Nella via Lattea ci sono 10 miliardi di pianeti abitabili. La stima è stata ipotizzata analizzando le immagini del telescopio Harps (High Accuracy Radial velocity Planet Searcher) dell’European Southern Observatory. Eppure il 24 luglio 2015 la NASA è uscita con un comunicato che subito è stato ingigantito dalla stampa: “E’ stato scoperto un pianeta abitabile, Keplero 452b, cugino della Terra”. Il pianeta è il 60% più grande della Terra, e la stella attorno alla quale sta ruotando è più vecchia e più grande del Sole. Non a caso la NASA l’ha definito un pianeta cugino, non gemello perché non è eguale alla Terra e di Kepler 252b si sa poco o nulla. La sua atmosfera soffrirebbe di un effetto serra auto-alimentato, un processo che prende il via in presenza di livelli estremamente alti di radiazioni provenienti dalla stella attorno a cui ruota, determinando una serie di reazioni a catena che si amplificano per effetto dell’opacità della sua atmosfera, che potenziano l’effetto serra fino a provocare la completa evaporazione degli oceani. Un fenomeno del genere sarebbe avvenuto ad esempio in tempi remoti su Venere, determinando la scomparsa di tutte le masse di acqua allo stato liquido.
Kepler 452b orbita attorno a Kepler 452 e ha un indice di abitabilità di 0.83 inferiore all’indice di abitabilità di Kepler 438b che è di circa lo 0.88. La missione che ha dato queste informazioni fa parte del programma Discovery e nello specifico si chiama Kepler. Il telescopio Kepler è stato costruito per scoprire pianeti che siano simili alla Terra. E’ interessante notare che la missione è del tipo low cost e che il lancio è stato effettuato il 7 marzo 2009 da Cape Canaveral in Florida, utilizzando un razzo Delta.
Periodicamente il team di Kepler rilascia delle informazioni sui possibili candidati planetari. I dati di Kepler sono anche disponibili agli astronomi dilettanti che possono cercare di scoprire i segnali di pianeti transitanti sulla orbita di Kepler che non sono stati individuati dagli strumenti automatici. Recentemente due astronomi dilettanti hanno scoperto un pianeta nettuniano. Il progetto, che si chiama Planethunters.org, fa parte di un progetto più grande chiamato Zooniverse.org, che raggruppa progetti differenti che vanno dallo studio delle cellule cancerogene fino allo studio dei condor.
Quello che fa specie è il clamore che ha suscitato la scoperta. Forse si voleva smorzare la tensione sui problemi economici, dare un messaggio di speranza? Se c’era questo intento era proprio sbagliato. La politica economica è un’altra cosa, non ci sono succedanei che possano tenere. La follia che ha investito l’economia mondiale non accenna a finire e non è certo un pianeta abitabile che possa cambiare il trend.
Piuttosto penso che si volesse contrastare l’annuncio del 20 luglio 2015 del magnate russo Yuri Milner che ha deciso di dare 100 milioni di dollari per studiare la presenza di vita in altri mondi al di fuori della Terra. Hawking, che ha preso parte alla conferenza, ha dichiarato che è ora di sapere se c’è vita nell’Universo. Personalmente mi domando se non sia ora di dare uno sguardo un po’ più da vicino alla Terra e ai suoi problemi ed orientare la nostra ricerca a studiare e risolvere la sotto nutrizione e le malattie che affliggono almeno 800 milioni di persone (dati FAO). Ma come ho detto è una domanda personale.