Sta per iniziare il nuovo anno accademico e la scuola riprende in pieno la sua attività e con essa aumenta anche l’ansia, l’amarezza, e le frustrazioni dei docenti; tensioni causate dal continuo cambiamento nella didattica e dalle riforme imposte per le scuole pubbliche. Dopo il Labor Day inizia la scuola per tutti i docenti, precisamente il secondo martedì di settembre, e il mercoledì le scuole aprono le loro porte per accogliere gli studenti (la festa del lavoro, il Labor Day, cade sempre il primo lunedì di settembre).
L’accoglienza che gli alunni ricevono all’inizio dell’anno accademico rimane impressa nella loro memoria e può motivarli o viceversa a proseguire gli studi della lingua italiana. Per questo motivo pianificare un programma scolastico che includa le regole imposte dalla scuola, incoraggi la convivenza e il lavoro di squadra, garantisca ordine in classe, e favorisca l’apprendimento della lingua richiede tanto lavoro e molta abilità da parte dell’insegnante. Eppure ogni nuovo anno, nonostante la bravura dei docenti e gli anni di esperienza che gli insegnanti si portano sulle loro spalle, essi devono imparare nuove regole scolastiche, aggiornarsi sul tema dell’istruzione digitale e informarsi sull’attuale sistema di sicurezza in funzione per proteggere docenti e studenti; un regolamento diventato ormai una specie di paranoia in tutte le scuole pubbliche americane.

Sono una docente di italiano in una scuola media e di conseguenza devo seguire regole molto rigide. Posso anche affermare che nessun docente si sente pronto ad iniziare il nuovo anno scolastico il primo giorno di scuola. Sentirsi pronti non dipende solamente dall’essere preparati con la pianificazione delle lezioni da insegnare connesse al curriculum scritte e stampate, oppure sentirsi sicuri di sé nel saper fare il proprio lavoro. Invece dipende da fattori esterni controllati da chi amministra la scuola, come per esempio non avere la lista degli studenti fino al primo giorno di scuola per il semplice motivo che il preside non la consegna ai docenti prima. E se si pensa che in una scuola media di New York un docente deve insegnare e gestire un numero di studenti che va dai 100 ai 150 studenti al giorno, divisi in 5 classi/lezioni, si può capire la frustrazione che gli insegnanti provano all’inizio dell’anno. Insegnare classi di lingua straniera in una classe con un numero di studenti superiore a 25 non è affatto facile. Comunque, anche dopo che il preside consegna la lista degli studenti il loro numero sulla lista cambia durante tutto il mese di settembre: alcuni nomi scompaiono e altri appaiono creando confusione nelle classi sia per il docente e sia per gli studenti. Spesso un insegnante non riesce ad imparare i nomi dei propri studenti fino a metà ottobre, sebbene si devono tenere i loro dati di presenza e dei voti nei registri elettronici.
Tornando al primo giorno di scuola, è fondamentale che la prima lezione dell’anno accademico sia rilassante e concentrata su semplici conversazioni affinché gli studenti siano motivati a rimanere nella classe d’italiano. I docenti di italiano devono essere creativi e cercare di aumentare il numero dei loro alunni perché molti studenti preferiscono la lingua spagnola all’italiano essendo più diffusa nelle scuole americane. In ogni modo, iniziare un nuovo anno accademico ed essere preparati, soprattutto psicologicamente, alla totale routine tra i banchi non è affatto facile né per gli studenti e né per i docenti. Gli studenti sono molto emotivi, e sebbene arrivano in classe ben equipaggiati con del nuovo materiale didattico sono anche molto confusi. Perciò durante i primi giorni e le prime lezioni è importante evidenziare le cose che gli studenti amano, come: ritrovare i vecchi compagni e gli amici che non vedevano durante la pausa estiva, e dare loro l’opportunità di conoscere i nuovi compagni e fare amicizia. E se ci sono studenti che hanno cambiato scuola e sentono la mancanza dei loro compagni del passato può essere utile incoraggiarli a tenersi in contatto elettronicamente.
È necessario che in classe si mantenga vivo il dialogo con gli alunni e che siano incoraggiati a condividere le proprie esperienze e la propria cultura con i loro compagni. Collegare la lezione su specifiche potenzialità individuali aiuta gli studenti ad affrontare le giornate scolastiche con equilibrio, motivandoli ad essere cooperativi e collaborativi senza dipendere solamente dai libri. Superati i primi giorni, e spesso le prime settimane, un docente organizzato che entra in classe sereno e sicuro della sua abilità, può aiutare le dinamiche della classe e stimolare l’apprendimento dell’italiano in modo produttivo. Eppure, anche se il lavoro del docente diventa ogni anno sempre di più una sfida, gli studenti sono disposti ad imparare la nuova lingua se il docente è entusiasta, ama la sua professione, e porta valori in classe.
Dunque, il primo giorno di scuola non è solo il momento per presentarsi ai propri alunni, imparare i loro nomi, e spiegare la routine didattica giornaliera, ma soprattutto deve essere l’occasione per informarli sulle norme della scuola che tutti sono obbligati a seguire durante l’anno scolastico.
Concludo con una citazione del grande Nelson Mandela: “Una buona testa e un buon cuore sono sempre una combinazione formidabile. Ma quando ci aggiungi una lingua o una penna colta, allora hai davvero qualcosa di speciale”.
Discussion about this post