Mi dici che è troppo presto per guardare indietro,
ma lo dici perché hai dimenticato
la perfetta semplicità di avere un anno
e la bella complessità introdotta dai due.
Ma posso starmene sdraiato a letto e ricordare ogni cifra.
A quattro ero un mago arabo.
Potevo diventare invisibile
bevendo un bicchiere di latte in un certo modo.
A sette ero un soldato, a nove un principe.
Ora invece sto spesso alla finestra
a guardare la luce del tardo pomeriggio.
Allora non spioveva mai così solenne
sul lato della mia casa sull’albero,
e la mia bicicletta non si poggiava mai al garage
come fa oggi,
con tutta la sua velocità blu prosciugata.
Questo è l’inizio della tristezza, mi dico,
mentre attraverso l’universo con le mie scarpe da ginnastica.
È ora di dire addio ai miei amici immaginari,
è ora di girare il primo grande numero.
Mi sembra solo ieri che credevo
che sotto la pelle non ci fosse altro che luce.
Se mi tagliavi non potevo che splendere.
Ma ora quando cado sui marciapiedi della vita,
mi pelo le ginocchia. Sanguino.
Billy Collins
Se mi tagliate non posso che splendere…
La luce che emaniamo è la nostra forza interiore, quella che spesso non riusciamo a trovare, è lì… si sottrae alla vista, gioca a nascondino, ogni tanto si scorge in angoli bui, altre volte di soppiatto corre per cercare rifugio dentro un cassetto che non apriamo da tempo, altre volte ci attende, vuole essere vista, esige attenzione. E' luce che infiamma, irrompe, arde, e dice: sono qui, perché non mi vedi?
A volte è difficile vedere lo splendore che ognuno di noi ha dentro, la forza vitale che pensiamo di non avere. Viviamo di luce riflessa? Non credo, a volte non lasciamo brillare la nostra. Perché?
Siamo la forza della vita, nostra e di tutti quelli che amiamo, eppure, scordiamo di possederla o facciamo di tutto per dimenticarlo.
Inizia così la tristezza?
No…
Percorro sentieri che danno forma alla fantasia, scopro il più alto dei mondi, solco i sette mari, rincorro visioni oniriche come viaggiatrice che torna dal regno delle meraviglie, e il cammino è sorprendente, la strada lastricata di bianca madreperla. Mi adorno di delicata malvarosa, intreccio ghirlande con fiori di primavera, la magia delle arpe diffonde toni soavi, languidi, struggenti, l'erba fresca è carica di rugiada, bevo alla fonte del cielo e del sogno…
“… e il mio cuore afferrò l'estasi della vita”
Se esiste qualcosa di magico, quella magia siamo noi!
Siete voi.. miei cuori affamati…
Budino di cioccolato con amaretti e pinoli
Tempo di preparazione: un’ora ~
Difficoltà: media
Accostamento con Recioto della Valpolicella dalla dolcezza moderata servito a 14 °C
Ingredienti:
1 litro di panna liquida
350 g di cioccolato fondente
3 fogli di gelatina
2 cucchiai di liquore all'amaretto
100 g di pinoli
100 g di amaretti
100 g di cioccolato fondente
Preparazione
In un pentolino scaldare la panna, sciogliervi la cioccolata fondente tagliata a pezzetti amalgamando il tutto con una paletta (non con la frusta).
Ammollare in acqua fredda la colla di pesce e unirla al composto. Aromatizzare con il liquore all’amaretto. Versare negli stampini e lasciare in frigo per almeno 4 ore.
Presentazione
Servire il budino con pinoli e amaretti tritati.
Aggiungere la cioccolata fondente sciolta a bagnomaria o nel forno a microonde.