Carlo Calenda è uno che va dritto al punto, senza girarci intorno e senza peli sulla lingua.
Cosa è successo negli ultimi 30 anni? Un tempo le democrazie liberali di mercato erano ciò che tutti volevano essere. I paesi extra europei anelavano a diventare ciò che era l’Unione Europea. Avevamo modellato il mondo, l’occidente era il non plus ultra e l’Europa un esempio da seguire. Adesso invece i paesi guida come gli Stati Uniti vedono l’Europa come un nemico da combattere, e il rifiuto della tecnologia e della modernità sembra essere diventato una moda.
Il problema è che l’occidente è diventato arrogante e ha semplificato dei fenomeni complessi. Questo è stato l’errore più grande e il motivo per cui adesso vincono i populismi.
La libertà di iniziativa economica e la globalizzazione han fatto sì che più di un miliardo di persone nel mondo siano uscite dalla povertà, soprattutto nei paesi asiatici, ma tutto questo è stato pagato a caro prezzo dalla classe media occidentale. Le aziende decidono di investire dove conviene e di certo non conviene investire in paesi dove c’è molto welfare e tasse alte. Purtroppo le società dove esistono più garanzie per i lavoratori sono proprio quelle dove c’è meno lavoro e meno opportunità.
Se aggiungiamo a questo che più del 36% di italiani non riesce a capire una pubblicità e che siamo il paese che ha il più alto tasso di analfabetismo funzionale (cioè persone che sanno leggere ma non capiscono ciò che leggono o lo interpretano in modo errato), abbiamo davanti un quadro davvero inquietante del nostro futuro. I prossimi 30 anni saranno durissimi, anche perché è in arrivo una forte ondata tecnologica, che non sappiamo come affrontare. Siamo un anello fragile di un occidente fragile. I progressisti hanno portato avanti la narrazione che la tecnologia è sempre buona, positiva. Ma ciò non è vero. Crea opportunità, ma anche problemi, cancella lavori, prima di crearne dei nuovi.
Come il multiculturalismo. Per avere multiculturalismo devi anche coltivare una società colta, capace di capirlo. Noi avremo bisogno di migranti, che abbiano un qualche livello di scolarizzazione e che siano capaci di integrarsi, come famiglie, bambini. Abbiamo bisogno di una informazione seria, che ci dica che gli extra comunitari sono l’8 % della popolazione e non il 30% come qualcuno vuole farci credere. Bisogna capire che i reati sono in continua diminuzione, bisogna fare un’operazione verità. Ma bisogna anche avere il coraggio di dire che non possiamo aprire i confini a tutti, la sinistra deve difendere l’operato di Minniti, non disconoscerlo. Ed è vero che Francia, Spagna e Germania sono ipocriti nel trattare l’argomento migranti e accoglienza. Però se non abbiamo un governo in grado di difendere gli interessi dell’Italia in Europa saremo sempre nella stessa situazione.
Ma quali sono le priorità per Calenda? Ciò di cui ha un immediato bisogno il paese?
La scuola, l’istruzione. Altrimenti i nostri figli finiranno per fare i camerieri ai cinesi. La scuola deve avere un ruolo fondamentale nella società, i ragazzi dovrebbero rimanere a scuola più ore, anche nel pomeriggio, visto che le famiglie moderne non hanno molto tempo per educare i ragazzi. Non ci dovrebbero essere delle vacanze così lunghe, da giugno a settembre, e bisognerebbe incoraggiare i più giovani a leggere libri e star meno sui social.
Un’altra priorità è la sanità. Abbiamo una sanità pubblica eccellente ma siamo abituati a sputare nel piatto dove mangiamo, è nel DNA italiano. Mia moglie, ad esempio, che si è ammalata di leucemia, avrebbe speso più di un milione di dollari per curarsi negli Stati Uniti, dice Calenda. E la gente non sa che le cure per la leucemia avanzata, che già ci sono negli USA, arriveranno in Italia solo fra due anni. Come mai? Semplice, perché non abbiamo i soldi per comprarle. E allora, dice Calenda, proporrei di comprare le cure ma allo stesso tempo chiederei alle aziende di venire ad investire in Italia e le tasse si dovrebbero tagliare solo a chi investe in macchinari e modernizzazione. Su 120 tavoli di crisi Di Maio si è presentato di persona solo a cinque, tutto questo è scandaloso. Ci sono due ragazzotti che stanno giocando con il futuro di un grande paese manifatturiero e che lo stanno isolando dal resto dell’Europa. C’è un enorme problema di sicurezza nazionale emerso riguardo ai rapporti Lega- Russia e le persone non se ne rendono neanche conto, mentre i due vicepremier fanno finta di litigare.
Come sono i rapporti di Calenda con il Partito Democratico del quale fa parte?
Mi sono iscritto al PD mentre mia moglie era a sciare, ho approfittato della sua assenza per farlo e ancora oggi me lo rinfaccia! Ma io credo fermamente che ci sia bisogno di fare muro contro i populisti ed è per questo che ho creato “Siamo Europei”, al quale hanno aderito subito tantissime persone. La sinistra non può essere solo Carola, la comandante della Sea Watch, la sinistra non può parlare solo di se stessa. Ad esempio Renzi e Gentiloni non si parlano più ormai da mesi, per motivi personali. Ho cercato di invitarli a cena per superare questi personalismi ma sapete tutti come è finita. Non c’è stata nessuna cena e il risultato è che purtroppo ancora oggi il primo problema del PD è il PD stesso. Mentre dovrebbe essere l’Italia.
Come sono i rapporti fra Calenda e Zingaretti?
Ottimi, ho lavorato bene con lui durante le elezioni europee, ma non dobbiamo assopirci! Zingaretti ha lanciato una nuova piattaforma per novembre, ma dobbiamo muoverci prima. Io già a settembre ho intenzione di sottoporre all’attenzione del PD i punti che mi stanno più a cuore, come istruzione e sanità, sperando che siano accolti e portati avanti, perché domani è già tardi.
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