In arrivo a maggio a Palermo una mostra del tutto innovativa: 15 artisti molto giovani (sotto i 24 anni), racconteranno la Sicilia e i Siciliani con la loro arte: pittura, fotografia, street e digital art. È una mostra evento con tante occasioni di incontro e laboratorio. Mentre sono ancora in corso le selezioni, noi abbiamo incontrato e intervistato l’ideatore, Sandro Aglialoro.
Chi è Sandro Aglialoro ?
“Sandro, palermitano di nascita e milanese di adozione. Classe 1978. Segni particolari: matto e idealista. Ho lavorato in diverse città in Italia e all’estero ma Palermo mi scorre nel sangue, nelle vene con tutta la sua forza e le sue contraddizioni”.
Dici che la forza ti viene dalla rabbia…
“Sì, rabbia verso la cattiva politica. Rabbia verso il sistema che cerca di risolvere problemi nuovi con metodi vecchi. Rabbia verso il Paese che, a suo dire, non trova la forza e la dignità per ribellarsi a questa situazione di degrado sociale e culturale anzitutto prima ancora che economico. Dice che potremmo essere i protagonisti di una nuova era, di un nuovo paradigma e invece continuiamo a scendere nelle classifiche internazionali e di questo passo saremo presto il fanalino di coda dei paesi sviluppati. Il sistema moderno ha chiaramente dimostrato il proprio fallimento ma si continua in maniera miope ad utilizzare vecchie lenti per cercare di risolverlo. L’economia come unica scienza di riferimento ha dimostrato la propria debolezza…“
E appunto, tu che hai una laurea in economia e poi due master in management, come arrivi alle mostre d’arte?
“Dalla rabbia di cui sopra nascono i miei progetti: Mostrami prima e Sicily and Sicilians oggi, dalla voglia di fare qualcosa “bello e pulito. Siamo circondati da troni e tronisti, veline e letterine, grandi fratelli e grandi sorelle ma a me sembra soltanto una lenta operazione chirurgica di distruzione delle coscienze e di obnubilamento puntuale del pensiero critico.
Mostrami e Sicily and Sicilians vogliono essere tutto il contrario. Un luogo in cui ritrovare contenuti, in cui sviluppare rapporti, in cui confrontarsi e trovare stimoli in cui le tecnologie svolgano il loro ruolo senza essere protagoniste. Un luogo in cui al centro ci sia veramente la persona e dove le tecnologie siano solo strumento e non fine. Questa secondo me è una soluzione. Dobbiamo tornare a considerare l’uomo il vero fine. Ma questo non possiamo chiederlo né alla politica, né all’economia né alle vecchie generazioni, quindi abbiamo scelto un campo artistico e ci siamo rivolti ai giovani.
I due progetti vogliono fare proprio questo, promuovere l’arte giovane al fine di un miglioramento sociale. L’arte come nuovo contenuto, come stimolo, provocazione. L’arte come occasione di incontro e confronto su temi sociali importanti ma anche su innovazione, bellezza ed eccellenza!”
Quando, come e perché nasce Mostrami?
“Mostrami, anzi MostraMi (questo era il nome originario), nasce una sera, nel 2010, durante una cena tra amici e davanti ad un piatto di carbonara. L’iniziativa è di tre laureati in Economia Aziendale alla Bocconi di Milano: insieme a me Elisa Mattavelli ed Emanuele Borri. Abbiamo iniziato a pensare come mettere le nostre competenze a disposizione di tanti giovani che hanno dei sogni nell’ambito artistico. Così abbiamo cercato di strutturare un format innovativo per quegli anni per rispondere alla difficoltà dei giovani di entrare nel mondo dell’arte. Oggi, dopo sette anni da quella famosa cena, il progetto è cambiato ed evoluto decine e decine di volte, Mostrami è un collettivo di oltre 1.000 artisti e 25.000 appassionati che promuove l’arte di giovani emergenti attraverso varie MostrEvento, corsi, laboratori e altro ancora”.

E da Mostrami come si arriva a Sicily and Sicilians?
“Il viaggio non è stato breve, dentro ci sono stati anni di sacrifici, tentativi, fallimenti ma anche splendidi successi. L’amore per la mia terra anzitutto! C’è sempre stato sin dalla prima volta, nel 2010 che lasciai Palermo alla volta di Milano per terminare gli studi universitari.
Nel 2005 rientrai a Palermo per un breve periodo, per lanciare un progetto in cui credevo tantissimo, l’esportazione dei migliori prodotti food tipici siciliani soprattutto in USA e Cina. Fondai una società con altri imprenditori siciliani più senior, ma il tutto si rivelò una disfatta . Fu una grande esperienza per me, furono i miei primi scambi professionali all’estero, imparai a lavorare con i cinesi, vere macchine da guerra da cui ho imparato tantissimo. Vinsi anche un prestigioso premio, il “China Trader Award” con un progetto zero budget, ideato da me e coordinato insieme a due stagisti: una delle prime piattaforme di promozione territoriale siciliana sul web in tripla lingua: italiano, inglese e cinese! Ma non funzionò abbastanza, probabilmente non avevo ancora esperienza e avevo precorso i tempi.
E’ così che riparto oltre lo stretto e mi fermo a Roma, dove inizio a lavorare per una multinazionale russa nell’ambito informatico. Un’altra esperienza molto formativa che mi ha permesso di crescere professionalmente ma soprattutto mi ha fatto capire meglio cosa volessi veramente dalla vita. Imparo tantissimo da capi russi, tedeschi, americani e così, una sera, nasce il progetto da cui da 7 anni mi dedico anima e corpo, Mostrami!”
Perché quindi ora Sicily and Sicilians?
“Il rapporto con la Sicilia è sempre un rapporto di “odi et amo”… Appunto oggi con le spalle più forti voglio provare a fare qualcosa per la mia terra!
Con Mostrami abbiamo sempre tanti progetti in cantiere, i due più importanti del 2017 saranno appunto Sicily & Sicilians e la nostra piattaforma social ed e-commerce, che lanceremo a breve! Il nostro obiettivo è avvicinare ancora di più il nostro pubblico all’arte contemporanea, in modo tale da far conoscere le opere dei nostri giovani artisti anche a livello internazionale”.
Cosa ti ha spinto ad ideare Sicily & Sicilians?
“E’ chiaro a tutti che la Sicilia è una terra tanto bella e ricca di eccellenze quanto ricca di problemi. Il mio obiettivo da palermitano è provare a far qualcosa per aiutare la mia terra. Con questa iniziativa posso finalmente promuovere la mia terra alla luce dell’esperienze che ho vissuto fino ad oggi”.
Cosa ti aspetti da quest’iniziativa?
“Spero che molti siciliani, specialmente i più giovani, apprezzino questo progetto “bello e buono” e ci aiutino nel nostro intento. Un vecchio proverbio dice che l’unione fa la forza…
Vogliamo fare sistema per pensare veramente ad un percorso internazionale. Le organizzazioni siciliane sono chiaramente troppo piccole, ma messe in rete possono certamente diventare un attore e interlocutore capace di operare con efficacia ed efficienza all’estero. Rispetto a quelli che oggi sono gli standard del nostro team, purtroppo, stiamo notando una forte ritrosia e lentezza in Sicilia ma riteniamo che non si possa fare diversamente quindi andiamo avanti con caparbietà mandando decine e centinaia di email e facendo decine e centinaia di telefonate in tal senso”.
Cosa prevederà esattamente Sicily and Sicilians?
“È un progetto interamente finalizzato alla divulgazione e alla riqualificazione dell’immagine della Sicilia attraverso l’utilizzo delle arti contemporanee, favorendone la conoscenza da un punto di vista contemporaneo e valorizzandone le eccellenze sopratutto al Nord Italia e all’estero.
Il focus del progetto per quest’anno consterà di una prima “MostraEvento” ossia una mostra di arte visiva di giovani artisti emergenti e un insieme di workshop, talk e sessioni formative per giovani universitari e studenti delle ultime classi di scuole superiori su innovazione, start up, project management con testimonianze da parte di tutti quei giovani imprenditori siciliani che ce l’hanno fatta!”