Dopo giorni di sorprese più o meno gradite, la quindicesima edizione della Festa del Cinema di Roma ha emesso il suo verdetto. A vincere il Premio del Pubblico BNL, nell’anno che verrà ricordato principalmente per i problemi dovuti al Covid-19, è il film francese “Été 85/Estate ’85” di François Ozon, il più votato dagli spettatori fra i titoli della Selezione Ufficiale e previsto nei cinema italiani per la Primavera del 2021, distribuito dalla Academy Two.
Proprio lo stesso regista avrebbe dovuto essere la star di un annunciatissimo Incontro Ravvicinato con il pubblico, poi annullato in extremis “per motivi legati all’emergenza sanitaria”, come da comunicato ufficiale della Fondazione Cinema per Roma. A sostituirlo, ma solo sul Red Carpet, era stata chiamata Valeria Bruni Tedeschi, una dei protagonisti del film, senza purtroppo lenire il dispiacere per una assenza tanto importante. Che fortunatamente per la produzione non ha influito sul giudizio degli spettatori, per quanto delusi.
Di certo, più fortunati di quelli del Festival di Cannes, dove il film avrebbe dovuto esser presentato lo scorso maggio, prima della cancellazione totale dell’evento. Non a caso son stati in molti a ripiegare sulla kermesse romana, almeno a spigolare nella Selezione Ufficiale dell’Auditorium e nel programma di Alice nella Città. Con “Été 85” son arrivati dalla Croisette: “Un altro giro” (Druk) di Thomas Vinterberg, “Asa ga kuru” di Naomi Kawase, “Des hommes” di Lucas Belvaux, “After Love” di Aleem Khan, “El olvido que seremos” di Fernando Trueba, “Peninsula” di Yeon Sang-ho, “Ammonite” di Francis Lee, “9 jours à Raqqa” di Xavier de Lauzanne, “Il discorso perfetto” di Laurent Tirard, “Gagarine” di Fanny Liatard e Jérémy Trouilh, “Ibrahim” di Samir Guesmi, “Nadia Butterfly” di Pascal Plante e l’incredibile Soul di Pete Docter e Kemp Powers.
Una vera e propria ‘invasione straniera’, che ha fatto le fortune di una edizione complicata. Un esercito di titoli che speriamo di vedere al più presto in sala, e che in molti casi ha già fatto parlare molto di sé. Druk, Peninsula, Ammonite, Il discorso perfetto e Gagarine sono sicuramente tra i più attesi, ma certo non più del “Supernova” di Harry Macqueen e “The Courier” di Dominic Cooke con Benedict Cumberbatch. Una storia di amore maturo e intenso la prima, benedetta dall’interpretazione maiuscola della coppia Colin Firth e Stanley Tucci, uno Spy movie tratto da fatti realmente accaduti e che probabilmente han condizionato la nostra storia il secondo. Molti davano Supernova addirittura come possibile vincente, al pari del sorprendente “Home” di Franka Potente. L’esordio alla regia della ex Lola corre è un dramma non violento, ma capace di emozionare e colpire al cuore con la storia del ritorno a casa dopo 17 anni di carcere di un ragazzo pentito del proprio passato e respinto dall’intera comunità. E come dimenticare lo “Stardust” di Gabriel Range, incentrato su un momento fondamentale nella storia del leggendario David Bowie del quale prova a immaginare debolezze e incontri.
Che riescano a diventare dei successi al boxoffice o finiscano per approdare su questa o quella piattaforma di streaming (o nel dimenticatoio) ce lo diranno i prossimi mesi, il presente – almeno alla Festa di Roma – è tutto di François Ozon. Che impossibilitato a ritirare il premio vinto ha rilasciato questa dichiarazione: “Grazie alla Festa di Roma per il suo regolare svolgimento in questo difficile periodo di pandemia. È importante continuare a sostenere il cinema e permettere al pubblico di scoprire i film su un grande schermo. Estate ‘85 è stato girato in pellicola per consentire agli spettatori di condividere le emozioni dei personaggi in una sala cinematografica, quindi grazie dal profondo del cuore al pubblico di Roma per questo bel premio”.
Il regista di Gocce d’acqua su pietre roventi, Sotto la sabbia, Swimming Pool, CinquePerDue – Frammenti di vita amorosa, 8 donne e un mistero, Ricky – Una storia d’amore e libertà, Potiche – La bella statuina, Giovane e bella e molti altri ha conquistato tutti grazie alla storia affidata ai vari Felix Lefebvre, Benjamin Voisin e Valeria Bruni Tedeschi. Adattata dal romanzo Danza sulla mia tomba di Aidan Chambers, che Ozon aveva scoperto e adorato nel 1985 (e che da allora sognava di portare al cinema), la vicenda è ambientata nell’estate del 1985 a Le Tréport, cittadina balneare della Normandia dove hanno luogo le vicissitudini estive del sedicenne Alex e del più navigato David, compagni di avventura destinati a condividere le gioie dell’amore e il dramma che ne consegue.
Di seguito anche i film premiati nella sezione Alice nella Città:
- Premio Miglior Film Alice 2020 a “Kajillionaire” di Miranda July
- Premio Speciale della Giuria a “Punta Sacra” di Francesca Mazzoleni
- Premio Camera d’Oro Alice / MyMovies a “Ibrahim” di Samir Guesmi
- Menzione Speciale del Premio Camera d’Oro / MyMovies a “Gagarine” di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh
- Premio Raffaella Fioretta a “Il Mio Corpo” di Michele Pennetta
- Premio RB Casting Miglior Attore Esordiente Italiano a Antonio Bannò per “Tigers”
- DO Rising Star Award per il Miglior Attore Esordiente NON Italiano a Enrik Enge per “Tigers”
- Menzione Speciale DO Rising Star Award a Alseni Bathily per “Gagarine”
- Premio Rolling Stone alla Miglior Colonna Sonora a “Gagarine” di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh
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