Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
People
May 27, 2015
in
People
May 27, 2015
0

Gli italiani nel flusso di Londra, nel nuovo documentario di Luca Vullo

Liliana RosanobyLiliana Rosano
Time: 5 mins read

L’italiano che è riuscito a far ridere a crepapelle persino gli inglesi e i norvegesi, ha la faccia simpatica di un siciliano creativo, geniale, e la cocciutaggine di chi ha in mente un obiettivo e vuole raggiungerlo.

Dalla Sicilia delle miniere di zolfo, quella Caltanissetta cuore dell’Isola, è arrivato al Festival di Cannes. Passando per Londra, ora residenza e città adottiva di questo filmmaker e produttore che è diventato l’ambasciatore dell’italianità nel mondo. Luca Vullo, partito dalla Sicilia per studiare al Dams di Bologna ha poi scoperto una vocazione per la ricerca antropologica, ha messo sul tavolo le sue carte vincenti, i suoi punti di forza e ha rischiato tutto. Non senza reinventarsi. Ricreandosi un profilo e un talento, che all’estero  si é trasformato in successo e popolarità.

Già conosciuto per due tra i tanti suoi documentari importanti, Dallo zolfo al Carbone (ricerca socio-antropologica sugli italiani che lavorarono nelle miniere del Belgio) e La voce del corpo, un docu-dramma sulla gestualità dei siciliani come patrimonio culturale, di cui La VOCE ha già parlato, Luca Vullo è reduce dal Festival di Cannes, dove il suo prossimo documentario Influx é stato presentato nella sezione  Short Film Corner. 

Influx, altro esempio di crodwfunding  portato a termine con successo (raggiunto l’obiettivo di 23.000 sterline), è un documentario sugli italiani che vivono a Londra, quelli di ieri e quelli di oggi. Anche qui, la passione per l’antropologia, guida Luca nel tentativo di spiegare un fenomeno attraverso le storie degli altri.

Nel frattempo, lui gira il mondo,  università e istituti di cultura, con La voce del corpo, proponendo anche workshop interattivi di gestualità italiana. Di recente, anche il teatro inglese ha chiamato Luca come esperto di body language per una produzione di Pirandello. Tra giugno e agosto sarà ospite al Mills College di Oakland (California) e l'11 agosto ha in programma un evento all'Istituto Itlaiano di Cultura di Los Angeles.

A La VOCE di New York,  ha raccontato la sua Sicilia e l’English Dream che sta portando migliaia di italiani in fuga verso la capitale del Regno Unito.

Luca, Influx non è semplicemente un documentario. Tu lo hai definito una ricerca. Ci spieghi?

poster

La locandina di Influx

Esatto. Il lungometraggio che ho realizzato non ha la visione statica e compiuta tipica di questo format. Parte da una considerazione: l’emigrazione di massa degli italiani. Sia quella del dopoguerra che quella di oggi. Ho seguito un flusso di storie (da qui il nome) che ho cercato di raccontare. Soprattutto, questo documentario è diventato un modo per capire me stesso e la mia esperienza.

Chi  sono gli italiani di Londra?

Difficile tracciarne un profilo omogeneo. Nel mio documentario ci sono volti noti come Simonetta Agnello Hornby, Gianluca Vialli ma anche ragazzi che si sono reinventati e oggi occupano posizioni importanti.

Cosa rappresenta Londra per gli italiani?

Una sorta di American dream. La speranza, il cambiamento, la destinazione dopo la fuga ma spesso anche l’illusione. Non tutti trovano quello che cercano.

Quali sono le spiacevoli sorprese che questa città può riservare?

Se non vieni con un obiettivo preciso, rischi di perderti. L’ostacolo principale è la lingua, che molti sottovalutano. Londra è una città veloce che ti chiede di andare alla stessa velocità. Ti offre molte opportunità ma tu devi essere pronto, competitivo.

Il team di Luca Vullo al lavoro a Londra

Il team di Luca Vullo a lavoro a Londra

Cosa, invece, accade a Londra che non accade in Italia?

La fluidità nel concludere gli accordi, la velocità, la mancanza di una burocrazia farraginosa. Possibilità concrete che la tua vita possa cambiare e in meglio. Per me è stato quasi uno choc quando mi hanno telefonato per chiedermi se volevo essere il consulente body language per la produzione teatrale di Liolà a Londra. Non credevo che potessero contattarmi, farmi un contratto, pagarmi subito e bene.

Parliamo della tua emigrazione. Da Caltanissetta a Bologna, dove hai studiato. Infine Londra. Anche tu alla ricerca del London dream?

Dopo aver lasciato Bologna, ho lavorato anche in Sicilia e per la mia Sicilia. A un certo punto mi sono reso conto che non era facile. A Londra sono partito da zero. Ho messo nero su bianco le mie debolezze e le mie capacità. Non parlavo bene l’inglese ma avevo diverse esperienze come filmmaker, produttore e nel campo di media education all’interno di scuole ed istituti penali. Oggi a Londra vivo benissimo, ho tantissime proposte di lavoro che mi portano in giro per il mondo.

In che cosa ti assomiglia Londra?

Ha il mio stesso ritmo, è veloce, aperta a nuove esperienze. Non ha pregiudizi e ama rischiare.

Gli italiani di Londra come si vedono e si comportano tra loro?

Ci sono due atteggiamenti: gli snob che si girano dall’altra parte quando sentono parlare italiano e quelli che stanno solo con italiani. Alcuni sono parte integrante del sistema inglese, altri no.

Gli inglesi, invece, come ci vedono?

C’è un detto che vale anche per i tedeschi: ci amano ma non ci stimano. Amano il cibo, il buon gusto, la moda ma non sopportano la nostra disorganizzazione.

londragestiLa tua sicilianità, quella da cui a volte scappiamo, ti ha portato al successo, se pensiamo al tuo lavoro di ambasciatore della gestualità  come patrimonio culturale.

Non sarei quello che sono oggi senza il mio essere siciliano. La  Sicilia mi ha dato tanto, nel bene e nel male. Mi fa soffrire e non mi da pace il fatto di non riuscire a  viverci. Sembra che noi siciliani siamo condannati a questa eterna conflittualità e insofferenza. All’estero, però, stiamo per entrare nella categoria “mito”.

Anche il tuo documentario Influx é, alla fine, pieno di siciliani.

In questo viaggio, ho incontrato e continuo ad incontrare sempre grandi talenti siciliani. Una specie di attrazione che ci portiamo dentro.

La storia più interessante che hai raccontato in Influx?

Joe Ricotta, siciliano da anni a Londra. Ha costruito un impero con l’import di prodotti siciliani nel Regno Unito. È partito da zero. Quando l’ho incontrato, sapendo che ero siciliano, ha iniziato a parlare in dialetto stretto. Grazie a lui, mio principale sponsor, il progetto in crowdfunding di Influx ha raggiunto l’obiettivo dei fondi.

Dietro Luca Vullo c’è anche una bella squadra di giovani ma anche due donne importanti.

Mia sorella, braccio destro della quale mi fido ciecamente e mia madre. Senza mia madre, di origine calabrese, che, tra le altre cose, ha sempre curato i mie catering, non sarei arrivato  a raggiungere certi obiettivi.

 

Share on FacebookShare on Twitter
Liliana Rosano

Liliana Rosano

Sono nata a Catania, dove sono sempre tornata dalle mie peregrinazioni che mi hanno portato prima in Grecia, poi a Parigi. Con la mia laurea in Scienze Politiche, sognavo di lavorare nella cooperazione internazionale, ma sono finita a fare la giornalista, prima nella redazione di Telecolor poi del Quotidiano di Sicilia. ll mio ponte con l’America è iniziato grazie a un tirocinio per le Nazioni Unite a New York. Sono una freelance e collaboro con diverse testate e magazine nazionali. Vivo a Fairfield, nelle praterie sperdute dell’Iowa, in una comunità alternativa ed eco friendly e sono sempre alla ricerca di storie di italiani all’estero da raccontare.

DELLO STESSO AUTORE

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

Valentina Marino: “La musica è la massima forma di liberazione”

byLiliana Rosano
Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

Noto, la città barocca nell’Olimpo delle mete da non perdere

byLiliana Rosano

A PROPOSITO DI...

Tags: body languagedocumentariodocumentaristaexpatgestualitàitaliani a LondraLondraLuca Vullo
Previous Post

Dopo New York, Leonardo torna a Milano

Next Post

La rivelazione di Wikileaks: l’Unione europea prepara l’attacco alla Libia. La Sicilia sarà in prima fila?

DELLO STESSO AUTORE

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

Mario Platero, storia di un giornalista dinamico come la sua città, New York

byLiliana Rosano
Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

Biblioterapia on the road: la medicina dei libri per guarire l’anima degli italiani

byLiliana Rosano

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Elezioni ad Agrigento: alla ricerca del nuovo sindaco nella città dell’inciucio tra Pd e Forza Italia

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?