Dimenticate l’immagine stereotipa del libraio, isolato dal mondo e sepolto sotto pile di volumi. A New York è arrivata una nuova generazione di librai imprenditori che ha intenzione di portare da questa parte dell’Atlantico il meglio della cultura italiana e non solo.
La PRPH Book Gallery che ha di recente aperto le porte nell’Upper East Side, trasporta nella Grande Mela una storia lunga 101 anni. La storia è quella di una famiglia di librai torinesi che da tre generazioni lavora nel campo dei libri antichi. Sono i Pregliasco: Lorenzo, Arturo e Umberto che oggi dirige la storica libreria di via dell’Accademia Albertina a Torino.
A New York la famiglia arriva arricchita da un nuovo elemento, Filippo Rotundo, proprietario di tre librerie antiquaria a Roma, Milano e Londra, ma con una passione per il contemporaneo. Rotundo si è unito ai Pregliasco per questa avventura newyorchese che inizia con l’apertura di un bookstore su 64th street ma che promette di andare ben più lontano.
Spaziando attraverso i secoli e attraverso le forme espressive, la libreria-galleria raccoglie un gran numero di autentici tesori per gli appassionati bibliofili, e non si limita all’antico. Sulle pareti sono in mostra tavole di Mirò, dagli scaffali spuntano testi rari di letteratura italiana contemporanea e nella testa di Umberto Pregliasco e Filippo Rotundo ci sono tante idee per entrare nel mercato newyorchese con un culto del libro che va di pari passo con innovazione e spirito imprenditoriale.
Oltre a fare il lavoro che le è proprio, la libreria nasce con l’intento di inserirsi nel panorama americano come promotore di cultura e di culture. Nei piani dei proprietari, infatti, c’è di organizzare mostre ed eventi tematici, seguendo anche l’attualità, le tendenze culturali e sociali e la vita della città. Ne è un esempio No woman, No cry la mostra di libri sulle donne e di donne aperta al pubblico la settimana scorsa, per celebrare la Giornata Mondiale della Violenza contro le Donne e accompagnare la rappresentazione all’ONU dello spettacolo Ferite a morte di Serena Dandini che ha fatto da madrina alla presentazione dell’evento alla PRPH Book Gallery.
Molte le mostre in programma per i prossimi mesi e Filippo Rotundo promette di riservare una speciale attenzione all’arte italiana contemporanea con un occhio anche agli emergenti. Intanto tra le chicche arrivate nella libreria dell’Upper East c’è il manoscritto de L’originale di Laura, ultimo romanzo incompleto di Nabokov e unico manoscritto letterario del grande autore russo in mano privata. E poi un bellissimo testo di Petrus Apianus, in cui immagini dai colori sgargianti illustrano le conoscenze astronomiche del ‘500. Inoltre i proprietari ci rivelano di avere tra le mani una composizione inedita di Depero che hanno intenzione di incidere. Insomma, cose di un certo spessore.
“Cinquanta anni fa – ha detto Arturo Pregliasco, figlio del fondatore della libreria torinese, in occasione dell’inaugurazione, a fine ottobre, del bookstore su 64th street – mio padre mi mandò a New York with little money and a very little English. All’uscita della fiera cui ero arrivato per partecipare incontrai Hans Kraus (uno dei più grandi commercianti di libri antichi della seconda metà del ‘900, ndr) che dopo avermi chiesto se ero soddisfatto delle vendite mi disse che avrei dovuto aprire un’attività a New York dove avremmo, secondo lui, avuto molto successo. Quaranta anni dopo Umberto e Filippo hanno raccolto la sfida e io sono molto felice di poter prendere parte a questo momento”.
E se a inizio Novecento la libreria Pregliasco a Torino era luogo di ritrovo del meglio della classe intellettuale italiana dell’epoca, non possiamo che augurarci che a New York il nuovo booksotre riesca ad attrarre altrettanti intelletti.