Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Nuovo Mondo
October 11, 2015
in
Nuovo Mondo
October 11, 2015
0

Colombo: l’Hitler del XV secolo? Il Columbus Day divide ancora

Andrea Morreale e Silvia ScaramuzzabyAndrea Morreale e Silvia Scaramuzza
Time: 6 mins read

Perché gli Stati Uniti celebrano il Columbus Day invece del Genocide Day? Questa la provocazione lanciata dallo storico Bill Bigelow nel suo saggio Once upon a Genocide: Christopher Columbus in Children’s Literature. Secondo Bigelow, il mito di Colombo “impedisce ai bambini di sviluppare attitudini democratiche, multiculturali e anti-razziste. Nei libri di scuola per bambini, il viaggio di Colombo verso il Nuovo Mondo è descritto come una grande avventura, un’impresa coraggiosa compiuta da uno dei migliori esploratori di tutti i tempi. Eppure, dietro a questo ritratto, si nasconde una cruda realtà. Colombo considerava l’America come una sorta di bene immobiliare e non gli importava nulla delle persone che vivevano lì prima del suo arrivo. Quando Colombo aveva bisogno di traduttori, li rapiva. Quando i suoi uomini volevano le donne, le rendeva schiave sessuali. Quando gli indigeni provavano a resistere, Colombo li torturava”. 

wantedabolishGli argomenti di Bigelow si uniscono al coro delle tante motivazioni simili addotte da varie associazioni nel paese favorevoli all’abolizione del Columbus Day, proposta che sta raccogliendo gradualmente consenso nel paese. Fino ad ora, ad aver accantonato il Columbus Day sostituendolo con l’Indigenous People’s Day sono undici tra città e contee: Seattle, Minneapolis, Albuquerque, Lawrence, Portland, St. Paul, Bexar County, Anadarko, Olympia, Alpena e Oklahoma City. Mentre a New York, dove si tiene la più grande parata al mondo dedicata a Colombo, la tradizione è viva e vegeta.

Ma davvero gli americani vogliono far passare Colombo per un genocida? Posto il fatto che fu Colombo ad avviare la tratta degli schiavi nell’Atlantico tra Africa ed Europa, davvero gli si vuole attribuire la responsabilità di secoli di schiavismo nero? A pensarla così sono le molte associazioni e comunità che si sono mobilitate per la difesa del Columbus Day.

Tra queste la Save Columbus Day, che sta portando avanti un’accesa battaglia sui social network. Contattato su Facebook, il gruppo spiega, tramite il responsabile della comunicazione: “Non credo che Colombo sia stato solo un oppressore violento. Sicuramente ha le sue colpe, considerati gli standard odierni. Ma Colombo era un uomo del suo tempo. Non è giusto giudicare la sua storia e guardare alla sua intera esistenza come se fosse un uomo della nostra epoca. Gli attacchi al Columbus Day vengono soprattutto dalla sinistra radicale, che vede Colombo come il simbolo dell’imperialismo coloniale e occidentale. Quello a cui mirano però è la distruzione dei valori e delle tradizioni fondanti del nostro paese, in favore dell’internazionalismo”. 

A condividere questo punto di vista è anche il The Order Sons of Italy in America che, in un saggio dedicato all'argomento, spiega: “Dal 1992 la reputazione di Colombo ha sofferto molto per mano di gruppi di interesse che sfruttano la sua immagine di navigatore rinascimentale del ‘400 per promuovere la loro agenda politica e sociale. Come risultato, Colombo oggi è spesso dipinto come un mercante di schiavi, un razzista e addirittura come 'l’Hitler del XV secolo'. Uno stuolo di storici, giornalisti, saggisti e insegnanti si è adoperato per diffondere questo mito, giudicando un uomo rinascimentale secondo parametri contemporanei. Non importa che l’Inghilterra abbia dichiarato fuori legge lo schiavismo nelle sue colonie solo nel 1833, gli Stati Uniti nel 1865 e il Brasile nel 1888. Non importa neanche che alcuni stati del Medio-oriente, dell’Asia e dell’Africa continuo a praticare la schiavitù oggi. La causa di tutti i mali per loro è Colombo. E poi non credo che la responsabilità della morte di migliaia di nativi sia solo dei conquistatori spagnoli”.

Dal momento che tradizionalmente il Columbus Day è considerato la festa degli italoamericani e il giorno scelto dalla comunità per celebrare il contributo italiano alla società e alla cultura americane, il dibattito è particolarmente sentito tra gli italiani d'America. Al Consolato Italiano, in occasione dell'annuale cerimonia dell'alza bandiera in cui vengono issate le bandiere italiana e americana, abbiamo incontrato Joan Prezioso, presidente dell’Italian Welfare League. Secondo Prezioso, “bisogna considerare il contributo che hanno portato gli europei all’America. La democrazia, il diritto romano, l’etica religiosa, la filosofia greca: tutto ciò non sarebbe esistito se non ci fosse stato Colombo. Gli Stati Uniti non sarebbero la terra delle opportunità e della libertà senza il contributo degli europei”. Proprio per questo, oltre che per il coraggio, gli americani apprezzano Colombo. L’America ha più monumenti dedicati a Colombo rispetto a ogni altra nazione e significativo è il fatto che la famosa statua di Colombo a Providence sia stata scolpita dallo stesso artista che ha creato la Statua della Libertà, Frederic Auguste Bartholdi.

bimbaPiù drastica la posizione di un alto prelato della Chiesa che preferisce mantenere l’anonimato e che con piglio sicuro ci ha detto: “Sentite ragazzi, non è vero che Colombo ha ucciso gli indiani d’America. I nativi sono morti per le malattie e poi il 75% vive ancora in America Latina. Insomma sono vivi. E poi, se anche fosse vero che gli spagnoli hanno portato le malattie, non lo sapevano di certo. I veri colpevoli dello sterminio sono gli inglesi”.

Molto più diplomatico è Richard Azzopardi,  portavoce di Andrew Cuomo: “Capisco il parere delle persone contrarie alla celebrazione, ma credo che le loro motivazioni non abbiano nulla da togliere alla statura del personaggio. L’Italia e l’America dovrebbero essere fiere di ciò che Colombo ha fatto. Senza il suo contributo, forse questo paese non sarebbe quello che è oggi. L’apporto degli europei alla nostra cultura è di valore inestimabile. Poi, rivendicazioni di questo tipo, non ci sono solo in America ma anche in altri paesi. Sto pensando ai rapporti tra il Brasile e il Portogallo”. 

In effetti a celebrare il Columbus Day non sono solo gli Stati Uniti. In Costa Rica si festeggia il Dìa de las Culturas, nelle Bahams il Discovery Day, in Spagna il Dìa de la Hispanidad e in Venezuela il Dìa de la Resistenca Indìgena. Il valore che si assegna a questa giornata varia quindi da paese a paese. Cambiare il nome della festa sarebbe un cambiamento più formale che sostanziale. 

striscioneMonica però, che lavora al Consolato ma preferisce non specificare la sua posizione, non è molto d’accordo. “Gli italiani – afferma – sono affezionati al personaggio di Colombo perché è stato il primo italiano ad arrivare in America e non pensano alle conseguenze del suo arrivo. Certamente non vedrete mai un nativo americano festeggiare il Columbus Day, per loro il significato della festa è certamente peggiore. E poi ci sono tanti di quei dubbi sull’origine geografica di Colombo! Non è stato ancora provato che fosse di Genova”. Prima di imbatterci in una disputa simile a quella che da anni coinvolge ormai la figura di Garibaldi – è o non è l’inventore dei jeans? – decidiamo di cercare tra qualche oppositore del Columbus Day, visto che al Consolato sembrano tutti pro-Colombo. 

Incontriamo Michele, nato a Roma ma in America da più di dieci anni per lavoro, convinto che la figura di Colombo non ci rappresenti. “Sono contento che ci sia un mese della cultura italiana – dice Michele – ma penso che legare il nostro paese ad un personaggio così criticato sia sbagliato. Oltretutto, per quel che ne so, era convinto di essere arrivato in Oriente, non aveva nemmeno capito di aver scoperto un nuovo continente”. Anche Janice, avvocato di 36 anni di Chelsea, è contraria al Columbus Day: “Perché dovremmo festeggiare quello che è stato l’inizio di un genocidio? Cristoforo Colombo ha dato il via alla tratta degli schiavi e rappresenta il simbolo di tutte le violenze commesse ai danni dei nativi americani. Mentre i nostri bambini continuano a imparare la storia dal punto di vista europeo, poco si sa ancora delle torture, degli stupri e delle violenze da lui perpetrate nei confronti degli indigeni. Credo fermamente che una visione di questo tipo sia puramente etnocentrica”.   

Camminando in lungo e in largo incontriamo altre persone, che però sembrano più interessate all’aspetto vacanziero della celebrazione. Poco importa della storia quando si ha un giorno libero, soprattutto se si lavora a Wall Street. Nonostante le annose polemiche infatti, la raccolta firme indetta per chiedere al Governo statunitense di cambiare il Columbus Day nell’Indigenous People’s Day, non è affatto a buon punto. Sul sito della Casa Bianca, i dati parlano chiaro: per proporre la modifica della legge federale servono 100.000 firme entro il 14 ottobre, ma finora ne sono state raccolte solo 3.105. Molto rumore per nulla?

 

Share on FacebookShare on Twitter
Andrea Morreale e Silvia Scaramuzza

Andrea Morreale e Silvia Scaramuzza

DELLO STESSO AUTORE

Colombo: l’Hitler del XV secolo? Il Columbus Day divide ancora

byAndrea Morreale e Silvia Scaramuzza

A PROPOSITO DI...

Tags: ColomboColumbus DayCristoforo ColomboItalian HeritageItalian Heritage Monthitaliani d'Americaitaloamericanimese della cultura italiana in America
Previous Post

Scarcerazioni presidenziali

Next Post

Amarcord siciliano…/ Quando i grillini stavano per entrare nel governo Crocetta…

DELLO STESSO AUTORE

No Content Available

Latest News

Internazionali a Roma, Paolini vince su Stearns e vola in finale

Internazionali a Roma, Paolini vince su Stearns e vola in finale

byElena Dal Forno
Ashley Pardo / Bexar County Sheriff's Office

Texas Teen Accused of School Attack Plot After Grandmother Alerts Police

byGrazia Abbate

New York

Il manifesto che annuncia l’arrivo di Eataly Caffè a Rockefeller Center. Foto di Terry W. Sanders

A New York apre Eataly Caffè. È piccolo, veloce e molto italiano

byMonica Straniero
Rikers Island Under External Management: Turning Point for NY’s Jail

Rikers Island Under External Management: Turning Point for NY’s Jail

byDania Ceragioli

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post

Sull’Etna, nelle cantine di Franco Di Miceli, nasce il vino senza uva per gli arabi

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?