Sarà un’edizione all’insegna della grandeur, dell’opulenza, quella del Bif&st di Bari che quest’anno (dal 21 al 28 marzo) celebra la sua undicesima edizione, confermandosi così come uno dei festival cinematografiche più importanti del nostro Paese. E che lo sia lo confermano i grandi nomi internazionali che hanno già assicurato la loro presenza, tra i quali ben tre premi Oscar (Roberto Benigni, Helen Mirren e Taylor Hackford), oltre a registi di assoluta, e meritata, fama quali il britannico Ken Loach e il tedesco Edgard Reitz.
A loro si aggiungeranno altre eccellenze (la lista finale verrà annunciata il 9 marzo) con l’incarico di tenere “lezioni di cinema” al Teatro Petruzzelli. A proposito di teatri “aperti al cinema”, da quest’anno ai tradizionali Margherita e Petruzzelli si aggiungerà lo storico e appena restaurato Teatro Piccinni.
Un successo quello del Bif&st dovuto all’instancabile lavoro della brava regista tedesca Margarethe Von Trotta e di Felice Laudadio, da sempre direttore artistico della manifestazione pugliese nonché “eterna trottola” del mondo della celluloide (critico cinematografico, sceneggiatore, produttore, ideatore e fondatore della casa del Cinema di Roma e presidente della Fondazione Centro Sperimentale di Cinematografia (CSC), che governa la Scuola Nazionale di Cinema e la Cineteca Nazionale).
Il cinema italiano di ieri e di oggi, è, come tradizione, al centro di buona parte del Festival, dedicato quest’anno al regista Mario Monicelli, nel decennale della scomparsa: lo celebrerà una retrospettiva di 35 film alla quale si affianca una grande mostra fotografica con oltre 100 gigantografie dei suoi film, una esposizione di 14 opere di Chiara Rapaccini, che fu compagna del grande regista, e una serie di incontri condotti dal critico francese Jean Gilì, rinomato e apprezzato studioso della nostra cinematografia.
Non mancherà un ricordo di Federico Fellini nel centenario della nascita con un concerto al Teatro Petruzzelli con le musiche composte per i suoi film da Nino Rota e da Nicola Piovani, nella serata in cui verrà conferito il Federico Fellini Platinum Award for Cinematic Excellence a Roberto Benigni che fu protagonista dell’ultimo film del regista riminese, “La voce della luna”.
Dei 12 titoli che compongono la rassegna (non competitiva) Panorama Internazionale (che verrà aperta da “Bombshell” di Jay Roach con Charlize Theron, Nicole Kidman e Margot Robbie) saranno ben quattro le anteprime internazionali (a ulteriore conferma della crescente importanza del Bif&st): “Emma” di Autumn de Wilde con Anya Taylor-Joy; “Les traducteurs” di Régis Roinsard con Lambert Wilson, Olga Kurylenko e Riccardo Scamarcio; “Das Vorspiel” (The Audition) di Ina Weisse con Nina Hoss e la prima italiana di “Favolacce” dei Fratelli D’Innocenzo.
La sezione (competitiva) Nuovo Cinema Italiano vedrà in gara 6 film in anteprima mondiale assoluta: “La regola d’oro” di Alessandro Lunardelli con Simone Liberati, Edoardo Pesce, Barbora Bobulova; “Il regno” di Francesco Fanuele con Stefano Fresi e Max Tortora; “Burraco fatale” di Giuliana Gamba con Claudia Gerini, Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Loretta Goggi; “La rivincita” di Leo Muscato con Michele Venitucci e Michele Cipriani; “Storia di classe” di Valerio Jalongo; “Si muore solo da vivi” di Alberto Rizzi con Alessandro Roja, Alessandra Mastronardi, Neri Marcoré, Francesco Pannofino.
Completano il ricco programma del Bif&st 2020 la sezione “Cinema e Scienza”, che quest’anno si avvarrà della collaborazione del National Geographic; un ciclo di 5 film che affrontano il tema della violenza fisica e psicologica sulle donne; una giornata dedicata al tema della malattia e della salute con dibattiti e discussioni; l’anteprima di una sezione che si svolgerà a partire dal prossimo anno dedicata al tema delle malattie mentali.
Insomma, un ricco programma di un festival che vuole essere sempre attaccato anche alla realtà sociale.