Manca poco alla fine del giorno.
Guardo fuori dalla finestra e vedo le stelle nella notte siderale.
Aldebaran riluce più del solito, o è una mia impressione?
Vedo passare le luci delle aeromobili dirette verso oriente.
Vedo gli sciami di comete lontane sull’orizzonte.
Mi domando: quanti mondi nasceranno oggi?
Quante comete lasceranno il loro messaggio di vita sui pianeti?
Esco dalla mia stanza e vago per i corridoi.
Vado verso il lato illuminato.
Mi avvicino a quella luce e ne sono attratto.
Giunto in prossimità di quella luce ho una istintiva repulsione e quindi mi allontano da essa.
Come se mi avesse letto nel pensiero, quella luce mi precede.
Mi volto ed istintivamente, mi copro gli occhi.
Appena le mani scoprono gli occhi eccola ancora quella luce, fastidiosa e per nulla tranquillizzante.
Vedo i suoi raggi infrangersi e riflettersi sulle piastre di alluminio montate lungo le pareti del corridoio.
Vedo ora la mia immagine, azzurra, quasi che io fossi un altro essere.
Mi volto e vedo la stella blu del mezzogiorno brillare nel cielo che colora d’azzurro.
Il cielo è chiaro come l’acqua del mare con un fondale di pietra.
Ne sono affascinato anche se vedo il mio corpo allo specchio avvolto da una luce azzurra che accentua il pallore del mio volto.
La luce azzurra ora avvolge interamente la mia stanza, me ne accorgo come una presenza fisica impalpabile.
Ho freddo.
Istintivamente ritorno sui miei passi, a ritroso, verso il lato opposto da cui proviene la luce azzurra.
Ora il colore che mi avvolge tende al purpureo.
Mi volto indietro e vedo un nuovo astro: vedo la stella rossa della sera.
Il rosso raggiunge i miei occhi ed il mio corpo si scalda.
L’azzurro è ormai del tutto scomparso.
Quel colore purpureo in cui sono immerso mi dà una strana sensazione: guardo attorno a me ma non riesco a fermare il mio sguardo su qualcosa.
Sono incerto e l’eccitazione mi impedisce di pensare.
Non riesco a star fermo ed ancora una volta mi muovo.
Adesso corro, corro per allontanarmi da tutto ciò che non comprendo.
Di colpo però mi trovo avvolto dal verde dell’astro del cielo nuvoloso.
Mi sento depresso.
Cerco uno scampo alle sensazioni guardando verso l’esterno, verso quelle finestre attraverso le quali passano quei colori che dominano la mia mente.
Vedo l’astro della sera avvicinarsi all’astro del cielo nuvoloso.
L’oscurità si sta ormai avvicinando.
D’improvviso ecco appare l’astro del mezzogiorno e di colpo il rosso, l’azzurro ed il verde si fondono insieme generando il bianco chiarore del giorno terrestre.
Gli specchi rendono la mia immagine eguale a quella che conosco.
I miei occhi trasmettono la bianca luce alla mia mente che abituata alla luce solare calma il mio corpo.
Mi riconosco e non ho più paura, nè freddo, nè depressione, ma quiete certezza nel vedere cose note con colori a me noti.
D’improvviso si ode una voce calda e suadente: Sono le 24, ha inizio il viaggio di ritorno.
La voce esce da uno dei tanti altoparlanti nascosti dietro le piastre di alluminio.
Penso: Come è passato il tempo. Mi sembra proprio ieri, quando son partito per quel viaggio di lavoro ed ora sto tornando per raggiungere la mia famiglia, proprio al calar del giorno.
Ancora poche ore e poi li vedrò tutti, sorridenti come sempre quando mi vedono tornare.
Ora il bagliore della luce si sta attenuando, l’astro si è alzato sull’orizzonte.
Posso guardare fuori dalla finestra senza essere accecato.
Vedo gli alberi ondeggiare ed i prati gialli coprirsi lentamente di piccole luci.
Vedo tante piccole stelline che scendono come fossero fiocchi di neve illuminati dal sole.
Lanciano bagliori inusuali, dal viola al rosso.
Vedo le prime rondini.
Non sento le loro grida, le vedo solo volare verso la luce dell’astro a cui mi sto avvicinando.
Sono sulla mia astronave che mi ha portato al 4024 e mi sta riportando indietro in pochi mesi di viaggio.
Non c’è da stupirsi! Un’altra volta ho fatto un viaggio verso il 10000 in pochi anni.
Ormai è usuale viaggiare in questo modo, basta superare la velocità della luce e poi a ritroso superarla ancora per avere a portata di mano il presente ed il futuro, ed il passato.
Durante questi viaggi uomini e donne del presente si incontrano con uomini e donne del futuro.
Qualcuno potrebbe modificare gli eventi, a proprio vantaggio o a vantaggio del genere umano.
Durante questi viaggi nel tempo, però, nulla può essere modificato. Siamo, come dire testimoni di ciò che sta accadendo.
E’ un limite che ancora non siamo riusciti a superare.
Nella vita di tutti i giorni è possibile, in una buona misura, modificare gli
eventi; non è possibile, però modificare la vita.
La sola ed unica differenza sostanziale tra il nostro tempo ed il 4024, per quello che mi è stato consentito di vedere sta nei trasporti: gli aeromobili sono tutti dotati di propulsori antigravitazionali.
La medicina è riuscita a debellare quasi tutte le malattie che conosciamo, ma altre se ne sono prodotte.
Il risultato netto è che ci sono nuove malattie e lo stesso numero malati.
La tecnologia dell’informazione copre ormai ogni campo del sapere, ma la conoscenza totale è ancora al di là dall’essere raggiunta.
Ormai la mia astronave sta raggiungendo l’aerodromo.
Ancora un balzo verso il buio e poi di nuovo verso la luce.
Non vedo più i campi gialli coperti dalle stelline d’inverno, non vedo le rondini astrali.
Incomincio a vedere però il cielo notturno pieno di stelle.
Vedo le prime luci della città, la prima neve che imbianca le strade.
Riconosco il vecchio ed antico borgo. Ho raggiunto il 4024, ma sono tornato nel mio tempo.
Nulla è cambiato.
Il salto nel futuro mi ha permesso di vedere cosa accadrà, ma ciò che accadrà non lo posso svelare.
Non perché sia un segreto, ma perché ne ho perso il ricordo.
Meglio non sapere in questa notte di Natale e in quelle che seguiranno, piuttosto che vivere con l’angoscia del futuro.
In fondo la vita deve essere presa per quello che è, bella e brutta che sia, solidarizzando con chi soffre e gioendo con chi gioisce.
L’astronave si è ormai posata sulla pista dell’aerodromo morbidamente.
Eccomi tra i colori della mia casa Terra.
E’ Natale la festa dei colori.
Auguri a tutti i lettori nel mondo.