Conferme, emozioni, ma anche sorprese nella 67ma edizione dei David di Donatello (gli Oscar italiani, ndr) svoltasi negli studi di Cinecittà e che ha visto quest’anno eccezionalmente in gara anche film usciti in modalità alternativa rispetto alla sala.
La serata ha innanzitutto ribadito Paolo Sorrentino come forza motrice del cinema del Bel Paese: Miglio Film e Miglior Regia per il suo È stata la mano di Dio, molto apprezzato anche all’estero (era nella cinquina finale degli Oscar del 27 marzo scorso!).
E’ stata un’edizione di nuovo totalmente in presenza (finalmente!) e ben condotta, senza tanti fronzoli, da Carlo Conti e Drusilla Foer (alias Gianluca Gori), attrice, ballerina, cantante e icona della moda, di nuovo sul palco dopo la serata del recente Festival di Sanremo al fianco di Amadeus: ha invitato alla pace declamando un monologo da Il grande dittatore di Charlie Chaplin.
La grande sorpresa della serata è stata la diciassettenne attrice Swamy Rotolo alla quale è andata la statuetta quale Miglior Attrice Protagonista per il film A Chiara. Piangendo, la giovane attrice ha ringraziato il regista Jonas Carpignano perché, ha detto “mi hai fatto scoprire questo mondo e me lo hai fatto amare”. Nel riuscito film drammatico, il padre di Chiara, lascia improvvisamente Gioia Tauro e la famiglia il giorno dopo la festa per i 18 dell’altra figlia, Carmela: nel cercare di capire il perché della decisione del padre, la forte e determinata Chiara comincia a guardare i suoi cari e la sua città con occhi nuovi e a interrogarsi sul suo futuro.
Forte emozione ha suscitato Silvio Orlando nel ricevere il premio come Miglior attore protagonista per Ariaferma, diretto da Leonardo di Costanzo, in cui interpreta Lagioia, un ex boss mafioso che cerca un accordo con il comandante (Toni Servillo) del carcere in cui si trova per migliorare la qualità della vita dei detenuti. Accolto da un caldo, meritatissimo applauso dei colleghi, il 65enne attore napoletano, ha subito ringraziato piangendo la moglie (da oltre vent’anni, l’attrice napoletana Maria Laura Rondanini, ndr) definendola “la migliore persona mai incontrata nella mia vita” ed ha poi aggiunto: “Non mi aspettavo questo premio. Quest’anno, con il teatro, sono stato in 40 città diverse, ho fatto tanti chilometri, che si vedono sulla faccia e nell’interpretazione dei film. L’unica indicazione che posso dare è: muovete il culo”.
Intensa emozione anche con i Migliori interpreti non protagonisti: Eduardo Scarpetta premiato per Qui rido io, di Mario Martone, ha detto, molto commosso: “Martone mi disse che l’idea del film era nata dal ritrovamento del manoscritto originale di Qui rido io, che mio padre Mario gli consegnò 25 anni fa: dedico il premio a Mario e all’altro Mario, mio padre, che ho perso a undici anni e mezzo”; Teresa Saponangelo, premiata per È stata la mano di Dio, ha simpaticamente commentato: “Il mio pensiero sul set era emozionare Paolo Sorrentino, siamo invece riusciti ad emozionare un sacco di persone”.
Ha fatto incetta di statuette Freaks Out di Gabriele Mainetti, ben 6: Miglior Produzione, Migliore fotografia (ex equo con E’ stata la mano di Dio), Migliore scenografia, Migliori effetti visivi, Migliore acconciatura e Migliore trucco.
Ennio, il bellissimo documentario su Ennio Morricone, pluripremiato in vari festival e diretto da Giuseppe Tornatore, ha ricevuto il David come Miglior documentario e per il Miglior Montaggio.
Il compositore e direttore d’orchestra Manuel Agnelli fa arrivare un riconoscimento a Diabolik con la miglior Canzone Originale “La profondità degli abissi.”
Premi Speciali sono andati a Sabrina Ferilli (“Ringrazio la famiglia, che mi sopporta”, ha detto), e al regista Antonio Capuano, sommerso dagli applausi.
Premio alla carriera a Giovanna Ralli: nel riceverlo, l’attrice ha ricordato i “70 anni di cinema iniziati proprio a Cinecittà, dove a 13 anni, in pausa, mangiavo il cestino in giardino”e ha poi sottolineato il suo ritorno a cinema nel film BMM-Being My Mom diretto da Jasmine Trinca, al suo debutto come regista,, 2con cui andrò a Cannes”, ha aggiunto la Ralli.
Manuel Agnelli, cantautore, polistrumentista e produttore discografico, ha permesso il premio al film Diabolik, diretto dai fratelli Marco e Antonio Manetti, per “La profondità degli abissi” giudicata Miglior canzone originale.
A metà serata il commovente ricordo di Monica Vitti con un lungo montaggio di brani di suoi film e interviste seguito da una standing ovation. Un tributo che risarcisce in parte la grave dimenticanza della cerimonia degli Oscar, giustamente sottolineata a marzo dalla presidente dell’Accademia dei David Piera Detassis. Poi carrellata di volti dei grandi del cinema scomparsi quest’anno sulle note di Senza fine intonata da Drusilla Foer.
Infine, il premio come Miglior film straniero è andato a Belfast, di Kenneth Branagh; Miglior Cortometraggio Maestrale, di Nico Bonomolo. Il David dello Spettatore, assegnato al film che ha avuto più pubblico in sala nell’ultimo anno, è stato appannaggio di Me contro te Il film-Il mistero della scuola incantata diretto da Guanluca Leuzzi.