Siamo di nuovo in quel periodo dell'anno a San Francisco. È tempo di indossare scarpe comode, mettersi una borsa di tela a tracolla, munirsi di un abbondante appetito e dirigersi al Moscone Center, downtown San Francisco, per il 39° Winter Fancy Food Show. Con oltre 1.300 espositori provenienti da tutto il mondo e quasi 20.000 partecipanti , è di gran lunga il più grande evento dedicato alle specialità alimentari sulla West Coast .
Entrando, è fondamentale avere un piano d'attacco già stabilito, altrimenti finirai per riempirti troppo in fretta, prima di aver avuto la possibilità di esplorare neanche un decimo delle prelibatezze con cui i tanti espositori ti inondano (a volte letteralmente) nei 200.000 metri quadrati di spazio espositivo.
La mia strategia di gioco è stata quella di attaccare prima i padiglioni internazionali. Naturalmente la mia prima tappa è stata l'Italia, dove ho avuto la possibilità di incontrarmi con Marco Petrini, presidente di Monini olio d'oliva e sponsor de La VOCE di New York. "C'è un pubblico leggermente diverso qui – ha detto Petrini quando gli ho chiesto di confrontare lo show di San Francisco con la sua controparte newyorchese – Sulla costa orientale è più aziendale e più grande. Inoltre di là vedi anche tanti prodotti di contorno, come utensili e così via. Qui è ancora il Fancy Food Show, con un sacco di produttori locali . È più fedele al nome della manifestazione: prodotti biologici, alimenti nuovi che non arrivano sulla East Coast. Inoltre, qui c'è molta più Asia, mentre sulla costa orientale domina la scena europea".
Quello di New York è un appuntamento estivo che ogni anno, dal 1955, propone il meglio della cucina di più di 80 paesi del mondo. Si tratta del più grande evento enogastronomico del Nord America e quest'anno andrà in scena dal 29 giugno al 1 luglio.
Prima di sedermi a chiacchierare con Marco Petrini, ho avuto la possibilità di discutere la situazione attuale della distribuzione dell'olio di oliva negli Stati Uniti con Roberto Magello, sales manager per gli oli Verdeoro e Santangelo. "Ci sono oli che oggi sono venduti negli Stati Uniti che non solo non vengono dall'Italia, ma non sono nemmeno confezionati in Italia e sono tuttavia etichettati come prodotto italiano". Quando gli ho chiesto a cosa attribuisse questo fenomeno e che cosa bisognerebbe fare, mi ha risposto semplicemente: "Dobbiamo smettere di girarci dall'altra parte, a tutti i livelli, dal produttore al consumatore. Facciamo attenzione al prezzo. Se il costo è molto basso, allora bisogna chiedersi: come fa questo prodotto ad essere così economico e arrivare dall'Italia?".
La pensa allo stesso modo Marco Petrini, secondo cui si tratta di educare il pubblico: "Vi è una sempre maggiore consapevolezza sulla qualità dell'olio e questo aiuta. Ma gli americani devono imparare che ci sono molti modi per utilizzare l'olio extra vergine di oliva. Sui nostri prodotti cerchiamo di dire ai consumatori cosa aspettarsi in termini di gusto e diamo anche suggerimenti per l'uso. Ad esempio spieghiamo che un olio è migliore per la cottura, mentre un altro va meglio con le insalate. Tutto questo aiuta i consumatori a fare una scelta consapevole". E la scelta è una cosa che agli americani di certo non manca.
Superati i padiglioni italiani ed europei, è evidente una tendenza: una vasta selezione di nuovi ed intriganti snack, molti dei quali senza glutine, provenienti dall'Asia: India, Corea, Giappone e Thailandia. Le alghe coreane croccanti sono state una scoperta: sane e assolutamente deliziose. Anche le Wai Lana Chips, fatte di radice di manioca, sono state una bella sorpresa con quei familiari aromi tipici delle patatine in busta, come Sea Salt & Vinegar e Barbeque.
Nella galleria Whats New and Hot ho scoperto qualcosa di veramente “new” e “hot” fumante: il Caffè Borsa, un caffè filtro monouso che consente di preparare caffè filtro macinato fresco mentre si è in giro. Il caffè si presenta in piccoli pacchetti con un filtro di carta disegnato in modo che possa restare in equilibrio sulla tazza. Anche se probabilmente non è il modo più eco-friendly di assumere la propria quotidiana dose di caffeina, per chi viaggia spesso è un modo intelligente per avere caffè macinato fresco – perfetto per chi, come me, ha una dipendenza da caffè.
A differenza dei farmers' market dove tutto è fresco, il Fancy Food Show è tutto a base di specialità alimentari importate, per lo più confezionate. Se è vero che all'evento partecipano molti operatori i cui prodotti sono biologici e realizzati con procedimenti tradizionali, è anche vero che molti prodotti presentano un elenco sorprendente di ingredienti tra cui non mancano cose come il glutammato mono sodico (MSG), un esaltatore di sapidità prodotto sinteticamente i cui effetti collaterali sono ben noti: sensazioni di bruciore alla bocca, alla testa e al collo, debolezza degli arti, vampate di calore, mal di testa e mal di stomaco.
Involontariamente ho assaggiato degli Udon noodles in brodo di manzo e poi, nel padiglione italiano, un risotto toscano ai funghi preconfezionato, entrambi con MSG. E io sono una di quelle fortunate persone che soffrono di vampate di calore e mal di testa dopo una sana dose del composto. Ma la bellezza del Fancy Food Show è che assaggi solo una piccola porzione di ogni cosa, così sono riuscita a scamparmela illesa. Come si dice, tutto con moderazione (compreso l'MSG): un motto da seguire, al Fancy Food Show.