Pronti via. Anche quest’anno la grande giostra del Carnevale è pronta a ricominciare in un tripudio di maschere, stelle filanti, opulenti costumi e, perché no, lanci di arance, Vere icone al mondo, il Carnevale di Venezia e quello di Viareggio si contendono ogni anno la palma della celebrità. E se Venezia è il trionfo del glamour, delle maschere ricercate e delle feste più cool, Viareggio è il Carnevale dei pupazzi di cartapesta e dello sberleffo, dove primeggiano la satira politica e di costume.
C’era una volta un Podestà e una bella Mugnaia. Ecco in breve il tema del carnevale di Ivrea, che culmina, ogni anno, con la battaglia delle arance, disputata fino all'ultimo bernoccolo tra gli Arancieri a piedi e quelli sui carri. Menzione d’obbligo al Carnevale di Cento, che purtroppo quest’anno non avrà luogo, uno dei più antichi d'Italia. Fino allo scorso anno, anche in seguito al gemellaggio con quello di Rio de Janeiro, avvenuto nel 1993, in pole position tra i più divertenti, spettacolari e trasgressivi in Europa. Imperdibile poi, sullo sfondo delle suggestive Dolomiti, sulle note di un valzer, lo splendido carnevale asburgico della Principessa Sissi.
Ecco a voi la sfavillante Serenissima
Ha ben 900 anni la festa più popolare di Venezia, che nasce come il momento in cui i Veneziani potevano dedicarsi appieno al divertimento tra trombe, pifferi e tamburi. Tra Piazza San Marco, Riva degli Schiavoni e i campi principali, era tutto uno spettacolo di saltimbanchi, animali danzanti ed acrobati, con un occhio sempre rivolto all’Oriente, il fil rouge mai interrotto dal celebre viaggio di Marco Polo. L'edizione 2014, sotto la direzione artistica di Davide Rampelli, vede protagonista il mondo fantastico. Oriente e Occidente, Asia e Oceania, Americhe ed Europa, Africa: nel Carnevale del fiabesco è d’obbligo mascherarsi ispirandosi alle fiabe scegliendo tra la tradizione europea, le novelle arabe e mediorientali, i simboli votivi delle culture africane e mesoamericane, e, perché no, anche tra le allegorie indiane e mongole. Le luci della ribalta si sono accese sulla laguna più celebre al mondo il 15 febbraio, giorno della festa veneziana sull’acqua, con musica, colori e fantastiche creature lungo Rio di Canareggio e culminata il giorno successivo con la grande sfilata del Canal Grande. Ogni giorno la grande sfida della maschera più bella si anima in 2 sfilate, con accompagnamento di spettacoli di strada, clownerie e danze che raggiunge l’apice domenica 2 marzo con la Gran Finale della Maschera più bella.
Appuntamento irrinunciabile per la suggestione dell’atmosfera fiabesca la Festa delle Marie, un momento unico per ammirare i costumi della tradizione veneziana, antico omaggio del Doge a dodici bellissime fanciulle veneziane, dotandole munificamente per il matrimonio con i gioielli dogali. La Festa apre il 22 febbraio con la storica sfilata che raggiunge Piazza San Marco e chiude il mardi gras con l'incoronazione da parte del Doge della damigella più dolce e aggraziata.
Di grande suggestione rimane come sempre il Volo dell’Angelo, trasmesso in diretta mondiale, l'emozionante tributo al Doge di una splendida fanciulla che dalla cima del Campanile di San Marco vola sino al centro della Piazza. Succoso e goloso programma per le piccole mascherine che quest’anno trovano un tema così vicino a loro. La scelta è veramente ardua tra i volteggi sulla pista di pattinaggio di campo San Polo, i laboratori artistici della Biennale, oppure un pomeriggio da Perdifiaba, letture con musica e attori dalle Fiabe del Mondo a palazzo Grimani, gioiello rinascimentale di indubbio fascino. E poi ancora sabato 1 e domenica 2 marzo, presso il Teatro Fondamenta Nuove, i due spettacoli la Bella e La Bestia e Big Five, che vede, come protagonisti, le sculture di animali in legno. Da segnare in calendario infine le feste più glamour, dal Ballo Tiepolo (€ 550), il 27 febbraio, nella suggestiva cornice di Palazzo Pisani Moretta, al mondo incantato di Aladino e Sherazade nella Mille e una notte (€ 300), a Palazzina G, design hotel che porta la firma di Philip Starck.
Viareggio è tutta cartapesta
Scenari di tutto rispetto anche al Carnevale di Viareggio, il cui simbolo, i carri allegorici, vantano una tradizione che risale all’800. Oggi quelli che sfilano sul celebre lungomare sono considerati delle vere e proprie opere d’arte in movimento ed accolgono una chiassosa folla festante nella festa più dissacrante d’Italia, che quest’anno è iniziata il 16 febbraio.
Il leit motiv, mai così azzeccato, vede protagonista assoluto la crisi economica e la voglia di dimenticarla, ma anche i sogni, i desideri della gente e la paura di vederli volar via. Grande spazio, da un lato, alla magia, ai riti voodoo e al mito di Atlantide e dall’altro alla satira politica, con i leader dei partiti, raffigurati in giganti opere in cartapesta, messi alla berlina. Inventata da Antonio D’Arliano nel 1925, la cartapesta, o meglio la carta a calco, con la quale nel tempo si sono realizzate opere sempre più grandi, ma anche sempre più leggere, è uno dei simboli del carnevale di Viareggio insieme al Burlamacco, la maschera ufficiale nata nel 1930, il cui nome si rifà a Buffalmacco di boccaccesca memoria, pittore fiorentino e personaggio del Decamerone. La vigilia della prima sfilata, da tradizione, è la giornata di “insediamento” di Burlamacco che prende idealmente possesso della città e apre i festeggiamenti. In piazza Mazzini, teatro da sempre dei rituali carnevaleschi, tra balli, coreografie, emozioni e show, si attende il momento fatidico dell’alzabandiera, quando, accompagnata dagli squilli di tromba, la Burlamacca, simbolo del buonumore, viene issata sul pennone più alto della piazza. Un triplice colpo di cannone dà inizio alla più grande parata di giganti in cartapesta. Dei veri e propri teatri viaggianti, alti fino a 20 metri, larghi 12, i carri, creati con effetti scenografici che spesso sfidano le leggi della fisica, percorrono per 3 domeniche consecutive, tra musiche balli coriandoli e stelle filanti i viali a mare della città.
A Ivrea la rivoluzione si fa con le arance
Sono il 2, il 3, e il 4 marzo i giorni da segnare in calendario per chi vuole vivere l’emozione della battaglia più spettacolare del Carnevale, in un clima di grande agonismo, dominato da regole cavalleresche. Uno scontro fino all’ultima arancia, ben 6.000 quintali acquistate per l’occasione, combattuta tra 9 squadre di aranceri a piedi e 50 carri trainati da cavalli. D’obbligo per tutti è indossare il Berretto Frigio, un cappello rosso a forma di calza che rappresenta l’adesione ideale alla rivolta e quindi l’aspirazione alla libertà, come fu per i protagonisti della Rivoluzione Francese. Figura emblematica della kermesse è il Podestà, il garante della libertà cittadina mentre la regina incontrastata della festa è la Mugnaia, in memoria della giovane eroina del medioevo che sottrasse l’antica Eporedia alla tirannia del Barone. Ogni anno, omaggiata ed applaudita dal popolo festante, transita sul suo carro dorato inghirlandato, dispensando fiori, caramelle e soprattutto sorrisi.
Cento, una storia antichissima
Un peccato davvero che salti l’edizione 2014 del Carnevale di Cento, in provincia di Ferrara. Anche questo di antichissima tradizione: risale addirittura al 1615, come risulta da un affresco del pittore centese Gian Francesco Barbieri, Il Guercino, dove viene rappresentato il Berlingaccio, una maschera locale, in una festa nel palazzo comunale offerta al popolo nel giovedì grasso dal Magistrato cittadino. Anche qui, come a Viareggio, domina la cartapesta, declinata in vere e proprie opere d’arte che inneggiano all’allegria, alla satira e alla fantasia. Eventi clou sono da sempre la sfilata dei carri allegorici, che apre con l’arrivo della maschera di Tasi, personaggio centese dell’800, vestito in frac, seguita da ballerine e percussionisti brasiliani a suggellare lo storico gemellaggio con quello di Rio de Janeiro e il “gettito”, il lancio dai carri in parata di oggetti di tutti i tipi: dagli enormi peluche a forma di balena o delfino a caramelle e cioccolato, per la gioia dei bimbi.
Nella Perla delle Dolomiti a passo di valzer
Appuntamento irrinunciabile per tutti gli ski addicted, il Carnevale asburgico di Madonna di Campiglio, tra aria frizzante, eleganza e charme.
Dal 1 al 4 marzo si balla sulle note dei walzer viennesi in omaggio alla bellissima Principessa Sissi e all’imperatore Francesco Giuseppe. Quattro giorni di sfarzo ed eventi memorabili, come accadeva a metà dell’800, tra balli nelle piazze e discese sugli sci in costumi d’epoca che culminano il mardi gras con la Grande Fiaccolata Imperiale. Tra cavalieri, dame, duchi e duchesse e ussari a cavallo c’è anche tempo per gustare un corroborante vin brulé e assaggi di grostoli, i tipici dolcetti locali.
Dove Mangiare
A Venezia:
Ristorante Paradiso Perduto, ex stalla, ex remiera, uno dei bacari più noti, anche per la musica dal vivo, prezzi da 12 euro a piatto.
A Viareggio:
Ristorante Romano, per una superba cucina di mare. Menù degustazione comprensivo di 4 assaggi di antipasti, 2 primi, 1 secondo e 1 dolce: 95 euro a persona vini a parte.
A Ivrea:
La Mugnaia, nel centro storico di Ivrea, menù Carnevale a base di ravioli del plin e battuta di fassone a 24 euro.
A Madonna Di Campiglio:
Chalet Fiat, elegante rifugio sulla cresta dello Spinale, menù eclettico, dalla Robespierre di cervo in salsa di carciofi ai medaglioni di tonno fresco.
Dove Dormire
A Venezia:
Hotel Danieli, Gruppo Statuto, magica fusione di atmosfera nobile veneziana e comfort contemporaneo, pacchetto Taste of Luxury del Danieli, gruppo Statuto, da 410 euro a camera a notte.
Hilton Molino Stucky Venice, nella splendida isola della Giudecca, Pacchetto Magico Carnevale da €185 a camera a notte, con omaggio di 2 maschere veneziane.
Cà Gottardi, al piano nobile di un antico palazzo veneziano del XV secolo, pacchetto Special Carnival in Venice a partire da 200 euro per camera per notte, inclusa visita alla vetreria di Murano e 2 maschere.
A Ivrea:
Castello Di Pavone, scenografico e fiabesco, circondato da possenti mura a Pavone Canavese, da 210 euro a camera (comprensivo di cena a lumedi candela).
B&B Spazio Bianco, nel centro storico di Ivrea, punto di incontro di arte e cultura, camera 100 euro a notte.
A Viareggio:
Grand Hotel Principe Di Piemonte, incantevole posizione con vista mare. Pacchetto carnevale da 259 euro a camera, incluso brunch domenicale e biglietto di ingresso al corso mascherato.
B&B La Petite Maison, tutto in tema Belle Epoque, periodo di Carnevale da 59 euro a camera a notte.
A Madonna di Campiglio:
DV Chalet Boutique Hotel, un design hotel che strizza l’occhio all’ambiente. Lo Chef Entico Croatti guida il ristorante stellato Dolomièu, all’interno dell’hotel. Prezzi a notte a camera: 150 euro inclusa colazione
Chalet Fogajard, una baita immersa nel bosco in un panorama mozzafiato. Servizio navetta da Madonna di Campiglio. Da 90 euro al giorno a persona la mezza pensione.