Esce tra poco la settima stagione di Sex and the city la serie che ha rivoluzionato l’immagine e il ruolo femminile senza che molti lo apprendessero in modo diretto, ma al contrario è stata accolta e vista da milioni di spettatori come un fenomeno di costume, in cui si raccontavano le vicende di quattro amiche nella città più cosmopolita e frenetica del mondo.
E’ invece lo scenario di questo prodotto HBO, a condire dei contenuti, che hanno reso la donna di fine anni 90’,libera da tutti gli stereotipi sociali e sessuali.
Carrie Bradshaw, interpretata magistralmente da Sarah Jessica Parker, per vivere tiene una rubrica sulla rivista di moda più importante del mondo Vogue America (Vogue all’ennesima potenza) sul sesso e tutti i fenomeni, che vivono i newyorkesi, prendendo spunto dalle sue tre amiche; donne che incarnano tipologie molto diverse, ma tra loro compatibili e tutte unite da una grande empatia, quella che spesso non trovano negli uomini.
Per tutta la serie, che inizia con le attrici trentenni, poi quarantenni, le protagoniste vivono il mondo maschile come una specie di grande esperimento sociale e il loro concetto dell’amore non è mai standardizzato o rinchiuso in alcuni cliché, tutto questo conducendo delle vite libere e al contempo mai prive di principi morali e non moralistici.

Il personaggio più scabroso, Samantha (Kim Catrall) quello che molto spesso è stato indicato come tendente al “porno” e che in verità non ha a suo carico più descrizioni del sesso rispetto a film di fama internazionale, non ci sarà più, visto che sembrerebbe che l’attrice non voglia più continuare con questo progetto: speriamo che ci ripensi perché nel puzzle della commedia e della sceneggiatura, ci sembrava un elemento di arricchimento umano e di enorme comicità e forse un pizzico di sano cinismo rispetto alle visioni maschiliste e machiste occidentali dell’erotismo, a volte spinto, ma appartenente esclusivamente agli uomini.
Non si comprende il motivo di questa appartenenza: per quale origine divina o storia antropologica, ormai veramente desuete e fuori luogo.
Gli altri due personaggi invece Miranda e Charlotte (Cinthia Nixon e Kristin Davis) saranno fissi nella loro versione di cinquantenni, e per chi come la sottoscritta ai tempi del loro esordio, le ha vissute nella loro versione di trentenni, sono delle vere e proprie icone, in cui assieme alle altre formavano una sorta di “summa” di tutte le psicologie e delle loro manifestazioni del “femminile”, ma alle prese con un mondo in cui le donne, come viene detto all’inizio della prima puntata: lavorano, hanno delle professioni importanti, viaggiano e spendono molti soldi per un paio di scarpe, ma sono “sole”.
Il concetto di solitudine femminile viene completamente stravolto e non si è più alle prese con donne che lo vivono in maniera ossessiva e drammatica, o tragicomica come in molte altre produzioni televisive, ma c’è il buon senso pratico di coloro che vivono un’esistenza all’insegna della qualità della propria vita, mai in funzione di figure di riferimento maschile, come se la realizzazione personale dovesse passare per forza attraverso la coppia o la presenza di un compagno/marito.
Le donne di Sex and the city sdoganano la libertà intellettuale del femminile del nuovo millennio, attraverso un linguaggio prima appartenente solo agli uomini, ma mai volgare e attraverso una sensualità non stereotipata, ma sempre diversa e complessa, perchè l’universo femminile è composto da molteplici fattori, di tanti livelli e di molta sostanza.
Le donne sono amore, sensualità, erotismo, profondità, scarpe, vestiti d’alta moda, (seppur a volte tradotti in versioni commerciali, grazie alle più democratiche marche ormai accessibili a tutte), maternità, fedeltà, infedeltà e molto altro…
Tutti questi elementi sono racchiusi nei personaggi che continuano a vivere nella sfavillante New York, oggi purtroppo colpita anch’essa dal Covid e molti luoghi come “Barneys” purtroppo sono chiusi, ma non può essere così a lungo.
Solo New York e la sua bellezza composita, potevano dare vita a donne fantastiche come quelle di Sex and the city e siamo assolutamente convinti che continueranno a farci sorridere e riflettere anche nella loro versione matura.