La risposta tanto attesa è arrivata, ma non è quella sperata dai cittadini stranieri che aspettano di poter entrare negli Stati Uniti per motivi di lavoro, famiglia o turismo. Dopo un incontro tra gli alti funzionari della Casa Bianca, che ha avuto luogo venerdì, il governo ha deciso di mantenere in vigore le restrizioni per i viaggi internazionali verso gli USA, secondo quanto riportato da Reuters.
La decisione è dovuta all’aumento dei contagi, tanto all’interno del paese quanto all’estero, e alla rapida diffusione della variante Delta, che sta tornando a mettere in difficoltà le strutture ospedaliere delle grandi città americane.
Le restrizioni, messe in atto all’inizio della pandemia, vietano l’ingresso a qualsiasi cittadino straniero che, negli ultimi 14 giorni, abbia messo piede nei paesi dell’area Schengen, Regno Unito, Irlanda, Iran, Sud Africa, India, Brasile o Cina. Lo stesso vale per i cittadini messicani e canadesi, dato che la settimana scorsa il governo ha annunciato la chiusura dei confini con i due paesi confinanti almeno fino al 21 agosto.
Le rigide restrizioni istituite dal governo americano, prima dall’amministrazione Trump e ora dal Presidente Biden, non sono ricambiate da molti degli stati toccati. L’Unione Europea, infatti, ha aperto i confini ai turisti statunitensi a metà giugno, mentre la riapertura in Canada è prevista per il 9 agosto.

Già da qualche mese, aziende con sede negli Stati Uniti che dipendono da lavoratori stranieri privi di carta verde o cittadinanza, chiedono che vengano riaperti i confini per continuare a svolgere le proprie attività abituali. Anche le linee aeree e le compagnie impegnate nel turismo, colpite duramente dalle chiusure e dalla netta diminuzione dei viaggi dall’inizio della pandemia, hanno cercato di fare pressione alle autorità, sebbene non abbiano ottenuto risultati convincenti.
Ad oggi, gli unici cittadini provenienti dagli stati citati precedentemente a cui è permesso l’ingresso sono quelli che soddisfano i requisiti per una National Interest Exception, o NIE.
“Il rinnovo delle restrizioni significa che, con ogni probabilità, continueranno a vigere i requisiti della National Interest Exception, per quanto riguarda la possibilità del rilascio dei visti lavorativi USA o dei permessi ESTA per persone provenienti dall’Area Schengen che arrivano direttamente negli Stati Uniti”, ha riferito l’avvocato Nicola Tegoni, partner di Dunnington Bartholow & Miller a New York e membro del Board di VNY.
Le NIE sono conferite ad individui, seppur stranieri e sprovvisti di carta verde, che vengono considerati necessari per il paese dalle autorità statunitensi. Includono studenti e lavoratori in campi medici o tecnici, o indispensabili per attività economiche di rilievo nel paese.
Seppur il Presidente Biden fosse sembrato ottimista durante l’incontro con la cancelliera Merkel di qualche settimana fa, l’incremento dei contagi degli ultimi giorni ha certamente influenzato la decisione finale. Gli officiali della Casa Bianca hanno riferito a Reuters di capire l’importanza dei viaggi internazionali, e di voler riaprire i confini il prima possibile non solo per il turismo, ma anche per ricongiungere le famiglie separate da quasi due anni.