Il teatro Joyce di New York ha aperto ieri lo spettacolo di danza “Il Piccolo Principe” ad opera della compagnia BalletX di Philadelphia.
Lo spettacolo è un’interpretazione della storia di Antoine de Saint-Exupéry sotto forma di balletto ed è accompagnato dalla musica dal vivo del compositore Peter Salem.
La coreografia è della pluripremiata Annabelle Lopez Ochoa che ci ricorda: “Ci sono libri che leggi quando sei piccolo ma che restano con te per tutta la vita. E Il piccolo principe è certamente uno di quelli”. Questa coreografia è il suo quinto lavoro per BalletX, la compagnia con la quale debuttò negli Stati Uniti un decennio fa.
Per Annabelle è importante “restare bambini” quando si lavora ad una coreografia: “Ogni volta che entro in studio, faccio appello al mio bambino interiore e lo lascio giocare liberamente”.
L’allegoria complessa che è la storia del Piccolo Principe viene messa in scena da BalletX con dolcezza e intelligenza. La scenografia è tra le più semplici, molte scatole bianche sono disposte sul palco come montagne di cartone e si confondono con il bianco dei semplici costumi dei ballerini.
In contrasto con questo bianco, il personaggio predominante di questa interpretazione è il serpente: è lui che apre la storia e che la chiude (un’ora e mezza dopo, ma con un intermezzo), è sempre presente sulla scena, qualche volta nell’angolo ma sempre in ascolto e sempre vigile.
Nel Piccolo Principe di Annabelle, il serpente rappresenta la morte eppure è così accattivante e sinuoso che nessuno può resistergli, né il pubblico incantato né gli altri personaggi. Quando il Piccolo Principe e l’Aviatore sono nel deserto, Principe e Serpente sembrano in lotta, ma c’è un momento in cui i corpi di Stanley Glover e Roderick Phifer iniziano a danzare allo stesso ritmo. Sono pochi secondi ma perfetti. Il serpente Stanley Glover, danza con una bombetta e con un bastone, tutti i suoi muscoli sono al suo comando e continuamente flessibili. Neanche le mani di Glover si dimenticano di essere il corpo di un serpente, nemmeno quando si siede.
A tratti intravediamo Michael Jackson, i suoi assoli valgono lo spettacolo tutto.

Un rumore fuori campo (il maestro Peter Salem) e i pezzi gialli di un aeroplano di cartone, ci fanno capire che è arrivato l’Aviatore. Il suo primo incontro con il Piccolo Principe è fedele al libro, gli deve disegnare una pecora. I ballerini fanno e disfanno molte forme con i loro passi di danza classica ma il principe non è contento fino a quando l’aviatore prende una delle scatole della scenografia con dei fori e gli dice che la pecora è la dentro.
La rosa, interpretata dalla ballerina Francesca Forcella è una figura piena di grazia che il serpente ‘metterà sotto una campana di vetro’.
Quando il Piccolo Principe e l’Aviatore iniziano il giro dei pianeti, i personaggi sono quasi gli stessi del libro; c’è il Re che vuole avere sempre ragione, un narcisista che vuole che tutti gli applaudono, un ubriaco che barcolla, una donna in carriera (interessante la variazione, nel libro è un uomo), un lampionaio su un pianeta dove un giorno dura 30 secondi e un geografo che non ha mai viaggiato.
La seconda parte dello spettacolo vede l’Aviatore e il Piccolo Principe nel deserto e poi la Volpe arrivare a spiegare al Principe cosa significa “addomesticare” e quali sono le responsabilità che ne derivano: “Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa”.
I costumi sono di Danielle Truss, quello cerato per Glover suggerisce vividamente la personificazione del serpente e dei movimenti zigzaganti.
Gli altri ballerini dello spettacolo sono Zachary Kapeluck(l’aviatore), Blake Krapels(il re), Skyler Lubin(il narcisista), Chloe Perkes(la donna in carriera), Caili Quan(il geografo), Richard Villaverde(l’ubriaco) e Andrea Yorita(il lampionaio).
Il Joyce di New York è un luogo di innovazione artistica, spettacoli ‘interpretativi’ come questo, escono dai canoni del balletto classico e rigido, ed attirano un pubblico più abituato alla recitazione che alla danza a cui piacciono i momenti in cui i ballerini ‘rompono la quarta parete’.
In ogni caso il teatro ieri sera era pieno, di bambini ce n’erano pochi nonostante lo spettacolo sia “per tutta la famiglia”.
La storia del piccolo principe la leggiamo da bambini ma la capiamo solo da adulti.
Lo spettacolo Il Piccolo Principe e’ al teatro Joyce fino a domenica 6 Ottobre. Per maggiori informazioni: https://www.joyce.org/performances/balletx-0