Le statue, secondo Michele Frattallone, presidente della Galileo Legacy Foundation, si dividono in due categorie: attive e passive. Appartengono alla seconda categoria quelle opere che, inaugurate in grande pompa, vengono poi lasciate al proprio destino, a raccogliere polvere come tristi monumenti a un passato incapace di connettersi al presente. Per ricordare Guglielmo Marconi, invece, Michele Frattallone ha in mente una statua (anzi tre), sì, ma non fine a se stessa: qualcosa che sia parte di un progetto più ampio, qualcosa che, più che un mero simbolo, possa essere motore di sviluppo.
Nell'anno in cui la Rai Radiotelevisione Italiana celebra il 90° anniversario della sua costituzione, negli Stati Uniti d’America, nel Canada e in Italia si è celebrato il 140° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi. L'occasione è stata la visita della principessa Elettra Marconi in Nord America con cui sono coincise varie iniziative, visite e celebrazioni tra Massachusetts e New Jersey. L'evento clou è stato quello del 28 Giugno alla Rutgers University dove la discendente del fisico italiano ha preso parte alla conferenza dal titolo New Jersey State of Invention. L'evento è stato occasione per presentare il Progetto Marconi promosso dalla Galileo Legacy Foundation.

Michele Frattallone, presidente della Galileo Legacy Foundation
“Già dal 2003 – racconta a La VOCE Michele Frattallone – si era manifestata l'intenzione di costruire a Toronto una statua di Marconi. In seguito io decisi di allargare il progetto e ora l'obiettivo è di arrivare a realizzare tre statue identiche del fisico italiano. L’opera, in bronzo, sarà realizzata da un artista italiano con doppia cittadinanza, residente in Canada. Le tre statue saranno collocate a Toronto, a Boston e a Bologna. Si tratta di statue di enormi dimensioni di 7,20 metri di altezza, incluso il basamento, quadrato, di m 6.00 per lato. Nel prototipo realizzato dall'artista, Marconi è rappresentato in piedi su due emisferi”. Il fisico italiano, infatti, fu uomo dei due mondi poiché lavorò in Italia, America e Canada.
Ma la realizzazione delle statue non è intesa soltanto come richiamo alla memoria, bensì come occasione per dare concreta continuità al lavoro di Guglielmo Marconi attraverso la creazione del Marconi Interactive Center, un Centro multi-sito che sorgerà nei tre luoghi che accoglieranno i monumenti e che ospiterà attività di ricerca scientifica e tecnologica. “Attraverso il coinvolgimento della Galileo Legacy Foundation, del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa e della Fondazione Guglielmo Marconi di Pontecchio Marconi, si realizzerà una collaborazione scientifica attiva tra America, Italia e Canada” spiega Frattallone, presidente del Comitato Tricolore per gli Italiani nel Mondo otre che della Galileo Legacy Foundation di Boston.
Un comitato internazionale, aperto a tutti coloro che condividono gli obiettivi del Progetto e che intendono collaborare per realizzarlo, coordinato dallo stesso Frattallone, si sta occupando della pianificazione, dello studio di fattibilità e della raccolta fondi, stimati in $2.600.000. Lo stesso comitato gestirà i rapporti con le autorità locali, la promozione e comunicazione del progetto, nonché l'avvio dei lavori.

La principessa Elettra Marconi davanti a un’immagine del prototipo della statua dedicata a Marconi
Quella del 28 giugno, alla presenza della discendente del fisico italiano, è stata una delle prime presentazioni pubbliche del progetto. In quell'occasione, davanti al pubblico riunito alla Rutgers University, dopo aver ricordato i meriti di Marconi, Michele Frattallone ha voluto illustrare gli obiettivi del progetto legandone la realizzazione al 140° anniversario della nascita: “Senza nulla togliere all’estro, al talento e alle capacità dell’artista, che senza dubbio ha una sua particolare visione su cui sviluppa la sua inconfondibile ispirazione, di fatto l'idea iniziale era quella realizzare una statua che, come altri monumenti, in bronzo o in marmo che siano, resterebbe immobile. Dopo il primo colloquio con l’autore dell’opera, pensai di andare oltre la singola statua. La mia idea è di trasformare le statue in qualcosa di, in un certo senso, “vivo”, perché saranno abbinate a tre centri culturali e scientifici sperimentali e ad un altro centro, possibilmente nell’ambito del Palazzo Marconi, dedicato ad attività marconiane, con la prospettiva di proporre progetti e ricerche in collaborazione con le Università”.
Perché questo progetto diventi realtà servono ora fondi e l'appello va soprattutto alle comunità italiane in Canada e negli USA. Per informazioni e per contribuire al progetto contattare la Galileo Legacy Foundation.