Evviva, tutti vogliono essere sostenibili. Ma la sostenibilità è sostenibile? Questo è il dibattito che accende gli animi. Negli anni scorsi a coloro che mangiavano biologico, vestivano riciclato, viaggiavano in bicicletta (non elettrica!), veniva detto con dileggio: ma voi siete ricchi, per questo potete permettervi di essere sostenibili! Se il mondo intero dovesse mangiare come voi, moriremmo tutti di fame, e se volessimo seguire le vostre indicazioni sulla qualità dell’aria forse dovremmo smettere di respirare.
Ebbene, oggi scopriamo che questo approccio al tema non è l’unico possibile. La sostenibilità si avvia probabilmente ad essere il più grande business dei prossimi anni.
A questa trasformazione è dedicato il Forum Sustainability: from Cost to Profit che si terrà a New York il 20 e il 21 Ottobre sotto l’egida dell’Ambasciata Italiana a Washington.
Organizzato dall’Istituto Italiano di Cultura di New York con La Voce di New York e col forte supporto del Console Generale Fabrizio Di Michele, il Forum si terrà presso le sedi prestigiose (e vicinissime) del Council on Foreign Relations (58 E 68th St.) e dell’Istituto di Cultura (686 Park Avenue), e sarà trasmesso live sui canali
https://youtu.be/tKxEkDX_dJw (20 Ottobre)
https://youtu.be/9TovyyolyjQ (21 Ottobre)
Sarà poi rilanciato sul nuovo website dell’Istituto Italiano di Cultura (con i sottotitoli per gli interventi in italiano): https://www.stanzeitaliane.it/
I partecipanti sono nomi d’eccezione. Consacrato dai saluti dell’Ambasciatrice italiana negli USA Mariangela Zappia (prima donna a ricoprire questo ruolo), il Forum annovera tra i suoi speakers Richard Haas e Tensie Whelan, Alessandro Benetton e Federico Rampini, Davide Bollati e Marco Alverà, Simone Cipriani e Carlo Capasa, Renzo Rosso e Georgios Papadimitriou.
Al Direttore dell’Istituto di Cultura, Fabio Finotti, abbiamo chiesto: come mai figure provenienti da ambiti così diversi, e come mai un coinvolgimento così impegnativo dell’Istituto in un ambito che sembra economico-finanziario oltre che culturale?
La sua risposta è stata chiara: “Quella della sostenibilità è una cultura trasversale, che interseca linguaggi diversi. Non solo quello dell’economia e della finanza, ma della società, dell’arte, della moda, della cucina. Sostenibilità significa un certo modo di produrre i tessuti, di costruire i rapporti nel luogo di lavoro (nella relazione per esempio tra i generi), o di far da mangiare. L’Istituto di Cultura è il crocevia di questi linguaggi diversi che hanno però un unico obiettivo. E’ fondamentale inoltre capire che la cultura e la ricerca sono prodotte e promosse dalle Università, dalle Accademie, dai Musei, dai centri di ricerca grandi e piccole, ma anche dalle aziende che sono un motore fondamentale non solo per l’economia ma per la cultura italiana. Alcuni dei nostri maggiori imprenditori sono anche dei poeti, così come alcuni dei nostri grandi poeti sono anche degli imprenditori”.
A chi si riferisce?
“Per esempio a Renzo Rosso per gli imprenditori. O per l’ambito umanistico a Emanuele Montibeller e a Carlo Paolini, sempre attenti al rapporto tra economia e comunità”.
Il Forum ospiterà anche una sessione dedicata alla scienza – coordinata dall’ISSNAF – che promette di essere particolarmente interessante. Fino a che punto e in che modi l’assistenza sanitaria è sostenibile, quando è estesa a tutti? Particolarmente coinvolgente poi l’ultima sessione dedicata ai giovani: cosa ci si deve aspettare dalle nuove generazioni?
Abbiamo chiesto a Fabio Finotti chi abbia contribuito di più all’organizzazione di questo Forum. Ci ha risposto: “Oltre all’Ambasciata – che ha suggerito con forza il tema della sostenibilità – e al Consolato, fondamentale è stato il lavoro della Voce di New York che si è coordinata in modo costante con l’Istituto. Dobbiamo ringraziare anche Mario Platero e il Gei che hanno svolto un ruolo fondamentale nel rapporto con i relatori. Ma tanti sono i nomi che hanno costruito questo bellissimo mosaico di interventi: da Alessandro Melis, ultimo curatore del padiglione italiano alla Biennale d’Architettura, a Laura La Posta del Sole 24 Ore, a Cinzia Zuffada dell’ISSNAF. Davvero questo Forum mira ad inserirsi in un modello di “promozione integrata”, come oggi si dice, che rende visibile la circolarità, la solidità, la ricchezza di prospettive del “sistema Italia”.
Qui il programma del forum SUSTAINABILITY: FROM COST TO PROFIT