Un anno fa una Onlus di Roma, il Casato filo della Rosa, con caparbietà e un po' di follia, ha deciso di partecipare a Expo 2015 costruendo un progetto, il Progetto Petronilla, per contribuire al network al femminile WE Women for Expo, del Ministero degli Affari Esteri e Fondazione Mondadori.
L'idea di fondo: coniugare i concetti del network di WE – nutrimento, condivisione, ricordo – con storie della tradizione delle donne di una città, Roma, che da sempre è un crocevia di culture, contaminazioni, accoglienza, multiculturalità. Da Roma siamo partite per raccogliere le storie delle donne romane, all'inizio, per poi allargarci a tutte le culture diverse che hanno voluto aderire, e cercando donne e uomini che avessero voglia di costruire una tavola del mondo fatta di memoria oltre che di cibo.
Donne della porta accanto ed anche personalità di spicco del mondo della ristorazione, del giornalismo enogastronomico, dell'imprenditoria. Donne che hanno avuto voglia di cercare nella propria storia personale, una storia di cibo da tramandare alle nuove generazioni. Una riscoperta di sapori, ingredienti, tecniche e profumi a volte persi o dimenticati, a volte poveri e antichi, ma attualissimi, proprio oggi, alla vigilia di un Expo che si vuol fare promotore di un nuovo modo di alimentarsi, più naturale, semplice e con meno sprechi.
Dopo un anno di interviste, raccolta di ricordi, di ricette e di storie, il 21 aprile, il Natale di Roma, le donne del Progetto Petronilla per WE Women for Expo e gli amici che v hanno collaborato si sederanno attorno ad una tavola speciale, la Tavola del Mondo, in un luogo magico, nel chiostro della Basilica di Santa Maria del Popolo, tra Caravaggio, Bernini e Pinturicchio.
A tavola verrà proposto un menù che la chef Loredana Santarelli, del ristorante di Testaccio Flavio al Velavevodetto ha elaborato, partendo dai ricordi raccolti, e cucinato con le ragazze dell'istituto alberghiero Safi Elis. Sono loro, infatti, a rappresentare a questa tavola le giovani generazioni del mondo al quale lasciare l'eredità di Expo 2015: sostenibilità, niente spreco, ma anche amore e passione.
Fabiana Gargioli di Armando al Pantheon invece si occuperà di mise en place e dei vini. Gabriele Bonci, l'istrionico pizzaiolo, il Michelangelo della pizza, ci porterà il suo pane.
Da parte nostra, noi Petronille contribuiremo a questo convivio con i dolci della memoria, dalla tenerella alla torta della nonna.
Stefania Barzini, Cristina Bowerman (entrambe già incontrate su La VOCE), Vichi De Marchi portavoce per l'Italia del WFP, Sonia Massari di Gustolab il nostro media partner che con i suoi studenti americani si è occupato anche di tutte le riprese video nelle cucine della scuola, Elisia Menduni, Fabiana Corami, Giulia Mancini di Agrodolce,Ornella De Felice di Coromandel, sono solo alcune delle meravigliose donne che il 21 aprile condivideranno il cibo della tavola del mondo.
Virtualmente ci sarete anche voi, con le vostre ricette e il vostro affetto, grazie a La VOCE di New York, la nostra finestra sul mondo degli italoamericani. Il Progetto Petronilla non si esaurisce però il 21. Continuerà per tutta la durata di Expo ed oltre, con la raccolta dei ricordi, e continueranno gli eventi legati al cibo come cultura. Continueremo a raccontarvi di cibo e di ricette.
E non può mancare quindi la ricetta di oggi la minestra "Ci pensa nonna…", che è legata al ricordo della chef Loredana Santarelli.

La chef Loredana Santarelli ai fornelli
La minestra "Ci pensa nonna…"
Ricetta e ricordo di Loredana Santarelli raccolti da Ilaria Ceccuzzi
“Quando ero bambina era uno il piatto che calmava i miei singhiozzi, che fossero lacrime di febbre, di delusione o di semplici capricci. Un solo piatto guariva tutti i mali, anche quello di quando la mamma ti salutava per andare a lavoro e tu rimanevi con i lucciconi agli occhi… In ognuno di quegl'istanti c'era la frase che più ti confortava: 'Ci pensa nonna'… E come per incanto il suo abbraccio diventava una minestra di cose buone per bambini, dolce e ricca tanto da essere l'unica pietanza necessaria al nutrimento e al recupero di quello che in cucina non mancava mai, come il brodo o le uova dal pollaio. Tutto passava e ancora oggi la tristezza, magari quella dei primi giorni d'inverno, la curo così!".
Ingredienti
1lt brodo di carne
Pasta di semola per la minestra, q.b.
4 uova interessanti
1 pomodoro maturo
1h parmigiano
1h pecorino romano
Preparazione
Mettiamo a cuocere la minestra nel brodo e con le mani frantumiamo il pomodoro fresco precedentemente pelato e lo immergiamo anch'esso nel brodo, nel frattempo sbattiamo le uova con il parmigiano e il pecorino e teniamo da parte.
Quando la pasta è cotta, spegniamo il fuoco e aggiungiamo le uova e i formaggi battuti e mescoliamo energicamente. Lasciamo rapprendere prima di servire.
Questo articolo e la ricetta fanno parte del Progetto Petronilla del Casato Filo della Rosa Onlus. Il progetto parte da Roma ma ha l’ambizione di viaggiare nel mondo, non solo in altre città e centri italiani, ma anche all’estero.
Raccogliendo le ricette delle donne del mondo, il progetto Petronilla punta a creare un ricettario internazionale e tutto al femminile, con un occhio al passato ma anche uno slancio verso il presente e il futuro. Le ricette raccolte verrano poi presentate a Milano in occasione di Expo 2015.
Ma il capologuo lombardo sarà solo una delle tappe: le “Petronille” sono già in viaggio e hanno iniziato a sviluppare progetti simili a quello romano in Bielorussia, a New York e a Barcellona. E ora, attraverso La VOCE di New York chiedono anche alle donne italiane negli States e alle italo americane di condividere le proprie ricette inviandole a moc.ynecoval @enoizader o a moc.liamg @asoralledolifotasac. Le proposte migliori verranno pubblicate su La VOCE di New York ed entreranno a far parte del ricettario delle Petronille nel mondo.