Quali nuove strade si possono percorrere per incentivare lo studio della lingua e cultura italiana?
Questa domanda è al centro di un dibattito molto vivo che riguarda docenti e studenti a tanti livelli, istituzioni universitarie e governative, così come i numerosi benefattori che sostengono questi progetti. È un dibattito che LA VOCE di New York segue da vicino per registrare interventi sul tema e progetti innovativi. Tra questi, un corso intensivo di italiano rivolto agli studenti delle scuole superiori che sarà lanciato quest’estate al campus della Montclair State University nel New Jersey. Il programma ha la durata di tre settimane (dal 10 al 27 di luglio) e comprende sette ore di attività al giorno, durante le quali i partecipanti si immergeranno appieno nella lingua e cultura italiana, persino durante la pausa pranzo. Dietro le quinte, varie professoresse italiane, americane e italo-americane si stanno dando da fare per rendere possibile questo ambizioso progetto.
La professoressa Patti Grunther della Watchung Hills Regional High School è stata la prima a proporne l’idea. “Consapevole del fatto che, se gli studenti non cominciano a studiare la lingua alle medie, difficilmente arrivano al livello richiesto dall’AP, e persino quando hanno completato l’intero percorso non si sentono sempre pronti ad affrontare l’esame, ho pensato a come fornirgli un’esperienza di studio intensivo che potesse valere per il corso di italiano 4, e in questo modo equipaggiarli per il corso AP”, ci dice la stessa Grunther. Se da un lato vi era l’esigenza di affiancare i giovani studenti nella preparazione del complesso esame AP che permette di ricevere crediti in un programma universitario a livello avanzato, dall’altra c’era anche la volontà di promuovere la lingua italiana attraverso modalità nuove.

La professoressa Grunther si è allora rivolta a Teresa Fiore, Inserra Chair in Italian and Italian American Studies, e alla professoressa Marisa Trubiano, entrambe docenti alla Montclaire State. Le tre hanno subito unito le forze e intrapreso questa avventura di pianificazione didattica, un’esperienza nuova per tutte, la cui realizzazione ha richiesto la partecipazione di molte figure ed enti. Innanzitutto, due scuole superiori del New Jersey (Clifton Public School e Palisades Park Jr. Sr. High School) che hanno aderito in quello che è diventato una sorta di consorzio, e poi varie realtà di MSU: il programma Early College che permette di dare 3 crediti universitari agli studenti che completano questo corso (spendibili in quegli atenei dove verranno accettati); il Programma di Italiano, alcuni dei cui docenti faranno degli interventi in classe su temi mirati; e l’Inserra Chair in Italian and Italian American Studies di Montclair, che offre varie forme di sostegno finanziario e amministrativo, oltreché input sui contenuti. Il progetto è inoltre sostenuto dallo IACE (Italian American Committee on Education) e da alcune borse di studio offerte dalla comunità di italiani negli USA – i fan club dell’Inter (Facchetti, NJ) e quello della Juve di New York – oltre a benefattori di Montclair e al Programma di Italiano stesso.
L’approccio didattico del corso intensivo d’italiano di Montclair è incentrato sullo studente, che è il vero protagonista della classe e partecipa attivamente al processo di apprendimento. All’opposto delle lezioni classiche, senza tuttavia tralasciare obiettivi ambiziosi: gli studenti vengono portati al livello di preparazione richiesto dall’università e lo fanno proprio in un campus universitario.

Come spiega Marisa Trubiano: “Questo corso rappresenta un’opportunità unica di ‘essere studenti universitari’ per 3 settimane, perfezionare le competenze linguistiche e culturali e anche capire i tanti percorsi professionali che si aprono con una specializzazione in italiano. In una comunità multiculturale, nel mercato globale, avere una conoscenza approfondita con competenze a livello avanzato in altre lingue e culture è ormai un requisito immancabile”.
Tra il materiale dinamico che verrà utilizzato nel corso d’italiano: audiovisivi, pubblicità, musica, disponibili in rete, sul Portale RAI sull’Istituto Luce Cinecittà. Si prevedono interventi di docenti universitari su tematiche che vanno dal made in Italy, all’immigrazione in Italia, alla traduzione audiovisiva. Vista la vicinanza di Montclair a Manhattan (solo 25 minuti con il bus diretto!), sono poi previste gite scolastiche nella Grande Mela, tutte interamente in italiano. Immancabili le visite ai principali musei quali il MET, ma anche destinazioni “culinarie”, come EATALY, dove gli studenti possono fare esperienza dei veri sapori italiani. Tour guidati sono previsti anche nello stato del New Jersey. Paterson, la “capitale della seta”, è una delle mete incluse nel corso per saperne di più degli immigrati italiani che un tempo lavoravano nelle sue fabbriche e il cui lavoro e attività politica sono oggi ricordati nel Museo Botto.

“L’idea è di dare agli studenti di italiano l’occasione di parlare dell’Italia di oggi e di ieri in una zona unica come la nostra, che è così profondamente italiana grazie all’importante sedimentazione delle migrazioni del passato e al dinamismo di quelle attuali” ci dice la professoressa Teresa Fiore che racconta a LA VOCE di New York questa articolata iniziativa tutta italiana nel cuore del New Jersey. I destinatari del corso estivo sono studenti dei licei del Tri-State (New York State, New Jersey, Connecticut). Nello specifico sono studenti rising senior, coloro che si stanno avviando al completamento delle scuole superiori, che nella maggior parte dei casi hanno intenzione di intraprendere uno studio universitario.
La professoressa Fiore afferma che vi è un ricco “materiale umano” nella nostra zona da un punto di vista didattico. Solo nel New Jersey ci sono oltre 150 programmi di italiano nelle scuole superiori. Poi, però, molti studenti non continuano lo studio della lingua, e se lo fanno, molto spesso non è per conseguire una laurea. Tra le ragioni più comuni ci sarebbe la scarsa consapevolezza degli sbocchi lavorativi creati dalla conoscenza della lingua e cultura italiana. Oggi la sfida per i docenti è quella di valorizzare questa passione per l’Italia e l’italiano – che Jhumpa Lahiri ha così incisivamente illustrato nel suo libro In altre parole – e di trasformarlo in studio continuativo e strutturato, individuando prospettive future di lavoro nel raccordo tra scienze umanistiche e percorsi tecnici applicati. Oltre all’interesse artistico e culturale, verso la cucina e le bellezze paesaggistiche dell’Italia, sta prendendo sempre più piede il made in Italy, un campo che può legare l’insegnamento dell’italiano a una professione.

Ma perché le forme di amore tradizionale per l’Italia e queste nuove tendenze si rafforzino bisogna raccordare i vari bacini di studenti e di operatori del campo. La professoressa Fiore, che da tempo propone di vedere l’italiano non solo come lingua “bella” ma anche come lingua “utile”, conclude: “Un progetto come quello che ci avviamo a lanciare con varie scuole superiori a MSU è una modalità operativa sempre più necessaria, oltreché estremamente stimolante, per sostenere lo studio dell’italiano. Parliamo sì della quarta lingua più studiata nel mondo nelle forme più diverse, ma è fondamentale creare occasioni di studio dell’italiano sul lungo termine e formare giovani laureati che entrino attivamente nel ricco tessuto dei rapporti tra l’Italia e il mondo, e in particolare gli USA, che restano un interlocutore primario per il nostro paese. Ma questo progetto richiede sinergie tra pubblico, privato e no-profit sul fronte dell’infrastruttura, e dialoghi sostenuti tra licei e università sui contenuti. Le premesse sono molto confortanti e aggregando le forze ci sono margini di crescita per tutto il campo dell’italianistica a prescindere da scuole o atenei singoli”.
Questo corso si propone di piantare un seme in questa direzione e LA VOCE di New York intende seguirne lo sviluppo nell’estate che viene, che per iscritti e docenti sarà intensamente italiana.
Per maggiori informazioni sul corso si consulti la pagina ufficiale.