Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Politica
May 4, 2017
in
Politica
May 4, 2017
0

Cosa penso dopo aver visto Di Maio parlare ad Harvard

Perchè a me, italiano negli USA, Luigi Di Maio è parso maturo, equilibrato, aperto

Francesco ErspamerbyFrancesco Erspamer
Cosa penso dopo aver visto Di Maio parlare ad Harvard

Luigi Di Maio (al centro) durante il suo intervento ad Harvard

Time: 4 mins read

È con parecchi pregiudizi che mercoledì sono andato alla Kennedy School (la scuola di scienze politiche di Harvard) ad ascoltare Luigi Di Maio, di cui peraltro sapevo pochissimo. Innanzi tutto non sono di quelli che credono che chi è giovane abbia automaticamente ragione, neppure nelle mode e nei consumi figuriamoci in politica. E poi sono ostile alla democrazia diretta, che era lo specifico tema dell’incontro organizzato dall’Ash Center for Democratic Governance and Innovation; è uno dei due o tre punti che finora mi hanno impedito di simpatizzare apertamente per il M5S, pur rendendomi conto che per l’Italia il pericolo di gran lunga più grave sia oggi rappresentato dal PD e che qualunque alternativa sia tatticamente preferibile a un protrarsi e consolidarsi del regime renziano. A indispettirmi ulteriormente, appena entrato nella sala dove si teneva l’incontro, la presenza di troppi italiani, parecchi dei quali palesemente senza alcun legame con Harvard o con gli Stati Uniti: giornalisti di quotidiani italiani e anche, pensavo, militanti del M5S. È una deplorevole usanza nazionale quella di andare all’estero solo per far notizia in patria e di portarsi dietro la claque.

Mi sbagliavo. Di grillini non ce n’erano, o almeno non si sono fatti notare; ben più numerosi i piddini, presenti non per capire o dialogare ma per attaccare il M5S. E Di Maio mi è parso maturo, equilibrato, aperto. Una sola occasione non basta per esprimere un giudizio definitivo; però sono restato positivamente sorpreso e non vedo perché non ammetterlo. Del resto potete farvi la vostra opinione ascoltando la registrazione integrale dell’evento sulla pagina facebook dell’Ash Center; io mi limiterò a poche considerazioni, volte in particolare a smentire i resoconti faziosi con cui i giornali filo-renziani (con in testa La Stampa e prevedibilmente La Repubblica e L’Unità) hanno cercato di trasformare in una débâcle il convincente discorso di Di Maio e le sue lucide risposte alle domande che gli sono state poste.

Significativa la conclusione di Archon Fung, professore di scienze politiche, direttore accademico della Kennedy School e moderatore della serata: “Ciò che avete ascoltato stasera è probabilmente uno dei più interessanti e sensati [la parola inglese che ha usato era mature] tentativi di rinnovare la politica in questa contingenza storica. Credo che nel prossimo futuro vedremo sempre di più emergere nuovi politici e nuovi candidati [e qui ha indicato Di Maio] capaci di inventare nuovi metodi di azione politica per cercare di riprendere contatto con la gente e darle una voce”. È un vero complimento, da parte di uno studioso che nella sua presentazione iniziale era stato cauto e aveva qualificato Di Maio come un rappresentante del “populismo di destra” (presumo che Di Maio avrebbe risposto subito se quell’introduzione fosse stata tradotta in italiano dall’interprete): chi davvero ama la democrazia, ha in sostanza detto Fung, non può snobbare gli sforzi per comprendere e trasmettere le esigenze del popolo – in altri tempi si sarebbe parlato di intellettuali organici.

Per motivi simili Di Maio ha positivamente sorpreso me. Del suo discorso non ho apprezzato l’accenno alla meritocrazia come valore (io penso che il merito non debba portare a una kratía, ossia al dominio, e che la supremazia dei migliori, ammesso e non concesso che sia possibile stabilirla oggettivamente, sarebbe altrettanto pericolosa di una supremazia fondata sulla razza o, mettiamo, sul QI o la prestanza fisica). Altrettanto poco mi è piaciuto il suo vantarsi del rifiuto di finanziamenti pubblici, come se il problema fosse lo Stato e non fossero i privati e le multinazionali. Se potessi dargli consigli, gli suggerirei infine di evitare di parlare di post-ideologia come se ancora vivessimo negli anni sessanta o settanta, quando sarebbe stata una posizione provocatoria (simile a quella del grandissimo Montale della Lettera a Malvolio contro la religione pasoliniana dell’impegno); oggi puzza di deriva liberista, di consumismo delle idee.

Anche perché poi, in realtà, erano anni che non sentivo un discorso così ideologico. Dopo vent’anni di narcisisti preoccupati solo di sembrare di successo (e, peggio, convinti che il successo sia l’unico valore), questo di Di Maio mi è finalmente sembrato un discorso politico, in cui si fanno proposte, si annunciano programmi, si ammettono le difficoltà che si incontreranno e lo stesso ci si sforza di andare avanti; il tutto esposto con competenza e una pacatezza ormai inconsueta in Italia.

Nette alcune precisazioni sul M5S, a smentire le troppe fake news: ha per esempio negato la loro opposizione alle vaccinazioni dei bambini; e ha spiegato che non intendono uscire dalla NATO a patto che la NATO si rinnovi e trovi nuovi equilibri, anche rispetto ai paesi a essa esterni; però ritirerebbero i soldati italiani dall’Afghanistan e non aumenterebbero i contributi finanziari, come invece chiesto da Trump a Gentiloni. Mi è piaciuta anche la sua difesa di un’Europa unita a livello di popoli e di cittadini, non di banche e corporation; “l’euro è diventato più importante dell’Europa” ha detto. Sull’immigrazione ha fatto una distinzione fra profughi e migranti economici; so che non piace a certa sinistra (che però retoricamente parla sempre e solo di scampati a guerre e fame) ma per me è ragionevole e realistica.

Ho sempre pensato che esista una differenza fondamentale fra un consenso ideologico e un consenso tattico; di questo secondo tipo è per esempio la mia convinzione che in assenza e in attesa di una vera sinistra nell’Italia attuale sia utile sostenere il M5S contro il PD, per impedire un totalitarismo liberista ma anche per prevenire l’affermazione di una destra sociale alla Le Pen. Ascoltando Di Maio mi sono però reso conto che esiste un altro tipo di consenso, che in mancanza di termini migliori chiamerei procedurale; in sostanza penso che, almeno per il modo in cui è stato descritto mercoledì sera, il M5S possa contribuire alla ricostruzione di uno spazio politico alternativo rispetto al gossip mediatico promosso da Berlusconi e Renzi. Uno spazio indispensabile per la rinascita della vera sinistra di cui sopra.

 

 

Share on FacebookShare on Twitter
Francesco Erspamer

Francesco Erspamer

Nato a Bari, cresciuto a Parma e in Trentino, laureato a Roma, professore a Harvard. Mi interesso di letteratura, politica, storia delle idee e cambiamenti culturali. Insegno corsi su estetica, romanzo moderno e contemporaneo, Rinascimento, calcio. Di recente ho scritto: La creazione del passato, Sulla modernità culturale e paura di cambiare, Crisi e critica del concetto di cultura. Come Gramsci, penso che al pessimismo della ragione occorra accompagnare l’ottimismo della volontà, e come James Baldwin, che la libertà non la si possa ricevere in dono: bisogna prendersela.

DELLO STESSO AUTORE

Il calcio è ormai uno sporchissimo business e per questo ad Harvard non lo insegnerò più

Il calcio è ormai uno sporchissimo business e per questo ad Harvard non lo insegnerò più

byFrancesco Erspamer
Ho letto il “manifesto delle sardine”: che delusione quel liberismo anti-populista

Ho letto il “manifesto delle sardine”: che delusione quel liberismo anti-populista

byFrancesco Erspamer

A PROPOSITO DI...

Tags: DemocraziaHarvardLuigi Di MaioM5SMovimento Cinque Stelle
Previous Post

A Cittaducale l’ospedale delle opere d’arte colpite dai terremoti

Next Post

Così ai miei amici italo-francesi ho detto di votare Macron

DELLO STESSO AUTORE

Perché anche in Trentino-Alto Adige vince la Lega

Perché anche in Trentino-Alto Adige vince la Lega

byFrancesco Erspamer
Roberto Saviano e il sogno impossibile dei diritti universali

Roberto Saviano e il sogno impossibile dei diritti universali

byFrancesco Erspamer

Latest News

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Pope Leo XIV Claimed by Both Cubs and White Sox as a Fan: Who’s He Rooting For?

Pope Leo XIV Claimed by Both Cubs and White Sox as a Fan: Who’s He Rooting For?

byEmanuele La Prova

New York

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

“Trump Effect” Tanks Tourism in New York City: 400k Fewer Visitors in 2025

byDaniele Di Bartolomei
Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post
Così ai miei amici italo-francesi ho detto di votare Macron

Così ai miei amici italo-francesi ho detto di votare Macron

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?