Federica Pellegrini, classe 1988, campionessa italiana di nuoto, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Pechino nel 2008, primatista mondiale stile libero nel 2009, atleta, perciò di grande successo, una delle personalità più ammirate in Italia. Una che fa opinione. Indica un indirizzo. Stabilisce un modo di essere cui si ispirano non si sa quante ragazze italiane.
Ma ora Federica Pellegrini ci appare per quella che probabilmente è: una mediocre, una venale, una che si stizzisce, alza la voce, fa l’indispettita. S’adonta! Reclama quello che le è “dovuto”… La notizia è di pochi giorni fa. La campionessa ritiene molto scarso il compenso assegnatole dalla Federazione Italiana Nuoto, e ora reso di dominio pubblico, per gli sfolgoranti successi del 2009: tremila euro tondi tondi. Ma secondo lei i suoi primati valgono “molto, ma molto di più”. Si sente perciò offesa. Esige chiarimenti. Pretende, a brutto muso, spiegazioni. Lo fa con aria tracotante. Lo fa senza un briciolo d’eleganza. Se la prende addirittura con un’altra nuotatrice azzurra, Alessia Filippi, la quale finora dalla FIN ha percepito 20mila euro. La FIN giustamente precisa: la Pellegrini è tesserata presso la società ‘Aniene’; la Filippi non è tesserata presso nessuna società; la Pellegrini usufruisce di tutte le nostre strutture e infrastrutture.
Eccoci. La vincitrice di Pechino 2008 ha a sua disposizione tutto quel che le serve per allenarsi; viene, giustamente, alloggiata in alberghi lussuosi; i conti è la FIN a pagarli. Non solo: la Pellegrini fa pubblicità televisiva per il ‘colosso’ “Pavesi”, reclamizza gli ormai famosissimi “pavesini”. Viene di sicuro retribuita profumatamente. Ma ci coglie il sospetto che lei tutto questo lo dia per scontato. Dà per scontato d’essere bella, attraente, forte, sana. E’ una creatura baciata dal Fato! Ma lei, no, non se ne accorge… Eppure non è mica una ragazzina. E’ donna fatta. A certe considerazioni dovrebbe arrivarci all’istante. Dovrebbe saper fare sfoggio di capacità di discernimento. Dovrebbe saperlo indicare, eccome, un indirizzo, uno stile. Nossignori, anche in questo caso ci troviamo ad avere a che fare con una egocentrica, una viziata, un convinta di poter accampare tutte le pretese che vuole: la FIN deve solo ubbidire…
In questo Paese vivono milioni e milioni di persone le quali tremila euro, tutti in un colpo, non li hanno mai visti, e mai li vedranno. In questo Paese c’è una massa sterminata di uomini e donne che si barcamenano in una vita grama, aspra, fatta di rinunce quotidiane, e senza la speranza d’un domani migliore. Gente che se la deve cavare con mille, o anche meno, euro al mese. Padri, madri che in un qualche modo devono tirar su i propri figli, le proprie figliole. Le quali non hanno avuto la fortuna di nascere e crescere sane, forti, dotate di talento sportivo.
Si vergogni, signorina Pellegrini. Ci pensi sopra e si vergogni davvero.
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