“Di fronte al mare la felicità è un’idea semplice”. Così Jean Claude Izzo, descrive l’immensa distesa d’acqua azzurra e così vivono il mare coloro che vi hanno legato la propria vita a doppio nodo, da marinaio. Come i marinai a bordo della nave più bella del Mondo, l’Amerigo Vespucci, costruita a Castellammare di Stabia e varata il 22 febbraio del 1931. Da allora la Vespucci ha percorso le acque di tutti i continenti diventando poi nave scuola per gli allievi della Marina militare italiana. Dopo 17 anni, lo scorso 26 luglio è tornata a New York, al Pier 88. La bellezza della Vespucci, e della sua storia, fa il paio con l’emozione di salirvi a bordo e di scoprire un mondo affascinante fatto di uomini che i sogni non li inseguono ma li cavalcano a mò di onde e di donne che con orgoglio sanno di essere al pari degli uomini con cui dividono la vita in navigazione ma di non essere ad essi uguali, anzi di rappresentare un valore aggiunto indispensabile, come ci ha detto il comandante Angelo Patruno.
A bordo di donne ce ne sono 39, 21 sono allieve, 18 sono equipaggio, fisso ci spiegheranno, diviso in truppa sotto-ufficiali e ufficiali, su un totale di più di 200 persone, tra equipaggio e allievi, appunto. “Qui si diventa una famiglia ci racconta una di loro”, Graziella, “e qui la mancanza della propria casa si compensa così”. E qui le famiglie possono persino crearsi: non sono i rari i matrimoni nati al largo di una costa. Ma c’è chi non ci pensa ancora e va dritto per la sua rotta senza dimenticare d’essere donna, oltre che marinaio, consapevole della conquista recente (nel 2000) che ha permesso alle donne di arruolarsi nei corpi Militari. E senza dimenticare neppure l’Amore, che però può aspettare. Come Martina, che abbiamo intervistato a bordo della Vespucci in occasione della presentazione alla stampa. Come lei tante le donne a bordo, parte attiva anche nella serata seguita alla presentazione, cui hanno preso parte, tra gli altri, il Vice Rappresentante Permanente presso le Nazioni Unite, Inigo Lambertini, il Direttore dell’Istituto italiano di Cultura a New York, Giorgio Van Straten, il Console italiano a New York, Francesco Genuardi, e il giocatore di calcio Andrea Pirlo. Un’occasione meravigliosa per scoprire la nave Amerigo Vespucci e ammirare a bordo di essa la bellezza del tramonto a New York. E delle donne che la vivono.