Quel giorno che ho sognato di volare è il libro di esordio di Vincenzo D’Aloia, un racconto essenziale e sincero in cui l’autore mette su carta la storia della sua vita, a partire da una giovinezza spensierata, accompagnata dai grandi cambiamenti sociali che travolgeranno di qui a breve il Mezzogiorno d’Italia. Sono pagine scritte con toccante delicatezza, attraversate dalla nostalgia discreta, mai ostentata, di un passato importante e quanto mai vivido, fatto di grandi traguardi, cocenti delusioni e rinnovate speranze verso un futuro che ha continuato ad evolversi e a rinnovarsi nel tempo.
I piccoli racconti con i quali Vincenzo D’Aloia ripercorre i punti salienti del suo lungo cammino delineano, senza ombra di dubbio, il personale riconoscimento dell’Autore a ciò che la vita continua a riservargli. Le origini e il lungo lasso temporale entro cui si racchiude il racconto di una vita, sono il fulcro che accompagna l’intera costruzione di un vissuto che emerge non solo, banalmente, per l’effetto nostalgia che un’Italia di diversi decenni fa potrebbe suscitare. Ad affiorare, anzi, sono la sensibilità, la speranza, la caparbietà e la disillusione di un uomo che a partire da un nucleo familiare semplice e fiero, tesse le fila della sua esistenza con irresistibile curiosità verso le forme d’arte tra le più disparate.
Dagli anni Cinquanta, il racconto del giovane protagonista respira la grande energia che accese le speranze di un Sud povero e abbandonato, durante quel boom economico che promise lavoro e rinascita a piccoli borghi lucani fino ad allora dimenticati. È in questi anni di grande fermento economico che lo sfruttamento del metano entusiasma tutti: dai politici alla Chiesa Cattolica, fino ad arrivare a lavoratori stanchi di cercare lontano un benessere mai goduto nella propria terra, si comincia finalmente a toccare con mano la possibilità di un futuro diverso. Parallelamente alla crescita economica che investì il materano in quegli anni, il giovane Vincenzo diventa uomo, attorniato da una famiglia e da un vicinato che rappresentano un compatto focolare domestico, ricco di amore e solidale nell’affrontare gli alti e bassi della vita. Dagli studi portati avanti con incredibile tenacia, ai primi lavori in fabbrica ottenuti con orgoglio, l’autore scava a fondo nel suo passato, dal quale emergeranno passioni e sfide inaspettate, impreviste e continuamente rinnovate. Saranno il tempo e il “senno di poi” a rendere più nitida la visione di una storia personale in progressiva evoluzione e di un contesto sociale che, nel bene e nel male, ha scritto pagine importanti del nostro Paese e della vita dei tanti che attraversarono quegli anni di grande cambiamento.
Vincenzo D’Aloia nasce a Ferrandina (Matera) nel 1948. Tecnico e disegnatore progettista del gruppo ENI, nell’Industria in Valbasento, e dal 1982 grafico e serigrafo nell’attività di famiglia, per la creazione e produzione di elementi pubblicitari. Per circa un decennio, negli anni Ottanta, si occupa intensamente di satira politica. Dal 2017 è Presidente e Tutor dell’Associazione Calligrafica Kàllos che organizza laboratori di calligrafia italica-cancelleresca del ‘500, per gli amanti della scrittura a mano.