Per prima cosa devo dire, ancora una volta, che non sarò imparziale: da triestina che vive a New York, faccio anch’io parte dei x, anche se sono tra quelli arrivati di recente, quelli che gli anni dell’esodo e delle grandi migrazioni non li hanno conosciuti.
Terre e nomi ancora misconosciuti quelli della Venezia Giulia e anche, storicamente, dell’Istria, Fiume e Dalmazia, che pure hanno avuto una storia complessa e una grande immigrazione in Argentina, Australia, Canada e anche negli Stati Uniti.
Quella dei Giuliani nel Mondo è una delle 6 associazioni di corregionali all’estero del Friuli Venezia Giulia, e quella che più di ogni altra lavora per rinnovare il senso e le attività dell’associazione puntando ai giovani, a chi è arrivato qui o altrove per ragioni di studio, di lavoro, di esperienze di vita, in questi anni in cui per noi ha poco senso parlare di emigrazione e immigrazione quanto piuttosto di mobilità. Per chi partiva una volta non tornava per anni, in mezzo c’era un oceano troppo vasto e costoso da attraversare, e anche negli anni successivi gli aerei non erano alla portata di tutti. Anche oggi per prendere un aereo da New York all’Italia bisogna farsi un po’ di conti e spesso mille scali, ma per noi che siamo qui, Trieste è vicina, perché ci torniamo spesso, perché ci sono Internet, Facebook e Skype, perché parenti e amici ci vengono a trovare volentieri.
Eppure vivendo a New York il rischio è quello di perdersi tra le mille anime della città, disperdersi tra le mille cose da fare, vedere, da vivere, in una cultura che comunque non è la nostra, una lingua che non è la nostra, e i nostri ricordi non sono quelli condivisi dalle persone con cui lavoriamo e che incontriamo ogni giorno.
Il senso quindi di un’associazione di concittadini o corregionali è importante anche oggi, non solo per darci l’occasione di ritrovarci qui, ma soprattutto per far conoscere la nostra cultura e le nostre radici, quello che di bello e anche importante anche noi possiamo offrire alla città. L’associazione Giuliani nel Mondo lavora insieme alle altre associazioni di corregionali su progetti comuni, per mettere insieme chi oggi vive, studia e lavora qui, per creare uno scambio continuo fra Trieste e la regione e New York, e qui trova una sponda significativa in un gruppo di giovani (e più o meno giovani) che a partire dalla pagina Facebook FVG goes to NYC stanno cominciando a raccogliere nomi, contatti ed esperienze dei corregionali nell’area di New York, con il progetto di creare qualcosa che sia utile a noi e ai newyorchesi ma anche a chi è rimasto in Friuli Venezia Giulia, mettendo in relazione diversi ambiti, che siano di studio, di lavoro, ricerca, ma anche creativi e culturali.
Un’occasione importante per sottolineare la presenza e l’impegno dei Giuliani nel Mondo a New York e in New Jersey è stata la duplice cerimonia che si è tenuta il 10 novembre 2016 al Consolato Generale d’Italia a New York, alla presenza del console generale Francesco Genuardi e del vice console generale Roberto Frangione, del presidente dei Giuliani nel Mondo Dario Locchi con il direttore Fabio Ziberna, cerimonia che ha decretato il passaggio del testimone della presidenza dell’Associazione Giuliani nel Mondo del New Jersey da Eligio Clapcich – che dal 2009 è stato la vera anima (e anche il braccio!) dell’associazione sia in New Jersey che a New York e che diviene ora presidente onorario – a Stefano Meton (attualmente in forza alla struttura consolare) oltre alla nomina di Ellis Tommaseo alla guida della nuova Associazione Giuliani nel Mondo di New York. Salgono così a 3 le realtà del mondo dell’emigrazione giuliano-dalmata nell’area della Grande Mela. Infatti, accanto a quelle del New Jersey e di New York c’è la storica Associazione Giuliano–Dalmata USA, presieduta da Jolanda Berna Maurin.
L’11 novembre è stata inaugurata al 25 di Carmine Street, presso gli uffici del Patronato ACLI di New York, la nuova sede dei Giuliani nel Mondo NY e NJ, sede condivisa con l’ERAPLE e le altre associazioni del Friuli Venezia Giulia presenti sul territorio, proprio nel segno dello scambio e della collaborazione.

Le associazioni regionali italiane a New York sono molte, per lo più legate alle grandi migrazioni del secolo scorso, e sono una presenza importante, un’eredità che non va persa e con cui anche i più giovani, italiani e non, dovrebbero confrontarsi, utilizzando magari anche i mezzi tecnologici e mediatici oggi a disposizione. Ma il numero di chi è arrivato dall’Italia negli ultimi 10 o 15 anni è importante (così come lo sono le ragioni e i profili di questa nuova ‘migrazione’) e in continuo aumento, e non può essere trascurato, dalle regioni e dai comuni italiani ma anche da queste stesse associazioni presenti a New York, per cui è necessario e vitale rinnovarsi, altrimenti la loro fondamentale eredità rischia di morire con loro.