Non sapete rinunciare al piacere di un piatto di pasta, ma non avete il tempo per sedervi e gustarvela come si deve? No panic. Nella città dove tutto è frenetico, c'è chi ha pensato di unire l'utile al dilettevole, con una soluzione che concilia le esigenze del palato con quelle della frenesia del mondo reale. Et voilà: il piatto di pasta a New York è servito anche nel cono e diventa to-go.
Si chiama Spaghetti Incident (sì, proprio come l'album dei Guns 'N Roses) ed è un piccolo ristorantino da poco aperto nel Lower East Side, al 231 di Eldridge Street. L'ambiente è piccolo, ma accogliente – una decina di tavoli sui quali si affaccia la cucina a vista, da dove è possibile seguire le maestrie di chi lavora davanti ai fornelli – il menù è semplice – spaghetti, insalate e arancini – ma è l'idea a essere geniale e, a detta di chi l'ha concepita, una novità assoluta a livello mondiale: servire gli spaghetti in un cono di carta, proprio come facevano gli italiani negli anni 50 durante le feste e le sagre di paese.
“Ho fatto alcune ricerche – ci racconta l'ideatore del concept, lo chef Emanuele Attala – perché mi sono ricordato che nel dopo guerra, quando ancora non esistevano piatti e posate di plastica, il cibo su strada veniva servito all'interno della carta oleata, quella usata dal macellaio per capirsi, arrotolata a cono. E allora ho pensato: perché non provare a fare gli spaghetti al cono col concetto del to-go?”.
Detto fatto. Individuato il materiale giusto per la messa a punto del cono, il trio composto da Attala, Ettore Pardossi e Giovanni Gentile, questi ultimi rispettivamente Sous Chef e General Manager, ha iniziato a spadellare lanciandosi in un esperimento che è per tutti loro una scommessa vera e propria, senza però rinunciare alla qualità.
“Avendo già un background come chef qua a New York da tanti anni – ha aggiunto Attala – mi sono focalizzato sul Lower East Side per cercare di proporre un prodotto facile e adatto soprattutto ai più giovani. Mangiare gli spaghetti per strada, gustandoli nel cono a un prezzo molto buono: questa è l'idea che vogliamo spingere”.
Siamo andati a testare il prodotto un po' scettici, immaginandoci di trovarci di fronte alla tipica americanata, piena di appeal, ma di poca sostanza, e ci siamo dovuti ricredere. Da italiani esigenti, di buona forchetta e per nulla disposti a scendere a compromessi (sulla pasta non si scherza, siamo tutti maestri!), per noi il prodotto è buono e funziona.
Oltre alla pasta secca, rigorosamente De Cecco (per Attala è la migliore in assoluto), nel menù ci sono anche proposte di pasta fresca, confezionate ad hoc per loro da un laboratorio che utilizza farine importate dall'Italia di tipo 00. In una abbordabilissima fascia di prezzo, che va dagli $8.00 ai $12.00, si può scegliere nove tipi diversi di sughi, da quelli più classici, come l'amatriciana, il ragu o la carbonara, a quelli più innovativi, come i Bucatini in Kale Pesto, una rivisitazione del pesto alla genovese davvero interessante. Nel menù ci sono anche proposte di Salads e Arancini siciliani e non mancano mai gli speciali del giorno, creati dall'estro dello chef.
Da dove questo nome? Ce lo spiega sempre Attala: “Una sera eravamo insieme ai miei due soci e ci siamo ritrovati a parlare dell'album dei Guns 'N Roses The Spaghetti Incident, che deve il suo nome proprio a una litigata scoppiata nei camerini per un piatto di spaghetti e degenerata in una vera e propria battaglia di spaghetti. Da lì c'è venuta l'idea: siccome stiamo facendo una cosa che è folle, allora chiamiamola Spaghetti Incident”.
Buono a sapersi, dunque, che da oggi, oltre al panino o al trancio di pizza, ci sarà anche l'opzione “spaghetti” da mangiarsi per strada tra uno spostamento e l'altro nella Grande Mela. Una proposta, garantisce lo staff, che non si può proprio rifiutare.
Proposte d'assaggio:
Oltre ai Bucatini in Kale Pesto, vale la pena provare gli spaghetti alla Chitarra, con mozzarella pomodoro fresco e basilico, e quelli Salmone & Asparagi, conpizzico di capperi e una vivace creamy vodka souce. Notevoli anche i Bucatini alla Trevigiana, con pancetta, pinoli e radicchio, in light cream souce.