L’Unione Europea si è mossa e ha accettato di riaprire i suoi confini. Le condizioni per l’ingresso di cittadini extraeuropei sono due: la vaccinazione o l’arrivo da Paesi considerati sicuri.
I 27 Stati membri hanno raggiunto l’accordo approvando una proposta avanzata dalla Commissione Europea, scritta con l’obiettivo di riattivare il flusso turistico proveniente dal resto del mondo. Del resto, il periodo è quello giusto per attirare i turisti desiderosi di passare qualche giorno nel vecchio continente, perché è proprio a maggio che, normalmente, si iniziano a pianificare le vacanze estive.
L’elenco dei “Paesi sicuri”, ovviamente basato su criteri scientifici, sarà finalizzato venerdì e il lasciapassare potrebbe dunque diventare operativo già dalla prossima settimana.

In Italia, è stato anche abolito l’obbligo di quarantena per chi proviene dall’Unione, dal Regno Unito e da Israele. Per Stati Uniti, Canada e Giappone, l’ordinanza del 14 maggio prevede invece l’obbligo del tampone all’ingresso e l’osservanza di 10 giorni di quarantena, pur consentendo lo spostamento verso la penisola anche in assenza di motivazioni urgenti.
Per evitare la quarantena, arrivando dagli Stati Uniti sarà possibile imbarcarsi su voli Covid tested, sottoponendosi a uno screening completo (doppio tampone anti Covid) prima e dopo il viaggio, indipendentemente dal fatto di essere già stati vaccinati oppure no. Questa ipotesi è possibile per gli aeroporti di Roma Fiumicino, Milano Linate, Napoli e Venezia.
“L’Italia riapre – ha scritto in una nota la deputata del Partito Democratico Francesca La Marca – e con l’aiuto dei nostri connazionali nel mondo, può anche rinascere”.
A questo punto, però, una domanda sorge spontanea. Quand’è che gli Stati Uniti consentiranno ai cittadini europei di entrare per motivi semplicemente turistici? Al momento, le frontiere americane rimangono sostanzialmente chiuse, fatta eccezione per i cittadini statunitensi e residenti permanenti o loro familiari, titolari di visto diplomatico e richiedenti di determinate tipologie di visto che rientrano nella categoria di ingressi definita dalle autorità locali di “interesse nazionale”.
Attualmente, la data fissata dagli Stati Uniti per la riapertura delle frontiere sembra essere a inizio luglio, ma le compagnie aeree e i professionisti legati al mondo del turismo fremono perchè la data venga anticipata. La scelta dell’Unione Europa pare inserirsi proprio in un contesto di “reciproco favore”. Io apro a te e tu apri a me, così da permettere l’attivazione di un traffico indispensabile per la ripartenza dell’economia.
Joe Biden, in marzo, sembrava intenzionato a dare il via ai viaggi con l’Europa a partire dalla metà di maggio, come anticipato da alti esponenti dell’amministrazione alla rete televisiva Cnbc. Era infatti stato previsto che, entro quella data, la maggior parte degli abitanti sarebbe stata vaccinata (almeno parzialmente) e dunque la riapertura si sarebbe messa in atto senza particolari rischi per la salute. I fatti, però, sono andati diversamente e ora lo scenario più ottimista vede la riapertura al turismo europeo entro la metà di giugno. Una data comunque non lontana da quel 1° luglio stabilito dalle autorità.