A Siena si è realizzata una perfetta congiunzione tra antico e contemporaneo e d’ora in poi visitare la città non sarà più la stessa cosa. Incontri artistici insospettati sono nascosti dietro l’angolo. Vecchio e nuovo, classico e moderno si sono affiancati, e questo grazie anche ai numerosi artisti di calibro internazionale che hanno lasciato a Siena il proprio segno. Clet Abraham, Xu Hong Fei, Mikayel Ohanjanyan, David Glass, Alvin Curran, Cracking Art hanno proiettato Siena in una dimensione fortemente contemporanea capace di dare una nuova luce agli spazi urbani. L'eccessiva chiusura all’esterno e il ripiegamento sulle tradizioni forti e secolari che l’hanno resa famosa, la Siena dei senesi, per capirci, quella del Palio e poco più, sono stati smentiti da Siena Contemporanea, un'iniziativa promossa dal Comune per trasformare il gioiello toscano in un museo a cielo aperto. E Siena si è dimostrata una città in grado – almeno per il momento – di accogliere il nuovo nello scrigno della tradizione. Un compito non facile.

Le scultura dell’artista cinese Xu Hong Fei
Per vivere in prima persona questo costante scambio fra medievale, gotico e contemporaneo basta incamminarsi all’interno della città. Un buon punto di partenza può avere origine nella Fortezza Medicea, con i suoi alberi e le mura antiche. Qui è possibile incontrare figure fuori dal coro che si impongono prepotentemente. Il gruppo Cracking Art ha disseminato per le vie cittadine una moltitudine di rondini – e anche qualche rana – colorate. Realizzate con materiali plastici, le rondini sono simbolo di libertà e vanno a costituire una fauna urbana inaspettata. Le si incontrano intorno alla Fortezza, ma non solo: incamminandosi verso il centro della città ce ne sono alcune anche ai piedi del Garibaldi a cavallo alla Lizza.
A pochi metri di distanza, catturano l’attenzione alcune opere realizzate da Xu Hong Fei, artista cinese tra i più apprezzati, che ha portato una nota di colore e spensieratezza nella città. Osservando le sue sculture ci si ritrova inevitabilmente a sorridere. Le grasse e grosse figure rappresentate dall’artista orientale emanano un senso di leggerezza assoluto, perfettamente in linea con la leggerezza e il sorriso, la spensieratezza e l’abbandono sognante delle varie performance artistiche ospitate dalla città.

La croce nera di Santa Caterina da Siena
Un esempio su tutti lo si ritrova proprio al cuore pulsante di Siena, a Piazza del Campo. Arrivare alla piazza attraverso le piccole strade che si diramano dalla Via Banchi di Sotto, dalla Croce del Travaglio o da Via di Città, con lo splendido scorcio della Costarella, è di per sé un’esperienza suggestiva. Clet Abraham ha reso tutto questo ancora più sorprendente: ha fatto ridere il Palazzo Pubblico, l'edificio che conserva uno straordinario patrimonio artistico e da cui escono i fantini che si preparano alle due Carriere del Palio, il 2 luglio e il 16 agosto. Con la sua installazione Sorride Siena ha infatti messo una bocca sorridente, discreta e ben integrata nel complesso del palazzo, ad uno dei luoghi più importanti della città.
Percorrere le strade cittadine in questi giorni ha quindi un sapore ancora nuovo. Al nuovo, comunque, si affianca il classico. Gli scorci affascinanti e i palazzi storici, i pavimenti e il cielo stellato del Duomo, e le bellissime fonti cittadine tra cui, forse su tutte, Fonte Branda.

Il “quadrato magico” sulla facciata del Duomo di Siena
Alcuni piccoli segreti della città, comunque, spesso sfuggono anche ai percorsi più particolari. Tra questi c’è di sicuro la finestra di Piazza di Postierla, nota anche come Piazza dei Quattro Cantoni. Alla piazza si arriva facilmente salendo da Piazza del Campo lungo Via di Città, fino alla fine della salita. È qui che si trova la finestra, ancora utilizzata, più piccola del mondo: una minuscola persiana che spesso sfugge ad uno sguardo distratto. Si trova sulla parete del palazzo situato alle spalle della fontana con l’Aquila, simbolo della contrada del quartiere.
Spostandosi verso l’adiacente Piazza del Duomo, ci si avvicina ad altre due particolarità della città che non tutti conoscono. La prima si trova sulla scalinata del Battistero: su uno dei gradini c'è una piccola croce nera, un simbolo dal valore straordinario che rappresenta, si dice, il punto in cui Santa Caterina da Siena batté la bocca scivolando sugli scalini.

L’installazione “Sorride Siena” dell’artista Clet Abraham
La seconda, invece, è un altro segreto senese direttamente scolpito su una delle pareti del Duomo. La splendida cattedrale, uno dei massimi esempi di gotico italiano, nasconde infatti un piccolo quadrato magico. Trovarlo non è semplice: guardando la facciata del Duomo bisogna spostarsi sulla sinistra, nel punto in cui la chiesa forma, col palazzo di fronte, una piccola piazzetta quadrata; andando in fondo alla piazzetta e cercando con attenzione sulla parete della cattedrale, si potrà scoprire inciso un quadrato magico il cui significato non è stato ancora chiarito. Si tratta di un palindromo, una frase che se letta al contrario rimane identica: Sator Arepo Tenet Opera Rotas. È un’iscrizione, il cui valore rimane in sospeso, presente in moltissimi reperti antichi e in molte chiese medievali. La sua presenza sul Duomo di Siena, ignota a molti, è interessante e misteriosa.
Il 17 novembre la Casa Italiana Zerilli – Marimò della NYU dedica un evento proprio al capoluogo toscano. La scrittrice Jane Tylus presenterà il suo libro Siena: City of Secrets, un ritratto avvincente ed intimo della città di Siena, una guida e un diario di viaggio a cavallo tra storia culturale e memoria intellettuale.