Il GEI (Gruppo Esponenti Italiani) l’Associazione newyorkese non profit che raccoglie grandi aziende ed esponenti italiani con attività negli Stati Uniti ha scritto una lettera al Presidente Biden e al Dipartimento di Stato chiedendo di reciprocare la decisione dell’Italia (16 maggio scorso) di aprire le frontiere ai cittadini degli Stati Uniti e di riaprire al più presto le frontiere degli Stati Uniti ai cittadini italiani.
GEI, per il tramite del suo Presidente, Mario Calvo-Platero, chiede a Biden di applicare alle frontiere semplici controlli di sicurezza anti Covid simili a quelli che applica l’Italia. L’appello è per rispondere all’emergenza in cui si trovano centinaia di aziende italiane e americane negli Stati Uniti: dirigenti, uomini e donne d’affari, scienziati italiani non possono rientrare per svolgere le loro normali mansioni di lavoro. “L’America già ha fatto progressi in termini di ripresa economica, ma non quanto ci si attendeva – scrive Platero – riaprire le frontiere con margini di sicurezza adeguati aiuterebbe a raggiungere il pieno potenziale di crescita e riunirebbe allo stesso tempo famiglie divise da troppo tempo”
Nella sua attività di “moral suasion” il GEI chiede alla Casa Bianca di concludere un accordo bilaterale con l’Italia – ma anche con altri paesi – in attesa di raggiungere un accordo complessivo che potrebbe richiedere tempi molto lunghi. Visto che l’Italia – si scrive nella lettera del GEI – ha aperto in modo bilaterale e al di fuori di accordi Shengen le proprie frontiere ai cittadini USA, la Casa Bianca potrebbe fare altrettanto. Soprattutto perché l’Italia, grazie all’incisiva azione del Governo Draghi e al successo del piano vaccinale presenta ormai importanti margini di sicurezza: 34 milioni di italiani hanno ricevuto almeno una dose del vaccino e 12 milioni di connazionali hanno già completato l’iter.
Il GEI, il cui Presidente onorario è ex officio, l’Ambasciatore italiano a Washington – ancora oggi Armando Varricchio, in procinto di iniziare un suo nuovo mandato a Berlino – promuove il dialogo transatlantico politico, economico, finanziario e culturale, in particolare quello fra l’Italia e gli Stati Uniti.