La vita del diciottenne Giovanni (Neri Marcorè) va in stand-by nell’estate del 1984 quando in piazza San Giovanni a Roma, durante i funerali per la morte di Enrico Berlinguer, viene tragicamente colpito in testa dall’asta di una bandiera. Il risveglio è per lui come una nuova nascita, ma da adulto. Tutto è pero cambiato, il mondo che aveva lasciato non c’è più: la sua famiglia, la ragazza, il partito tanto amato che ha cambiato nome e collocazione elettorale, i comunisti. Tutto in questa nuova epoca è stravolto. Il cinquantenne Giovanni è insomma come un bambino, deve imparare a muoversi in questa nuova dimensione, accettando anche la perdita dei vecchi legami e la scoperta di nuovi. Ad aiutarlo in questa riscoperta del mondo ci sono Giulia (Valeria Solarino), una giovane e tormentata suora che si è presa cura di lui negli ultimi tempi della degenza ospedaliera, e Leo, un ragazzo problematico (Fabrizio Ciavoni) affetto da mutismo selettivo. In questa seconda vita Giovanni impara passo dopo passo ad avere bisogno del sostegno degli altri ma anche del confronto con loro, la perdita dei vecchi legami e la scoperta di nuovi rapporti, come quello con la figlia Francesca (Dharma Mangia Woods), avuta nella sua precedente vita.
Eccovi Quando, nuovo film di Walter Veltroni presentato in anteprima mondiale alla 14.ma edizione del Bif&st di Bari: una specie di Good Bye Lenin (Wolfgang Becker, 2019) all’italiana!
Walter Veltroni porta sullo schermo il suo omonimo romanzo del 2017 togliendo alcuni personaggi, ma aggiungendone altri, più “contemporanei” rispetto al tempo del libro (come Leo, il giovane problematico).
E’ un film che suggerisce diverse riflessioni, tutte importanti, in modo serio e comico allo stesso tempo e con un tocco “didascalico” solo nel finale da cui emergono, congiuntamente, il Veltroni politico e quello umano, del cittadino attento all’importanza dei cambiamenti nelle relazioni umane e che invita a ragionare sulle sempre maggiori difficoltà di comunicazione, in un mondo che ha bisogno di tornare a guardarsi negli occhi e non “solo” attraverso internet, i social media (significativa la scena in cui la Solarino racconta a Giovanni, ancora in coma, cosa l’ha spinta a farsi suora).

Quando è anche un film sull’importanza della memoria – che però non deve mai trasformarsi in nostalgia, perché questa impedisce di guardare ed affrontare presente e futuro – e sulla ricerca di una felicità possibile anche quando molti elementi sembrano impedirle di trovare spazio, che non è vero che “tanto niente cambierà”. Giovanni impara passo dopo passo ad avere bisogno del sostegno, ma anche del confronto non rinunciando poi (e non poteva mancare nel ‘politico’ Veltroni) a riflettere sugli ideali e le ideologie. Non dimenticando il passato, ma guardando al futuro.
Indimenticabile (vale da sola il film!) la scena in cui il cameriere (Stefano Fresi) elenca a Giovanni e Giulia le possibili scelte culinarie: il Teatro Petruzzelli è esploso – cosa da me mai vista prima – in un caloroso applauso durante la proiezione).
Il film dell’ex segretario del Pds, e poi Pd, da lui scritto con Doriana Leondeff e Simone Lenzi, si avvale di un ricco cast di attori, oltre a quelli sopra citati: Olivia Corsini, Gianmarco Tognazzi, Ninni Bruschetta e Carlotta Gamba, oltre ai divertenti cameo di personaggi Massimiliano Bruno, il Mago Forest-Miche Foresta, Pierluigi Battista, Andrea Salerno, Luca Vendruscolo e Renato De Angelis.
Quando uscirà al cinema il 30 marzo, distribuito dalla Vision.
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