
Proteggere il Made in Italy culinario, nella storica Little Italy di New York. Una Little Italy che ormai è sempre più “little” e decisamente sempre meno “Italy”. Sembra essere questo il messaggio che il ristorante italiano Margherita NYC, situato su 197 Grand Street a Manhattan, nel cuore di quella che un tempo era la patria della comunità italiana, ha voluto lanciare in questi giorni. Lo ha fatto in un periodo storico delicato, in cui la diaspora interna della comunità italiana newyorkese è più evidente rispetto ad altri momenti storici del passato. Lo ha fatto invitando nella sua cucina per una settimana uno Chef d’eccezione: Giuseppe Costa. Originario di Alcamo in Sicilia, nato nel 1982, Chef Costa ha iniziato la sua carriera da giovanissimo, lavorando prima nel ristorante “Maremma” dello Chef stellato Heinz Beck, poi nel ristorante “Cracco” di Chef Carlo Cracco a Milano.

Per poi diventare lui stesso, uno Chef stellato. E ottenere la prima stella Michelin nel 2014. Oggi Giuseppe Costa è lo Chef del ristorante Il Bavaglino a Terrasini, Palermo, ubicato in un’area caratterizzata da due nomi significativi: sul lungomare Peppino Impastato, e a pochi chilometri dallo scalo aeroportuale internazionale “Falcone e Borsellino”.

Dal 24 al 28 gennaio 2018, invece, lo Chef è stato invitato a cucinare nel ristorante Margherita NYC, dal 2014 presente a Little Italy, Manhattan. Qui, Chef Costa ha proposto un menu speciale, che noi della Voce di New York abbiamo provato nella prima serata di “kick-off”, di calcio d’inizio, mercoledì 24 gennaio. Un menù caratterizzato dai colori dell’Italia, dal genio e dall’inventiva siciliana. Una serie di portate, dal Baccala al vapore al Tortello ripieno di mozzarella su salsa di pomodoro, dai sapori estremamente profondi e molto “lunghi”, in cui i singoli elementi hanno avuto la capacità di emergere e di lottare tra loro in un armonico conflitto all’interno del palato.

Una guerra di sapori in cui la tradizione, nel menù, viene rivisitata in un modo molto sano e molto raffinato. E viene accompagnata da tre vini d’eccezione: l’Alcamo DOC Grillo – Bioviola abbinato al Baccala, il Nozze d’oro DOC Contea di Sclafani abbinato al tortello e il Riserva del Conte DOC Contea di Sclafani, abbinato al Guanciale di vitello al Nero d’Avola. Terza portata del menù, il guanciale, primo piatto lontano dai colori dell’Italia ma sorprendente per la sua estrema leggerezza. E seguito da una nuvola di cassata, conclusiva, come dessert.
“Con i titolari del Ristorante Margherita NYC sono sempre stato in buon rapporto e così abbiamo deciso di realizzare questa iniziativa con l’obiettivo proprio di trasmettere la tradizione italiana in un quartiere che un tempo era fulcro della comunità nostrana a New York” ci ha detto Giuseppe Costa alla fine della cena. “Io e Margherita NYC condividiamo un po’ la stessa battaglia culturale: far passare un’idea di cucina e di ristorazione, tradizionale e ricercata, in un contesto che però rischia a volte di non gustarne a pieno i valori”.

Lui in Sicilia, patria dello street food. Margherita NYC nella vecchia Little Italy di Manhattan, profondamente stravolta dagli andamenti del mercato commerciale: “Per me si tratta di un’esperienza stimolante. Sono felice di stare a stretto contatto con i ragazzi che lavorano qui in cucina, insegnare loro per una settimana quello che ho imparato e arricchirmi del loro entusiasmo, delle loro idee”, ci ha detto Chef Costa. In nome di un Made in Italy da non trascurare, anche in zone di New York dove un tempo si parlava solo italiano, e oggi non più.