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April 9, 2015
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Sal Palmeri, torna la voce radiofonica degli italiani d’America

Stefano VaccarabyStefano Vaccara
Time: 5 mins read

Sal Palmeri, gli italiani che vivono a New York da più di vent'anni, lo conoscono quasi tutti. O meglio, ne riconoscono la voce. Sal è stato per quasi cinquanta anni la voce radiofonica più conosciuta degli italiani del Tristate. Ha condotto programmi sulle radio WHBI/fm, WHOM/fm/ WBNX/am/ WPOW/fm di New York e su WDAS/fm/WIFI/fm/ di Filadelfia. Ha fondato nel 1983 Radio ICN, la prima Radio Italiana negli USA 24 ore su 24 con collegamenti giornalieri con la RAI. .
Anche da Radio ICN ha smesso di dire "Buongiorno Italia" ormai venti mesi fa. Ma poteva rimanere Sal Palmeri ancora a lungo lontano da un microfono radiofonico? 

Da Venerdi 10 Aprile 2015, dalle 11 am all'1pm orario di New York, dalle 17 alle 19  in Italia, Sal Palmeri ritorna con il programma "New York New York", una nuova trasmissione su Radio Amica di Partinico, in provincia di Palermo. Il programma di Sal sarà un contenitore di non solo musica, ma di notizie, curiosità, sketch comici, attualità, informazioni meteo …ed altro. 
Alla vigilia del suo ritorno in onda, abbiamo fatto a Sal Palmeri alcune domande.

Sal, quale sarà la prima frase con cui aprirai il tuo nuovo "debutto" alla radio?  Forse "buongiorno Italia"?

°Non so sicuro ancora, perché fra l'altro mentre qui a New York saranno le 11 del mattino in Italia saranno le 17, molto probabilmente aprirò con: 'Salve amici eccomi qua di nuovo!'".

Facci capire meglio, il tuo programma questa volta è  diretto agli italiani in Italia e non in America? 

"Difatti questa è una grande sfida con cui mi sto confrontando, perché per 48 anni e mezzo mi sono sempre diretto al pubblico italo-americano, mentre questa volta, al di là  dei miei vecchi ascoltatori, mi troverò a parlare ad un pubblico che vive in Italia quindi diverso. Mi auguro di riuscire a rendermi  interessante e ad entrare nei loro cuori e allo stesso tempo a soddisfare i gusti dei miei vecchi ascoltatori italo-americani".

Cosa pensi che gli italiani, anzi molti siciliani e per essere più precisi in Sicilia, si aspettano di ascoltare da te che sei a New York? 

"Beh proporrò come ho sempre fatto qui a New York, un tipo di musica contemporranea, quindi up to date, anche se di tanto in tanto manderò dei  successi del passato particolarmente per soddisfare i gusti degli italo-americani. Poi durante la trasmissione avrò dei segmenti dedicati alle nuove canzoni americane, notizie curiose, notizie che riguardano la città di New York, umorismo e tanto altro. Spero di rendermi interessante e piacevole".

La musica che proporrai sarà quindi anche americana? 

"Beh in ogni trasmissione Francesco D'Amico ex  speaker di Radio Amica, adesso italo-americano anche lui, si occuperà di mandare in onda the new american release cioè i nuovi brani lanciati di recente negli States. Io mi occuperò invece di trasmettere brani prettamente italiani. Penso dovrebbero piacere anche perché in quasi tutte le radio libere italiane si trasmette più musica americana o straniera che italiana".

Ma chi ti vuole ascoltare qui in America cosa deve fare?

"E' molto facile possono sintonizzarsi con Radio Amica tramite computer, le radio web, con gli Smartphone, anzi eccoti i vari link:  http://www.radioamica.it/
http://myradiostream.com/radioamica

http://ra.radio12345.com/

Collegandosi con Tune in funziona anche con tutti gli SMARTPHONE
tunein.com/radio/Radio-Amica-908-s63607/

Sal, dai tuoi microfoni newyorchesi, hai intervistato Domenico Modugno, Gianni Morandi, Al Bano, Little Tony, Mino Reitano, Bobby Solo, i Pooh… Chi di questi personaggi della canzone italiana ti ha lasciato il ricordo più bello? E chi credi fosse il cantante italiano che durante la tua carriera in radio ha riscosso il successo più grande tra gli italiani d'America?

Sal Domenico

Sal Palmeri con Domenico Modugno a New York

"Senza alcun dubbio Domenico Modugno. Per me Modugno oltre ad essere un grande, grandissimo cantautore, è stata una grande persona. I suoi brani, nei vari generi, sono stati sempre richiesti e ben ascoltati. Poi Modugno tramite le sue canzoni ha narrato la storia di una Italia che purtroppo non c'è più. Modugno più che cantante è stato un interprete.  Il momento in cui lui entrava in scena, in pochi minuti sapeva come impatronirsi del pubblico, ciò che molti cantanti anche di successo non sono capaci di fare".

Se potessi tornare indietro con la macchina del tempo, in quale momento della tua carriera radiofonica la fermeresti per ricominciare?

"Sicuramente durante gli anni Settanta, quando la comunità italo-americana era di continuo crescita, che seguiva in massa gli avvenimenti artistici-culturali che venivano organizzati.  Durante quel periodo, inoltre, era più facile per noi vendere la pubblicità per la sponsorizzazione dei nostri programmi radio… Oggi come oggi tutto è più difficile e sarebbe più difficoltoso ricominciare".

Sal, di la verità: dopo questi mesi senza il microfono, non ce la facevi più? 

"Io son cresciuto con la radio, in 48 anni e mezzo, la mia vita è stata basata sul lavoro, la radio è stata la mia esistenza, informare, intrattenere e comunicare con gli ascoltatori significava per me essere di compagnia a qualcheduno, forse anche solo o ammalato, per cui quando 20 mesi fa ho deciso di fermarmi, ho notato che la mia vita era cambiata, non era più la stessa. Non aveva lo stesso sapore, mi mancava il contatto con la gente, non sentivo più quelle sensazioni di una volta".

 

Gli ascoltatori di New York possono ascoltare Sal Palmeri via internet

• Streaming on your computer – click http://www.radioamica.it/
http://myradiostream.com/radioamica
http://ra.radio12345.com/

Radio Amica
 

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Stefano Vaccara

Stefano Vaccara

Sono nato e cresciuto in Sicilia, la chiave di tutto secondo un romantico tedesco. Infanzia rincorrendo un pallone dai Salesiani e liceo a Palermo, laurea a Siena, master a Boston. L'incontro col giornalismo avviene in America, per Il Giornale di Montanelli, poi tanti anni ad America Oggi e il mio weekly USItalia. Vivo a New York con la mia famiglia americana e dal Palazzo di Vetro ho raccontato l’ONU per Radio Radicale. Amo insegnare: prima downtown, alla New School, ora nel Bronx, al Lehman College della CUNY. Alle verità comode non ci credo e così ho scritto Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination (Enigma Books 2013 e 2015). Ho fondato e dirigo La VOCE di New York, convinto che la chiave di tutto sia l’incontro fra "liberty & beauty" e con cui ho vinto il Premio Amerigo 2018. I’m Sicilian, born in Mazara del Vallo and raised in Palermo. I studied history in Siena and went to graduate school at Boston University. While in school, I started to write for Il Giornale di Montanelli. I then got a full-time job for America Oggi and moved to New York City. My dream was to create a totally independent Italian paper in New York to be read all over the world: I finally founded La VOCE di New York. In 2018 I won the "Amerigo Award". I’m a journalist, but I’m also a teacher. I love both. I cover the United Nations, and I correspond from the UN for Radio Radicale in Rome. I teach Media Studies and also a course on the Mafia, not Hollywood style but the real one, at Lehman College, CUNY. I don't believe in "comfortable truth" and so I wrote the book "Carlos Marcello: The Man Behind the JFK Assassination" (Enigma Books 2013 e 2015). I love cooking for my family. My favorite dish: spaghetti con le vongole.

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