Si chiama Anna Grassellino, ha 39 anni ed è originaria di Marsala. Sarà lei a alla guida del centro di ricerca, che avrà il compito di sviluppare un computer quantistico d’avanguardia con prestazioni mai raggiunte finora basato su tecnologie superconduttive.
Grassellino è un ingegnere elettronico, laureata all’Università di Pisa nel 2005 ed oggi alla guida del Superconducting Quantum Materials and Systems Center (SQMS) del Fermilab (Fermi National Accelerator Laboratory) di Chicago. Il centro di ricerca ha ricevuto dal Department of Energy degli Stati Uniti (DOE) l’incarico per la costruzione del più potente computer quantico mai concepito che stravolgerà le capacità di elaborazione finora conquistate. La scienziata italiana lo farà avvalendosi di una sua scoperta per la quale è stata premiata dal presidente Obama nel 2017.
Il centro di ricerca di Chicago svilupperà anche nuovi sensori quantistici, che potrebbero portare alla scoperta della natura della materia oscura e di altre particelle subatomiche sfuggenti. Il finanziamento DOE totale pianificato per il centro è di 115 milioni di dollari in cinque anni, con 15 milioni di dollari nell’anno fiscale 2020 e finanziamenti outyear subordinati agli stanziamenti del Congresso. SQMS riceverà inoltre ulteriori 8 milioni di dollari in contributi corrispondenti dai partner del centro. Il Centro SQMS fa parte di un programma federale da 625 milioni di dollari per facilitare e promuovere l’innovazione quantistica negli Stati Uniti.
“A meno che non affrontiamo e superiamo il problema della decoerenza del sistema quantistico, non saremo in grado di costruire computer quantistici che risolvano nuovi problemi complessi e importanti. Lo stesso vale per i sensori quantistici con la gamma di sensibilità necessaria per affrontare questioni di vecchia data in molti campi della scienza – ha spiegato Anna Grassellino, Direttore del Centro SQMS, del Fermilab – Il superamento di questo limite cruciale ci consentirebbe di avere un grande impatto nelle scienze della vita, nella biologia, nella medicina e nella sicurezza nazionale e consentirebbe misurazioni di incomparabile precisione e sensibilità nella scienza di base”.