraverso le raccolte fondi, le donazione spontanee e i pasti acquistati sulla piattaforma sono stati raccolti, a oggi, $ 325.796. Un sostegno importante per la comunità del Lower East Side che nel 2020 ha registrato l’incremento del 26% di abitanti che hanno raggiunto la soglia di povertà. Con il progetto The Bowery Mission, che si occupa di dare supporto ai senza tetto dal 1870, si possono fare donazioni deducibili dalle tasse grazie alla collaborazione con Apex for Youth.

“I commenti diffusi sul virus – racconta l’ideatore Justin McKibben, di origini cinesi e vietnamite che vive a Chinatown da sempre- additavano il quartiere come il focolaio dell’epidemia, alimentando l’odio razziale e per gli esercizi commerciali è cominciato un lento ma inesorabile declino. Senza il consueto passaggio di persone nel quartiere si è ridotto il flusso dei clienti e molte piccole realtà rischiano la chiusura”.
Per salvare la situazione la SCL, grazie a dozzine di volontari, ha organizzato anche una campagna pubblicitaria aggiornando i menù dei locali sia per i luoghi iconici come il leggendario Lan Zhou noodle house, a quelli aperti da poco come Dreamers Coffee House in Henry Street. La presenza digitale dell’associazione ha contribuito a far conoscere i tanti racconti di vita degli abitanti del quartiere, grazie a divertenti illustrazione che rappresentano le loro attività, menù aggiornati da consultare online e campagne pubblicitarie digitali.
Si può dire quindi che McKibben, stia portando i segreti di Chinatown online, creando un ponte culturale e linguistico tra i venditori e l’audience dei Millennial con l’account Instagram.

Con la seconda e terza ondata di Coronavirus, gli ideatori dell’iniziativa hanno pensato di mappare su Instagram i luoghi più iconici del quartiere, con un itinerario che parte proprio dal negozio all’angolo tra Essex and East Broadway di Justin, nostra guida virtuale in questo viaggio. Immaginiamo, attraverso parole e immagini, di cominciare il nostro tour di Chinatown.
L’obiettivo è riscoprire questa zona suggestiva tra Canal street attraverso i racconti dei proprietari di botteghe, locali, fatto dai clienti abituali ma postate su una piattaforma dedicata. Con le immagini postate su Instagram ognuno può cogliere uno scorcio e un racconto di vita quotidiana, ascoltare i racconti dei ristoratori, acquistare da loro cibo take away o farsi arrivare a casa piatti surgelati.
Qui è possibile fermarsi a comprare un estratto di frutta e verdura freschi per poi proseguire, al numero 47 di Division St., dove si erge il Chinatown Supermarket per comprare pesce, verdure e frutta di alta qualità passando anche per il Sun’s Organic Garden, dove la giovane proprietaria, Natalie, consiglia i clienti su quali tipi di thè scegliere perla bellezza e la salute del corpo.
Oltre ai luoghi preferiti di Justin e i suoi personaggi, si scopre che questa zona di appena 2 miglia quadrate accoglie la più estesa comunità cinese dell’emisfero occidentale. Innumerevoli sono quindi le storie da scoprire. Ad esempio che la Fiera di Chinatown, ha uno dei più antichi portali del mondo o che il nome ristorante di dim sum Nom Wah Tea Parlor era una volta un locale esclusivo per i membri della gang Tong negli anni 20?
McKibben, è anche coinvolto nel progetto Light Up Chinatown, che prevede una serie di installazioni permanenti con luci e lampade tradizionali per attirare i clienti a tornare nei negozi.

“L’obiettivo è che SCL faccia da tramite tra le persone che sono in grado di tradurre e creare piattaforme on line e i commercianti che intendono usare le tecnologie per reinventare il loro business. Siamo una generazione che non può investire migliaia di dollari nelle proprie attività e molti giovani, oggi, vivono alla giornata e sono disoccupati. Ma con “Send Chinatown Love”, e solo una dozzina di volontari, siamo riusciti a raccogliere migliaia di donazioni da 5 dollari. Questa è la dimostrazione che la tenacia e la cooperazione tra i singoli possono davvero fare la differenza è un’organizzazione di gente per la gente e nulla è più importante : è questo lo spirito di New York!”.
La SLC ha anche profili Facebook, Twitter e Youtube.
Si cercano ancora volontari a New York. E’ on line anche lo shop dove acquistare le t-shirts per sostenere l’iniziativa.