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Valee, il rapper tuttofare di G.O.O.D Music, alla corte di Kanye West

Nonostante di questi tempi non sia proprio il massimo della vita vantare un contratto dalla label di Kanye West, di Valee se ne parla un gran bene

Piero MerolabyPiero Merola
Valee, il rapper tuttofare di G.O.O.D Music, alla corte di Kanye West

Valee

Time: 4 mins read

Di questi tempi, a livello di immagine e reputazione, non è proprio il massimo della vita vantare un contratto discografico con G.O.O.D Music, la label di Kanye West, oggetto quest’ultimo di una vera e propria gogna mediatiche per le scomode e provocatorie dichiarazioni in cui ha strizzato l’occhio a Donald Trump tacciando gli afro-americani di vittimismo con riferimento a 400 anni di schiavitù e le più recenti questioni razziali. Eppure di Valee negli ultimi mesi si sta parlando un gran bene, proprio dopo il suo passaggio con l’influente label fondata dall’icona dell’hip hop contemporaneo e attualmente gestita dal navigato presidente, rapper e producer Pusha T (che vi abbiamo presentato qualche anno fa su queste pagine).

Valee Taylor nasce nel 1988 a Bronzeville, storico distretto di South Side Chicago a schiacciante maggioranza nera che all’inizio del Ventesimo Secolo era soprannominato da giornali e ricercatori la “black metropolis” (per la massima concentrazione di attività commerciali gestite da afro-americani di tutto il Paese) ispirando un famoso saggio di antropologia del 1945 a cura di St. Clair Drake e Horace R. Cayton Jr, Black Metropolis: A Study of Negro Life in a Northern City.

Valee che cresce nei project Robert Taylor Homes, uno dei tanti agglomerati di edifici popolari molto degradati dell’area, non ha esattamente il temperamento del bravo ragazzo. La famiglia, nonostante le difficoltà, è molto attenta all’educazione del figlio che non si fa mancare nulla, dalle premature espulsioni fin dalla scuola materna a lunghi periodi sabbatici non giustificati dalle elementari fino alle superiori.

Di temperamento non facile, inizialmente non rappa e non canta la sua passione è fare tatuaggi, riparare macchine ed elettrodomestici. Così la carriera artistica inizia in maniera un po’ casuale, in ritardo rispetto alla media dei suoi omologhi.

Ha un figlio molto precocemente, per poter allevarlo nel migliore dei modi apre un’attività da fabbro, elettricista “ripara-tutto” senza troppe credenziali, ma sa vendersi e riesce a tirare su un po’ di soldi per riuscire a diplomarsi e pagare le bollette nell’appartamento che prende in affitto.

La svolta arriva per caso nel 2014, quando un po’ per noia passa dal Guitar Center più vicino al suo isolato e acquista un paio di microfoni e l’attrezzatura base per improvvisarsi in beat maker.

Per qualche mese si reclude in casa, invece di andare in giro per i party di Chicago e scopre una sorprendente vena di MC.

Il suo primo brano si chaima Benji & Nina ed è di fatto una collaborazione con il rapper di Harvey Ty Money che include la traccia nel mixtape del 2014 Chilanta. Il tandem si ripete e si supera in un’altra traccia, Cash Don’t Bend dell’anno successivo, inclusa nel più noto album Cinco De Money. Un’altra collaborazione, con l’MC di Englewood Bowl King instilla fiducia nei propri mezzi al giovane e sempre più inquieto Valee, il cui flow colpisce al cuore uno dei beatmakerbv più rispettati della scena della città, ChaseTheMoney (tra i credits di FBG Fortune, Lil St.Louis, Waka Flocka Flame, T.Prince, Rich The Kid). Il loro primo incontro ha il sapore di un segno del destino. Come racconta spesso infatti, Valee, un giorno, finito sul profilo instagram del producer, decide di contattarlo per comprare qualche beat. Mezzora dopo lo incontra per caso a casa di un altro amico e collaboratore DJ Victoriouz e i due finiscono per conoscersi meglio e stringere subito amicizia . Il resto è la storia nota di una duratura collaborazione che, insieme a un’altra, ancora più proficua, con ZMoney porterà infine Valee tra le braccia del giro della prestigiosa G.O.O.D Music, un sogno che si avvera per chi ha come punti di riferimento Kanye West, oltre ovviamente a Three Sex Mafia e Project Pat.

Prima dell’ufficializzazione del contratto, partecipa con la voce in un brano, Are You Live, nella compilation natalizia pubblicata da Chance The Rapper (di cui abbiamo seguito l’inarrestabile ascesa fin dai suoi esordi) e Jeremih (che vi abbiamo invece presentato qui). Come dimostra qualche scatto Instagram, nei primi mesi del 2018, oltre a passare molto tempo con Kanye West e Pusha T, Valee entra in contatto anche con altre superstar come ASAP Rocky. Rivela di essere stato vicino a un accordo con 300 Entertainment (Migos, Young Thug) che preferisce far naufragare perché, a suo giudizio, ha già troppi grandi nomi “trap” per poter garantire alle produzioni di un esordiente non giovanissimo la giusta visibilità. In G.O.O.D. Music, infatti, fatta eccezione per Travis Scott, non sono tante le giovani novità trap da classifica ed è da qui che Valee spera di poter emergere senza troppi rivali interni, facendo leva sulla popolarità e l’esperienza di chi la gestisce da ormai un decennio.

L’EP d’esordio, Good Job, You Found Me, esce già a inizio marzo con distribuzione Def Jam e contiene tracce potentissime di trap, ricercata e mai banale, come I Got Whatever, Vlone e soprattutto Miami dove ospita l’inconfondibile voce del “king” Pusha T.

Non c’è nemmeno il tempo di godersi l’hype e i buoni feedback che esce un’altra traccia che in tanti, non a torto, si sbilanciano a definire uno dei possibili tormentoni estivi, Womp Womp, con un altro prestigioso featuring, quello di Jeremih.

Siamo solo all’inizio, ma a quanto pare, nel discusso e patinato universo trap ci può essere spazio anche per un trentenne che fino a cinque anni fa era solo un elettricista tuttofare.

Come ha scritto Pusha T per presentarlo: “Se lo conoscete, già sapete, se non lo conoscete ancora, presto capirete…”.

Segui Valee su Instagram e Twitter. Ascoltalo su Spotify.

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Piero Merola

Piero Merola

Laureato in Relazioni Internazionali, lavoro come consulente di comunicazione, pubbliche relazioni e nuovi media. All'interesse per la storia e la politica americana, ho sempre unito quello per la musica. Dopo uno stage in Ambasciata Italiana a Washington, ho seguito per America 24 le presidenziali del 2012, e oggi scrivo per Rivista - Il Mulino. Editor del magazine online Kalporz, dal 2006 scrivo recensioni, interviste e report da ogni dove. Collaboro come ufficio stampa e copywriter con etichette, agenzie di booking, eventi e festival. In passato ho lavorato per festival estivi come Beaches Brew e Ortigia Sound System, oggi per la comunicazione del Diagonal Loft Club e di Deposito Zero Studios dove sono responsabile della direzione artistica del video format Live Zero. In questa rubrica vi presento nomi emergenti della scena americana, alcuni dei quali, intanto, sono diventati grandi.

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